TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Il Sole 24 Ore ha reso noto: crescono in
Piemonte i turisti stranieri (8%) <Non fatelo sapere, è il treno dei tedeschi…> Posta riservata per albergatori del ponente Il convoglio dalla
Germania ad Alessandria, con auto al seguito: 16 mila passeggeri
anche da Belgio, Olanda. Inghilterra e Scandinavia. Ma a
Varazze chiudono 40 alberghi? A Celle 7 diventano palazzi.
Loano, boom di seconde case Savona – Sabato 30
maggio, nella pagina “economia&borsa” Il Secolo XIX ha
dato risalto alla notizia: “Pioggia di fondi pubblici
sull’industria del turismo- Dalla Filse un sostegno di 25
milioni. Cosi la regione può ripartire”. Vedi (….) tutto
il servizio, con il grafico (Fonte Regione Liguria) del
“patrimonio alberghiero”. Per la consueta mancanza di spazio è
stato omesso un piccolo, non proprio insignificante raffronto. A
completezza di chi vuole essere informato aggiungiamo un altro
dato di archivio, sempre “Fonte Regione Liguria”. Oggi in Liguria le strutture alberghiere
attive sono 1.602. Nel 1961 erano 2.716 (una
differenza in meno di 1.114 esercizi), nel 1997 le
aziende alberghiere attive erano ancora 1.807 (un meno
205). Perdere un albergo è paragonabile alla
chiusura di un negozio, di un bar, di una ristorante? Quale
valore aggiunto determina e in che misura incide sui posti di
lavoro? Eppure il numero dei vacanzieri in
Italia e nel mondo è in costante ascesa. Quale incidenza ha
provocato la “qualità turistica” privilegiando il “monolocale –
bilocale al mare”? Un esempio significativo, Loano terra
premiato neo presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza,
hanno realizzato 40 mila (?) seconde case, gli alberghi si sono
dimezzati, oggi sotto quota 40, le agenzie immobiliari hanno
superato l’ottantina. Al di là dei giudizi, delle opinioni,
dei toni più o meno appassionati, Trucioli Savonesi
continuerà lo sforzo di “offrire la documentazione”, visto che
di turismo, tutti parlano e molti straparlano. Spesso ignorando
dati di fatto, realtà, fotografie reali di ieri e di oggi. Non
dando mai la parola a chi la merita davvero, per
professionalità, impegno, risultati. Avevamo scritto e documentato anche il
danno dalla perdita di competitività sul mercato mitteleuropeo,
per anni bacino e fortuna del turismo savonese, imperiese e
dell’entroterra beneficiato dalle escursioni. Ora quasi
inesistenti. Tra i veicoli di “promozione”, il tesoro
ambientale e clima; la Riviera, col suo mare, era frequente
oggetto di attenzione dell’informazione (giornali, televisione,
radio) in Paesi con altissimo indici di lettori; un ottimo
apporto agli arrivi e presenze scaturiva anche dai collegamenti
ferroviari, per tutti il mitico Riviera Express, poi i
treni con la Svizzera, fino ai “superveloci” che
raggiungevano Genova, la Riviera di Levante. Negli anni è sparito tutto. I soliti
mugugni delle “associazioni di categoria” (come sempre Trucioli
può elencare la rassegna stampa, a conferma), le immancabili
promesse della “politica”, della “casta”, gli impegni. Veniamo ad oggi. Non è la prima volta
che Il Sole 24 Ore che si rivela sempre più ottimo
informatore, seppure di parte (Confindustria), dedica articoli
al successo del trasporto ferroviario dalla Germania fino
al Basso Piemonte. A fondo pagina è utile rileggere
l’intero articolo (vedi…). Il titolo: “Il treno di Autozug fa
il pieno di turisti tedeschi. L’anno scorso trasportati 16.600
passeggeri ad Alessandria, dove i visitatori sono cresciuti del
7,7 per cento>. In sostanza aver mantenuto collegamenti
che, invece, dalla Liguria sono cessati è stato una pedina
vincente. Il giornale ricorda che <crescono le
presenze di turisti nordeuropei in Piemonte. Nella sola
primavera 2008 più di 16 mila passeggeri in arrivo dalla
Germania, ma anche dall’Olanda, dal Belgio, dall’Inghilterra e
dalla penisola Scandinavia che hanno utilizzato il servizio
delle Ferrovie tedesche (DB), in collaborazione con
Trenitalia. Il 21 dei cento dei viaggiatori ha dichiarato di
avere come destinazione il Piemonte, il 77 % è rimasto in
Italia, tra Liguria, Toscana, Sardegna…I viaggiatori sono in
massima parte tedeschi (69%) per il resto olandesi (36,7),
danesi (23%), svedesi (15,1%), norvegesi e belgi (6,5%), inglesi
(4,3%). ..Ai nostri clienti – spiega Pierluigi Parolin,
consulente della DB per i rapporti con le ferrovie
italiane – offriamo un viaggio di alto livello grazie ad una
modalità di trasporto comodo, economica e sostenibile dal punto
di vista ambientale…L’obiettivo sarà quello di potenziare il
flusso di turisti che dall’Italia viaggiano verso la Germania…>. Come si è arrivati all’accordo di
collaborazione che sta producendo positivi effetti? Spiega l’articolo del Sole 24 Ore:
<…In seguito alla firma nel 2007 di un protocollo di intesa
tra enti locali, Rfi, Camera di Commercio e Fondazione Cassa
di Risparmio di Alessandria….la linea verso il Basso
Piemonte si aggiunge alle due connessioni delle Ferrovie
tedesche già attive da anni con le stazioni di Bolzano
e Verona e quella appena inaugurata con Triste. La
piattaforma piemontese è tuttavia la prima che ha visto il
coinvolgimento diretto di un’amministrazione regionale nel
co-finanziamento del progetto e della campagna di marketing…>. E in Liguria, nel savonese e
nell’imperiese le più penalizzate, ormai da anni, dalla “fuga
degli alberghi e del turismo alberghiero”? Peraltro sempre
confermato da dati e statistiche ufficiali? Nessun timore, questa volta (siamo nel
2009), Regione, enti, associazioni di categoria, banche, fanno
sul serio. Una pioggia di “fondi pubblici” (prima si distrugge,
poi si finanzia). Ci sarà una corsa ad investire negli
alberghi: tutti in fila e a gara a chi arriva primo.
Imprenditori, liberi professionisti, esperti di giornalismo del
settore, persino politici ed aspiranti presidenti di Provincia,
sindaci, assessori. Insomma si è capito che fare gli
albergatori, nel ponente ligure, è di nuovo un affare
promettente. A casa i “vecchi”, arrivano i “giovani”. Con un avvertimento, come si legge
dall’articolo di Gilda Ferrari, su Il Secolo XIX.
Se i turisti continuano a calare e gli “stranieri scappano”, non
è perché l’ambiente della costa è stata snaturato con il
sovraffollamento da seconde case, oppure perché restiamo l’unico
paese del Mediterraneo dove andare in spiaggia può costare una
mezza pensione in albergo e gli stranieri storcono da sempre il
naso. O oppure perché la Liguria di ponente è scomparsa
(sconosciuta) da televisioni e giornali d’Oltrape. Nulla
di tutto questo. Per Il Secolo XIX, contraddicendo quanto
sostenuto per anni, <l’offerta turistico-ricettiva in
Liguria non sempre è di levello adeguato ai prezzi
applicati ai clienti>. In qualche caso sarà così, come accade
del resto in ogni Paese. Generalizzare non “produce”. Forse
basterebbe avere la pazienza di rileggersi e documentarsi con
le cronache e gli archivi dei giornali per capire dove si
sbaglia e si continua a sbagliare. Diagnosi e terapia. Purché si parli con cognizione di causa.
La “cura” da 30 anni non fa effetto. Si è supplito, rabbonito
con gli “annunci” e la pratica dell’illusionismo. Che è
gratuita. Intanto nessuno metterà mai a confronto il “dire” dal
“fare”. E quando i nodi vengono al petto bisogna inventarsi
qualcosa per distrarre. L.Cor. |