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ULTIMA ORA, LA FINANZA IN COMUNE

ALTRI SEQUESTRI PER LA GESCOMARE SRL

Alassio – La Guardia di Finanza è tornata in Comune (SABATO MATTINA) ed ha acquisito (o sequestrato?) documenti nell’ambito dell’indagine su Gescomare srl, società di cui è presidente Corrado Barbero e che gestisce attraverso soci privati le spiagge libere attrezzate e gli stabilimenti balneari comunali.

Già nel 2006, nell’ambito di un’indagine interna al Comune, erano stati contestati i criteri di selezione dei soci privati, cioè gestori operativi delle spiagge, oltre agli spazi da riservare alla libera balneazione.

Il 22 gennaio scorso la Guardia di Finanza era  arrivata in Comune per un primo accertamento. Erano stati ascoltati, su incarico del Pm, Ubaldo Pelosi, addetti alla ragioneria e il vice sindaco Gianni Aicardi. In ballo un accertamento fiscale ed una presunta evasione miliardaria (lire) risalente al 1999 e il successivo condono richiesto dagli amministratori della Gesco.

Il consiglio comunale aveva istituito una commissione d’inchiesta presieduta da Daniele Fui che dopo aver concluso i lavori, pare all’unanimità, aveva trasmesso atti e relazione conclusiva al consiglio e alla procura della Repubblica. Non solo, era stata pure interessata la Corte dei Conti.

Il risvolto più delicato sarebbe tuttavia emerso dai sub appalti delle spiagge stesse. Una piccola catena che avrebbe riservato agli uomini della Finanza parecchie sorprese. Dalla presunta evasione fiscale, al percorso di somme, anche attraverso accertamenti bancari. Chi furono i beneficiari? E’ avvenuto tutto alla luce del sole come continua a ripetere il sindaco Marco Melgrati, primo cittadino della città più inquisita della Provincia e per questo scelta dal ministro Claudio Scajola, ex detenuto innocente per un scandalo del casinò di Sanremo e da sempre paladino della legalità, della trasparenza, dell’onestà nella vita pubblica. Come Cesare e la moglie di Cesare.

Se il sindaco si “vanta” di aver ricevuto 14 avvisi di reato e di non avere dubbi che tutti saranno archiviati, come già accaduto in alcuni casi, ci sono poco meno di una decina di altre inchieste inerenti l’operato di pubblici amministratori e di società controllate. Tra esse, la grana del Grand Hotel.

Ma dormino sonni tranquilli i contribuenti alassini; qualcuno è invidioso dei successi della “città del Muretto”, anche nell’ambito del Popolo della Libertà e allora giù bastonate. Come se a Loano, diciamo a caso, fossero  “stinchi di santo” e ad Alassio satanisti.  

Del resto un’inchiesta in più o in meno non cambia la vita. Importante è avere la pancia ed il portafogli in buona salute. I giornali scrivano, oggi bianco, domani nero. Non scavano, dimenticano, sono distratti. Gli elettori che contano stanno col centro destra, non con i cialtroni del centro sinistra. La prova del nove? Le ultime elezioni. Premiati i “superman”, bocciati i “nanetti”.