Medici, conflitti di
interesse, codice deontologico. Anche un
oncologo “tradisce”?
Fabio Fazio, Umberto Veronesi
e gli inceneritori “innocui”
Riservato ai cittadini
che vogliono essere informati su salute e
prevenzione
di
Patrizia Gentilini*
Certo molti ricorderanno le
tranquillizzanti parole del Prof. Umberto
Veronesi intervistato da Fabio Fazio
a “Che tempo che fa” circa
l’innocuità degli inceneritori, quando con
assoluta sicurezza affermò: “zero rischio…”
Tuttavia certamente un numero minore di
cittadini ha potuto ascoltare le parole
dell’illustre oncologo quando intervistato su
you tube (http://www.youtube.com/watch?v=B5Zou-1MXQg)
affermava: “non sono un esperto di
inceneritori” e che, quanto all’assenza di
danni, si rimetteva ai suoi esperti affermando :
“i miei esperti mi hanno giurato”.
Spiace davvero dover contraddire il
Prof. Veronesi, ma proprio per la serietà in
passato dimostrata e per la gratitudine che gli
dobbiamo per gli indiscutibili
miglioramenti nella chirurgia del
carcinoma mammario, sentiamo il dovere di
consigliargli di scegliere meglio i suoi
esperti.
Siamo infatti venuti a conoscenza di
lavori che recano anche la sua firma,
quali ad esempio: “Il recupero di
energia da rifiuti: la pratica, le implicazioni
ambientali e l’impatto sanitario -
Veronesi U, Giugliano M. Grasso M e Foà V”
in cui, con grande stupore, abbiamo dovuto
constatare che sono stati letteralmente
stravolti risultati di lavori scientifici ed
epidemiologici in modo da assolvere gli impianti
di incenerimento, con buona pace dell’ onestà
intellettuale e del rigore scientifico.
Qualche esempio chiarirà meglio la
questione: nel capitolo “L’ impatto sanitario”
di Vito Foà, a pag 54-55 vengono
presi in esame quattro studi:
quello di Franchini M. e altri,
pubblicato sugli Annali dell’Istituto
Superiore di Sanità nel 2004; quello di
P. Elliot, del 1996, quello di Hu S.W. e al.
e infine lo studio denominato Enhance Health.
Di tutti viene fatto un utilizzo
inappropriato, in particolare:
1.
lo
studio di M. Franchini viene
mutilato e ne sono totalmente ignorate le
considerazioni sulla relazione fra inceneritori
e cancro, in particolare che: “associazioni
statisticamente significative sono riportate da
due terzi degli studi che hanno preso in
considerazione il cancro ( mortalità, incidenza
o prevalenza).
2.
lo
studio di P. Elliott viene capovolto nel
suo significato, aggiungendo una negazione alla
frase in cui si afferma che il rischio per
diversi tipi di cancro diminuisce via via che ci
si allontana dalla fonte emissiva. Vito Foà
a proposito di esso scrive infatti: “La
conclusione degli Autori è che non è stata
trovata alcuna evidenza di diversità d’incidenza
e mortalità per cancro nei 7.5 chilometri di
raggio studiati ed in particolare
nessun declino con la distanza
dall’inceneritore per tutti i tumori:
stomaco,colon-retto e polmone oltre che per
linfoma di Hodgkin e sarcomi dei tessuti molli.”
.
Peccato che nell’ originale
sia scritto: “Observed-expected
ratios were tested for decline in risk with
distance up to
7.5 km. ... Over the
two stages of the study was a statistically
significant (P<0.05) decline in risk with
distance from incinerators for all cancers
combined, stomach, colorectal, liver and lung
cancer”. Ovvero:
“ I rapporti osservati-attesi furono
verificati in base al declino del rischio con la
distanza fino a
7.5 km. … Dopo i due stadi
dello studio c’era un declino statisticamente
significativo (p<0,05) nel rischio con la
distanza dagli inceneritori per tutti i cancri
riuniti, stomaco, colon retto, fegato e
polmone.”
3.
dello studio di Hu S.W. si riporta
solo una frase “rassicurante ““Alcuni anni
prima, nel 2001, Hu e Shy avevano condotto una
revisione degli studi epidemiologici pubblicati
fino ad allora. Questi Autori avevano
considerato tutti i possibili effetti che
potevano essere o che sono collegati alla
presenza di un inceneritore di rifiuti sia
municipali che industriali, arrivando alla
conclusione che gli studi epidemiologici
esaminati erano stati concordi nel descrivere
più elevati livelli corporei di metalli pesanti,
ma nessun aumento di sintomi respiratori o di
declino della funzione polmonare. Le analisi
effettuate avevano fornito risultati
inconsistenti per rischio di cancro e di effetti
sulla riproduzione” e si omette viceversa
l’affermazione che attesta l’esistenza di
rischio:
“Several studies showed significant associations
between waste incineration and lower
male-to-female ratio, twinning, lung cancer,
laryngeal cancer, ischemic heart disease,
urinary mutagens and promutagens, or blood
levels of certain organic compounds and heavy
metals”
ovvero:
“Diversi studi hanno evidenziato
associazioni significative tra inceneritori ed
alterato rapporto maschi / femmine alla nascita,
cancro al polmone, cancro alla laringe, malattie
ischemiche cardiache, mutageni e pro-mutageni
nelle urine, o livelli elevati nel sangue di
alcuni composti organici e metalli pesanti”
4.
dello studio di Coriano Foà scrive:”
“Gli estensori e gli esecutori del progetto
avevano ovviamente condotto una ampia analisi
della letteratura già allora esistente e sono
arrivati anche loro alla conclusione: non
esistono prove concrete di un legame fra
l’esposizione alle emissioni di inceneritori ed
un aumento di tumori. Dove sono stati osservati
effetti apparentemente rilevanti questi effetti
erano spesso legati ad inceneritori siti vicino
ad altre fonti di emissione potenzialmente
pericolose”. Peccato che ciò che viene
riportanto come “conclusione” è viceversa
una frase tratta dall’introduzione allo
studio e, nel riportare i risultati, Foà omette
di evidenziare i gravi danni per la salute
femminile ed il rischio di sarcomi in
entrambi i sessi, messo ampiamente in risalto
dagli estensori nella “discussione” dello
studio.
Desta sgomento scoprire che questi
lavori “scientifici” sono quelli su cui varie
Amministrazioni Pubbliche (Provincia di
Grosseto e Firenze, Regione Sicilia ad es.)
fondano le proprie scelte irriducibilmente
“inceneritoriste”, senza alcuna attenzione verso
le tante alternative immediatamente percorribili
per la gestione dei rifiuti e con una drammatica
sottostima per le ricadute sulla
salute pubblica.
Ma ancora più sgomento desta constatare
che anche coloro che sono vincolati dal
giuramento di Ippocrate e dall’art.
30 del Codice Deontologico possono,
ci auguriamo solo per distrazione, incorrere in
gravi omissioni, che non fanno onore né a loro
né alla categoria dei Medici cui tutti noi
apparteniamo.
Ad evitare futuri “scivoloni” ricordo a
cosa ci vincola l’art. 30, relativo al conflitto
di interesse: “Il medico deve
evitare ogni condizione nella quale il giudizio
professionale riguardante l’ interesse primario,
quale è la salute dei cittadini, possa essere
indebitamente influenzato da un interesse
secondario. Il conflitto di interesse riguarda
aspetti economici e non, e si può manifestare
nella ricerca scientifica, nella formazione e
nell’aggiornamento professionale, [….]e nei
rapporti individuali e di gruppo con industrie,
enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con la Pubblica
Amministrazione.”
Ci sono altri conflitti, non citati nel
Codice Deontologico, che riguardano quelli con
la propria coscienza: fortunatamente
questi, al pari dei precedenti, non ci
appartengono ed almeno questa consolazione
nessuno potrà togliercela: di certo nessuno
potrà mai dirci: “se i medici sapevano,
perché hanno taciuto?”
*Dott.ssa Patrizia Gentilini
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei
Medici per l’Ambiente e la Salute
3 giugno 2009
BIBLIOGRAFIA
Veronesi U., Giugliano M., Grosso M
e Foà V. (2007)
“ Il recupero di energia da rifiuti: la
pratica, le implicazioni ambientali e l’ impatto
sanitario” Quaderni di Ingegneria
Ambientale, Vol. 45 CIPA Editore Milano
Franchini M. , Rial M,
Buratti E., Bianchi F.,
“Health effect of exposure to waste
incinerator emissions: a review of
epidemiological studies” Ann. Ist.
Sup. Sanità 2004; 40 , 105-
115
Elliot P., Shaddick G,
Kleinschmidt I.,
“Cancer incidence near municipal solid
waste incinerators in Great Britain” British J
of Cancer 1996; 73, 702-710
Hu S.W. , Shy C.M.,
“ Health effects of waste incineration:
a review of epidemiological studies”
J. Air and Waste Manag. Assoc. 2001; 51 1100-1109
Enhance Heath Report finale – febbraio
2004-marzo 2007.
sistema di sorveglianza ambientale e sanitaria
in aree urbane in prossimità di impianti di
incenerimento e complessi industriali; n 2 E
0041 programma INTERREG IIIC zona Est Comune di
Forlì
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