TRUCIOLI SAVONESI spazio di riflessione per Savona e dintorni
DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
(chiamato semplicemente "ALTER")
VENTITREESIMA PARTE
di Aldo Pastore
ALTER:
Sono venuto, caro Aldo, a riprendere il nostro
ragionamento sull'EROSIONE
DELLE NOSTRE SPIAGGE MARINE,
sul loro impoverimento sabbioso e, più in
generale, sul
RAPPORTO CHE DEVE
INTERCORRERE TRA IL MARE E LA COSTA.
ALDO: Ma no, Alter! Avevamo
deciso di concentrare la nostra attenzione, ogni
settimana, sul tema dell'AVVENIRE OCCUPAZIONALE
DELLE NUOVE GENRAZIONI!
Avevamo incominciato ad analizzare il problema
nel settore produttivo Industriale; siamo,
quindi, passati all'economia collegata al
Turismo; oggi, avevamo deciso di occuparci del
settore Agricolo ed alla capacità produttiva ad
esso collegata?
Cerchiamo di mantenere gli impegni presi!
ALTER: Hai ragione, Aldo, ma ti
invito cortesemente a rivedere i nostri
programmi; il motivo di questa mia richiesta è
estremamente semplice: nell'esaminare
l'argomento RAPPORTO MARE-COSTA, abbiamo
principalmente soffermato la nostra attenzione
sulle profonde alterazioni fisiche e biologiche
che il Mare Mediterraneo ha subito dopo l'avvio,
sul nostro Pianeta, delle attività produttive,
cosiddette innovative.
Anche per ragioni di tempo, abbiamo fatto
soltanto un cenno (breve e superficiale) alle
alterazioni intervenute sulle nostre coste,
responsabili, a loro volta, del notevole
sconvolgimento statico e dinamico intervenuto
tra le due componenti (MARE E COSTA); credo,
quindi, che noi, oggi, dovremmo approfondire il
nostro ragionamento sulle CAUSE DELLE
ALTERAZIONI COSTIERE, collegate, a loro
volta, alle inedite attività degli esseri
umani, intraprese nel frattempo!
ALDO:
Accetto il tuo invito, Alter; tuttavia,
impegnamoci già sin d'ora ad esaminare
l'evoluzione futura del settore produttivo
agricolo e le possibilità occupazionali
(soprattutto giovanili) ad esso collegate.
Bene; da dove incominciamo oggi?
ALTER: Rovistando nel mio
sterminato archivio giornalistico, ho trovato un
pregevole articolo (intitolato: ADDIO SPIAGGE,
LA SABBIA VA ALL'ASTA), comparso, in data 29
Agosto 2006, sul quotidiano "La Stampa", a firma
di
CARLO GRANDE.
Cito due "passi" esemplari di questo Articolo:
" I° - Bell' Italia in vendita.
Non bastavano l'erosione del
mare, le cave lungo i fiumi e la
cementificazione dei medesimi, che riducono la
sabbia sui nostri litorali; adesso a far
scomparire le spiagge italiane si mettono anche
turisti in vena di romanticherie e commercianti
da strapazzo che mettono all' asta, su Internet,
la sabbia delle nostre coste.
"SAND AUS ITALIEN" recita, infatti, la pubblicità
su EBAY GERMANIA, che, a partire da un Euro e 99
Centesimi, offre in vendita sacchetti-sabbia,
rubata dal Lido di Capoliveri nell'Isola d'Elba.
Il souvenir è disponibile in "comode buste
sigillate, con tanto di squallidissima foto
dimostrativa."
II° - I danni peggiori,
comunque, sono quelli dell'EROSIONE
PROVOCATA DALL'INSUFFICIENTE
ARRIVO DI NUOVA SABBIA.
Ne sono
responsabili:
.
LA COSTRUZIONE DI SBARRAMENTI
che impediscono l'afflusso al
mare della sabbia portata dai
fiumi;
. IL DRAGAGGIO
DI SABBIA E GHIAIA dai fiumi
stessi;
. LA
COSTRUZIONE DI PORTI E
CONSEGUENTI MOLI che bloccano il
flusso dei "sedimenti" lungo la
riva;
Carlo
Grande così concludeva:
RISULTATO: il 42 per Cento delle
spiagge italiane (dice uno
studio del CNR) è in erosione e
la gran parte dei tratti che non
lo sono deve la propria
stabilità a MASSICCIE OPERE DI
DIFESA CHE MODIFICANO L'AMBIENTE
E IL PAESAGGIO COSTIERO,
RENDENDO PIU' DIFFICILE L'USO
BALNEARE e spostando
semplicemente il problema nei
tratti di costa adiacenti"
ALDO:
Hai fatto
bene, Alter, a citare questo
articolo, in parte semiserio o,
addirittura, umoristico
(allorquando fa cenno alla "SAND
AUS ITALIEN"), ma assi ponderato
e degno di essere preso in
notevole considerazione (in
particolare, nella seconda
parte).
Desidero,
però, aggiungere a questi
rilievi di Carlo Grande che, già
in precedenza a quanto da Lui
esposto, GIULIANO FIERRO
(Ordinario di Geologia
Marina all' Università di Genova
e Componente del Comitato
Scientifico sugli studi Costieri
del Consiglio Nazionale delle
Ricerche) era giunto a simili
conclusioni (da me riportate
nella pubblicazione "Trucioli
savonesi" pag.75).
Aggiungo, infine che la
percentuale delle spiagge liguri
erose è giunta attualmente tra
il 60 ed il 70 per cento.
ALTER: Ma,
allora, caro Aldo, ti chiedo:
E' possibile porre rimedio a
tutto questo ed attraverso quali
strategie?
Sono molto preoccupato per
quanto sta avvenendo perchè
l'EROSIONE E' UN MALE CHE VIENE
AD INCIDERE NEGATIVAMENTE SULLA
BELLEZZA NATURALISTICA DELLA
NOSTRA LIGURIA e, di
conseguenza, anche
sull'EVOLUZUIONE DELLL'INTERA
ECONOMIA TURISTICA.
Ecco perchè ti ho posto questa
domanda, riferita soprattutto
alle strategie operative che si
vogliono impiegare per
combattere e vincere questo
male; debbo confessarti, al
riguardo, che io ho molte
perplessità sulle tecnologie
sino ad ora adottate.
Osserva un attimo: hai davanti a
te tutti gli articoli
giornalistici che si sono
occupati di questa materia dal
1999 sino a questi primi mesi
del 2009!
Posso quindi elencarti, in
rapidissima successione, tutte
le proposte di soluzione
succedutesi negli anni; ti cito,
ovviamente, soltanto i titoli
relativi a queste proposte:
- SCOGLIERE O BARRIERE ADERENTI
(PARALLELE O ORTOGONALI rispetto
alla riva)
- SECCHE ARTIFICIALI
- DIGHE SOFFOLTE
- BARRIERE SOTTOMARINE
ARTIFICIALI
- BARRIERE DISSIPATRICI
- PENNELLI ARTIFICIALI (PERPENDICOLARI
rispetto alla riva)
Inoltre, posso riferirti (sempre
attraverso i quotidiani) sul
PARERE DI ILLUSTRI
ESPERTI (quasi sempre,
in contrapposizione tra loro)
ed, addirittura, informarti sui
RIPETUTI CONTRASTI
ACCADEMICI tra
l'Università di Padova,
l'Università di Genova, il WWF
ed il NOMISMA ed, infine,
fornirti qualche notizia sui
ripetuti e contradditori
interventi dell'
AUTORITA' PORTUALE.
Non mi risulta,
tuttavia, che, sino a questo
momento, si sia trovata la
TERAPIA IDEALE PER
SCONFIGGERE L'EROSIONE.
ALDO: Vedi,
Alter; io ti parlo da Vecchio
Medico di Base e ti ripeto un
concetto, già abbondantemente
sostenuto in passato:
Allorquando io esamino queste
proposte, mi ritornano alla
mente i cosiddetti FARMACI
SINTOMATICI, vale a dire quei
farmaci che vengono utilizzati
non già per intervenire sulle
CAUSE della
malattia, bensì unicamente sui
SINTOMI,
indotti dalla malattia stessa.
Ed al pari di questi farmaci, ho
la netta impressione
(confermata, purtroppo, dai
fatti) che le soluzioni proposte
e adottate o non incidono
assolutamente sulla MALATIA
EROSIONE o hanno semplicemente
un effetto illusorio e
consolatorio o, addirittura,
possano avere delle
CONTROINDICAZIONI e degli
EFFETTI INDESIDERATI.
ALTER:
Ma allora,
Aldo, ti ripeto: come possiamo
procedere?
A mio modo di vedere, occorre
ritornare alla NATURA; so
benissimo che il mio è un
ragionamento semplicistico ed,
addirittura, ingenuo; tuttavia,
continuo ad insistere sul fatto
che debbono essere il MARE (da
un lato) ed i nostri TORRENTI
(dall'altro lato) a trasportare
la sabbia sulle nostre spiagge;
mi domando: perchè questo non
avviene più?
ALDO: In linea
di principio, sono d'accordo con
te, Alter, perchè ritengo che il
nostro ragionamento sia armonico
e coerente con l'antico
principio di RUGGERO BACONE:
"ALLA NATURA SI COMANDA, SE LE
SI UBBIDISCE"
Il fatto è, caro Alter, che
dall'inizio della cosiddetta
EPOCA INDUSTRIALE, L'
ESSERE UMANO HA MODIFICATO
PROFONDAMENTE ED, ADDIRITTURA,
IN MANIERA IRREVERSIBILE, LE
REGOLE DELLA NATURA.
.Vedi,
da un lato, il MARE (è
un concetto che abbiamo già
evidenziato la scorsa settimana,
ma è necessario ripeterlo ancora
una volta):
A causa delle alterazioni
fisiche e biologiche, presentate
attualmente dal nostro
Mediterraneo, sono aumentate la
TEMPESTOSITA' DEL MARE e,
soprattutto, sono modificate la
DIREZIONE E LA POTENZA DELLE
CORRENTI MARINE E LA CONSISTENZA
DEL LORO TRASPORTO SABBIOSO, per
cui, in alcune zone, potremo
ancora assistere ad un naturale
ripascimento, ma, nella grande
maggioranza dei casi (e la
Tabella sottostante lo dimostra
ampiamente) prevarranno, sule
nostre spiagge, i fenomeni
erosivi, anche di notevole
entità.
. Ed ora, rivolgi il tuo sguardo dall'altro lato, vale a dire verso la COSTA e le SOVRASTANTI COLLINE:
- Dimmi se ancora esiste una Collina, dotata di un bosco in condizioni normali o che, invece, non sia stata trasformata in una Foresta quasi impenetrabile.
Voglio farti notare, in proposito, che la crescita anomala e disordinata dei boschi viene a limitare l'erosione del suolo, processo indispensabile per creare la sabbia, materia prima per l'alimentazione delle spiagge.
- Dimmi se vedi ancora qualche Ruscello, che scende dalla collina verso il mare e che possa trasportare la sabbia, come sopra creata.
- Dimmi se conosci un libero sbocco in mare di un nostro Torrente, che non sia stato coperto dalle cementificazioni e dalle asfaltizzazioni costiere o che non sia stato inibito, nel suo percorso, da sbarramenti artificiali.
Potrei constatare, allora, che il PERCORSO NATURALE, da te auspicato, sta diventando impercorribile, perchè la sabbia non riesce ad arrivare in spiaggia.
ALTER: Ma, allora, Aldo, dobbiamo pensare ad altre soluzioni!
A questo proposito, ho letto sul quotidiano "La Stampa" del 10 Giugno un'interessante intervista, rilasciata dal Prof. SERGIO TULLI, Docente di Sedimentologia Applicata all' Università di Genova.
Egli rivolge la sua attenzione ai RIPASCIMENTI DEGLI ARENILI, attraverso l'utilizzo delle SPIAGGE FOSSILI; cito integralmente le sue parole:
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«Si tratta di giacimenti di sabbia che si è depositata in fondo al mare ed è stata ricoperta dal fango.
Bisogna trovarla con ricerche complesse, poi si deve valutare se, prelevandola, non si alteri l'ambiente.
Ma, se non ci sono controindicazioni, queste riserve di sabbia possono essere utili per il ripascimento delle spiagge che anno dopo anno si riducono».
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ALDO: E' certamente una
soluzione, Alter, anche se, su
di essa, non posso esprimere
alcun giudizio, non possedendo,
nel merito, le necessarie
competenze.
Non v'è
dubbio, comunque, che sarà
indispensabile ricorrere al
RIPASCIMENTO DEGLI
ARENILI, UTILIZZANDO, TUTTAVIA,
SABBIA IMPORTATA, le
quali, però, dovrà essere
compatibile con le
caratteristiche fisico-chimiche
dei nostri arenili, perchè, in
caso contrario, sarà anche
possibile giungere a creare
degli autentici disastri
ambientali!
ALTER:
Ma, guarda un po' cosa mi dici,
Aldo!
E'
esattamente l'opposto dello
scritto di Carlo Grande!
Non saremo
noi a vendere la sabbia
all'estero, ma, al contrario,
saremo noi a comprarla!
Però...a
pensarci bene, Aldo; sarà
possibile anche creare su questa
Materia Prima un nuovo Mercato,
con tanto di Economisti in
vetrina e (perchè no?) con tanto
di scambio di Azioni in tutte le
Banche Mondiali!
ALDO: Cerchiamo di
rimanere seri, Alter!
E'inconfutabile, invece, quello
che ci ha insegnato GREGORY
BATESON:
"STIAMO IMPARANDO SULLA NOSTRA PELLE
CHE L'ORGANISMO CHE DISTRUGGE IL PROPRIO AMBIENTE
DISTRUGGE SE STESSO"
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12
Giugno 2009
Aldo Pastore
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