di
Valeria Rossi on maggio 7, 2009
at 14:50
“Ancora un
avviso di garanzia: questa
volta perchè ho osato esprimere
giudizi sull’operato di un
magistrato. Ne sono fiero!!!”
così inizia l’infervoratissimo
comunicato stampa di Marco
Melgrati, destinatario di un
nuovo avviso di garanzia.
“Questa volta - spiega il
sindaco di Alassio - perchè,
dopo l’assurdo sequestro del
Grand Hotel, avevo avuto
l’ardire di tuonare contro la
magistratura ed un magistrato in
particolare, che oggi si
nasconde sotto la toga dei suoi
colleghi di Torino da cui è
partito l’avviso di garanzia.
L’assurdo è che, dopo che il
Grand Hotel è stato sequestrato
per delle difformità consistenti
nello spostamento di alcune
tramezze e il giorno dopo
è stato dissequestrato…e allora,
sbagliavo forse io a dichiarare:
“trovo
che la situazione sia l’esempio
di un abuso di potere della
magistratura ed un incredibile
errore giudiziario, un eccesso
di onnipotenza dei magistrati,
per questo dò ragione a Silvio
Berlusconi…non capisco quale sia
il problema, tutto si può sanare
con una D.i.a …penso sia stato
compiuto un grandissimo errore a
cui si dovrà riparare presto…e
ancora: “non voglio pensare che
ci sia la politica di mezzo a
tutto questo e che nulla sarebbe
successo se a fare questa opera
fosse stata un’amministrazione
di sinistra…”
Oggi che il progetto del Grand
Hotel è stato approvato, seppure
in sanatoria…dove erano gli
abusi insanabili? Dove era la
necessità di sequestrare? Perchè?
A chi ha fatto gioco? A cosa è
servito? Quanto è costato alla
collettività? Chi paga? Non
certo la magistratura, che per
le proprie leggerezze, errori,
mancanza di approfondimento, “fumus
persecuzionis” non paga mai!!!!
Tutto questo il giorno dopo
l’assoluzione per non aver
commesso il fatto di due miei
clienti, peraltro richiesta dal
P.M. che aveva sequestrato il
sottotetto.
Gli stessi che HANNO AVUTO, PER
COLPA DI UN MAGISTRATO
INQUIRENTE, INGIUSTAMENTE, PER 5
ANNI, SEQUESTRATO IL PROPRIO
SOTTOTETTO, dopo aver archiviato
la mia posizione perchè “non mi
si poteva rinviare a giudizio
perchè non c’erano elementi”,
perchè il mio comportamento,
come Sindaco e come progettista,
è cristallino.
E allora non solo non mi pento
di quello che ho detto, seppure
a caldo, ma confermo interamente
e sottoscrivo… diventerò un
martire della amministrazione
contro la magistratura…
pazienza, ci sono abituato, ma
quando una persona sa di essere
nel giusto, deve testimoniare
con forza le proprie
convinzioni, soprattutto contro
i poteri forti…ho una
convinzione: la giustizia,
quella vera, alla fine trionfa;
per me è stato sempre così, dopo
che nonostante 14 avvisi di
garanzia non sono mai stato
condannato una volta!!! (per
ora)”.
Commentino un po’ solidale
e un po’ maligno della cronista:
Melgrati aveva probabilmente
ragione a tuonare contro la
decisione di sequestro, anche se
ci sono modi stabiliti dalla
legge entro i quali “tocca”
contenere la propria
indignazione per non incorrere
in un reato.
Essendo a mia volta un’accanita
“tuonatrice”, anche se
solitamente in direzione
contraria a quella del sindaco
di Alassio, non mi sogno proprio
di condannare i suoi toni accesi
(ma purtroppo non sono io a fare
le leggi, quindi il mio parere
vale meno di zero).
Mi sogno, invece, di fare un
piccolo paragone tra questo caso
e quello del dottor Tonarelli,
accusato con toni altrettanto
roboanti di “abuso edilizio” e
descritto quasi come un
criminale da un membro dello
stesso PdL in cui milita
Melgrati.
Allora, dico io: decidetevi!
La tramezza di un Grand Hotel è
più o meno importante del
sottotetto di una casa privata?
E a parità di sottotetto,
perché quelli dei clienti di
Melgrati sono sottotetti
automaticamente “buoni”, mentre
quello di Tonarelli è un
sottotetto “cattivo”?
I magistrati,
piaccia o meno all’architetto,
non si dividono in rossi, neri,
verdi e blu: si dividono, forse,
in magistrati che intepretano le
leggi in modo più o meno
restrittivo. Dipende da
chi “ciapel”, come disse Mike
Buongiorno.
I politici del PdL, invece,
sembrano dividersi in due
branche nettamente separate: da
un lato quelli per cui una
fioriera spostata è un crimine
da ergastolo (purché le fioriere
siano altrui e soprattutto della
parte politica avversa),
dall’altro quelli per cui un
intero palazzo non a norma è una
sciocchezzuola sanabile con un
D.i.a. (se il palazzo è stato
costruito da loro, ovviamente:
se fosse della parte avversa
chiederebbero probabilmente otto
ergastoli).
Due richiestine della solita
cronista:
a) per favore, allineatevi sulla
stessa posizione, altrimenti a
qualcuno verrà da pensare che
predicate e razzolate in modo
diverso a seconda della
convenienza; b) caro martire, ci
vuole un notevole coraggio a
dire “chissà cosa sarebbe
successo se a fare questa opera
fosse stata un’amministrazione
di sinistra”, perché quello che
sarebbe successo l’abbiamo già
visto nel “caso Tonarelli”:
sarebbe partita all’assalto
l’amministrazione di destra,
cercando di far passare da
criminali gli “abusivi” di
sinistra.
Sindaco, lei
ha sicuramente ragione: una
tramezza è cosa di poco conto e
facilmente sanabile.
Però non può esserlo solo se ha
la benedizione di Berlusconi o
dei suoi seguaci. O la
legge è uguale per tutti, oppure
non ci siamo proprio… e
purtroppo la realtà è
quest’ultima. Per questo, forse,
lei si indigna tanto quando la
legge viene a pizzicare pure
lei; e per questo io NON
dò ragione a Berlusconi, che di
queste disparità è il primo
padrino (e forse addirittura il
“papi”).
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