Dal convegno (Quale futuro sul fronte mare
) domande, proposte, sorprese
Ecco come asfissiare il Priamar
I
misteri (nascosti) di aree demaniali
Il
Comune e lAutoritā portuale tacciono da mesi. Custodiscono segreti
inconfessabili?
Interventi di Cerva, DellAmico, Massucco, Varaldo. I progetti di Pasquale e
Luisa Gabbaria
La
Consulta Culturale Savonese
(organizzazione di coordinamento e di comune
politica culturale delle quattro associazioni
A Campanassa, Istituto Internazionale di Studi
Liguri-sezione Sabazia, Italia Nostra-sezione di
Savona e Societā Savonese di Storia Patria)
ha organizzato sabato pomeriggio lottavo
incontro del ciclo Edifici storici di Savona:
quale futuro?, dedicato questa volta alle aree
demaniali
ex-Italsider comprese tra il
Priamār e il mare.
Il
Piano Territoriale di Coordinamento degli
Insediamenti Produttivi dellArea Centrale
Ligure (PTC-ACL, vigente dal 1997)
prevede un recupero
per funzioni
urbane tanto del piazzale di oltre
20.000
metri quadrati compreso tra il
Priamār, il mare e il residuo
capannone
ex-Italsider, quanto dellintero
capannone adiacente al piazzale; lo Schema di
Assetto Urbanistico (SAU) delle aree comprese tra la
Torretta e il Priamār (deliberato dal Consiglio Comunale di
Savona nel 2001 e confermato nel 2002) prescrive
che tali aree andranno
recuperate ad
uso urbano, con parametri e funzioni in grado di
costituire un polo di attrazione turistica di
interesse sovracomunale, oggetto di specifico
concorso di idee e prescrive anche
che alla base del Priamār
dovrā comunque essere lasciata unopportuna
fascia di rispetto, tale che siano valorizzate e
rimangano visibili alla quota attuale tanto la
roccia della collina del
Priamār, quanto le strutture
murarie della
Fortezza.
Tali aree sono attualmente
gestite dallAutoritā
Portuale di Savona: il Piano
Regolatore Portuale, vigente dal 2005, prevede
di
convertire larea sottostante la
Fortezza del Priamār consentendo la
valorizzazione paesistica del complesso
monumentale. Lesito della trasformazione deve
condurre al riuso dellarea a fini
urbani...strettamente connesso alle spiagge
della costa occidentale savonese, al complesso
della
Fortezza del Priamār e alla cittā storica dal percorso di
valorizzazione della costa urbana, di cui č uno
dei punti maggiormente significativi.
In questo contesto
normativo, per il triennio 2009-2011 lAutoritā Portuale ha stanziato
8 milioni
di euro per la sistemazione di tali aree e nei
due ultimi anni pių volte i giornali quotidiani
hanno riportato la notizia che sarebbe stato
affidato un incarico progettuale allo
Studio di Architettura Cinque + 1.
Va ricordato che nel 2006
č stata raggiunta unintesa tra il
Comune di Savona e lAutoritā
Portuale, in base alla quale su parti
di tali aree lAutoritā
Portuale realizzerebbe una piastra sopraelevata di 5 metri sopra
alla quota attuale del piazzale (metri 4 slm) e
rimarrebbero di sua competenza i volumi
sottostanti, mentre larea sovrastante sarebbe
affidata al Comune.
Da parecchi mesi la
Consulta Culturale Savonese ha
sollecitato lAmministrazione Comunale di Savona
per avere un incontro e poter dare un contributo
di idee alle linee-guida che il Comune dovrebbe
dare per la progettazione dei futuri interventi
di sistemazione, ma da parte comunale non č
finora stato dato riscontro. |
L'idea progettuale allegata al progetto comunale "P.I.U.-P.O.R." (intervento n. 17) prevede tutta una grande piastra di cemento davanti al Priamār, che raggiunge addirittura quota metri 14,90 sopra al mare e attanaglia completamente la Fortezza
Di fronte a questo
preoccupante silenzio, la
Consulta
ha voluto promuovere lincontro-dibattito
pubblico di sabato scorso, per evidenziare che
le aree demaniali sul fronte-mare del
Priamār
sono molto importanti per il futuro di Savona e
che dovrebbe essere prioritaria la
valorizzazione paesaggistica della falesia
rocciosa del promontorio del
Priamār, sul quale sorse prima la cittā e poi, nel 1542, la
Fortezza: falesia un tempo a picco sul mare, come illustra va
famosa prospettiva del 1836 di
Enrico Gonin.
Sabato č stato ricordato
che giā da un paio danni il
Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della
Liguria (arch. Giorgio Rossini) ha
suggerito allAutoritā Portuale di prevedere di riportare il mare sotto al
Priamār, nel settore di circa
4.000 metri quadrati tra la punta della
passeggiata Trento e Trieste e
larea adiacente alla galleria della linea
ferroviaria, dove il promontorio si spinge
maggiormente a sud, verso il mare, con la
falesia a picco sul mare sopra alla quale si
conservano ancora le strutture absidali
dellantica cattedrale di Savona, distrutta alla
fine del XVI secolo.
Il Soprintendente non ha
notizia di progetti in corso per la sistemazione
di tali aree, ma pare che comunque un progetto
preliminare esista, anche se non ancora
mostrato: lo si desume dalle tavole progettuali
(redatte dal Servizio Progetti Speciali e Grandi Infrastrutture
del
Comune di Savona in collaborazione
con lo Studio
Dedalo Ingegneria) relative
allintervento n. 17 (realizzazione spazio
pubblico polifunzionale fronte Priamar) del pių
articolato Progetto
Integrato Urbano (P.I.U., per il
quale il Comune di Savona riceverā un
finanziamento di
dieci milioni di euro da
Comunitā
Europea, Stato e Regione: il
finanziamento č relativo a progetti presentati
dal Comune nellambito del bando regionale di
assegnazione dei fondi POR, ma ai progetti
comunali furono allegati anche progetti di altri
Enti e di privati, al fine di acquisire maggiore
punteggio).
Non č chiaro, a questo
punto, se gli uffici comunali e Dedalo Ingegneria abbiano riproposto tavole progettuali
elaborate dai progettisti incaricati
dallAutoritā Portuale. Puō anche essere che
siano ormai superate le tavole dellintervento
n. 17 del
P.I.U. (allegate alla delibera della Giunta Comunale n. 232
del 13 ottobre 2008) e che la progettazione stia
procedendo attualmente con tuttaltro indirizzo.
Quello che č certo č
comunque che tali elaborati grafici propongono
davanti al
Priamār una colata di oltre
150.000 metri cubi di cemento, con un grande edificio alto
quanto il capannone industriale
ex-Italsider (m 17 sopra al mare) e
con tutta una piastra cementizia che
avvolgerebbe come in una morsa tutto il
Priamār, spingendosi addirittura fino
alla quota di m 15 sul mare (metri 14,90 per
lesattezza; mentre la sommitā delle mura del
Priamār
si sviluppa tra m 29 e m 35-41 slm). Tale
piastra conterrebbe gradonature atte ad ospitare
spettacoli (con una capienza di 3.000 persone).
Nel corso del dibattito
tutti gli intervenuti si sono espressi in modo
decisamente negativo contro tale intervento: tra
coloro che hanno espresso viva preoccupazione vi
sono stati sia i membri della
Consulta
Comunale per il Priamār (Cerva, DellAmico,
Massucco e Varaldo), che ancora non
sono stati convocati dal Comune per discutere di
tale proposta progettuale (come previsto invece
dal regolamento comunale), sia gli arch.
Pasquale e Luisa Gabbaria Mistrangelo, progettisti di
parecchi interventi sul
Priamār e autori di due interessanti
libri pubblicati
recentemente, dedicati al
Priamār e a nuove proposte
progettuali.
In particolare, larch.
Gabbaria ha evidenziato (con una
fotografia degli anni Settanta del
Priamār,
ripreso dal mare) come i nuovi imponenti volumi
edilizi alla base del
Priamār maschererebbero irrimediabilmente il complesso
monumentale del
Priamār, in modo ancora peggiore di
quanto avveniva fino a poco tempo fa con i
capannoni dello stabilimento industriale
Italsider.
Alla conclusione del
dibattito-pubblico č emerso che vi sarebbero due
interventi prioritari per la valorizzazione
delle aree demaniali comprese tra il
Priamār e il mare: riportare il mare a
frangersi sotto alla falesia dellantica
cattedrale e sistemare una passeggiata pedonale
e ciclabile che dai giardini pubblici del viale
Alighieri costeggi il
Priamār e arrivi fino alla vecchia darsena del porto, con la
possibilitā di utilizzare i due sbocchi
lato-mare della vecchia galleria
rifugio-antiaereo per raggiungere non solo i due
ascensori che salgono sul
Priamār, ma anche corso
Mazzini e il Centro storico
cittadino.
Fronte-mare del Priamār:
quale futuro ?
A cura della
Consulta Culturale Savonese |