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Il gran “ballo di Legino” tra Palazzo Rosso (tutelato) e documenti da leggere…

Chi ha depredato Villa Gavotti

è un benefattore della Soprintendenza?

Da Trucioli un nuovo intervento. Appello ad AltraSavona per un “moderatore


La piazza di Legino con Villa Gavotti e, sulla sinistra, Palazzo Gavotti Mascolo.

Savona - In margine all'articolo su Villa Gavotti di Legino ( vedi…Trucioli Savonesi n.202 del 24 maggio) vale la pena di notare una curiosità. La villa, dopo essere stata al centro di un'intricatissima vicenda relativa alla proprietà, finisce in mano a privati, ma nel 1991 viene dichiarata “immobile di interesse particolarmente importante ai sensi della legge 1089 del 1939, che tutela il patrimonio storico ed artistico.

La villa viene quindi sottoposta a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge stessa che recita (art.13): Chi dispone e chi esegue il distacco di affreschi, stemmi, graffiti, iscrizioni, tabernacoli ed altri ornamenti di edifici, esposti o non alla pubblica vista, deve ottenere l'autorizzazione dal Ministro per l'educazione nazionale, anche se non sia intervenuta la notifica del loro interesse”.

Ma la Sovrintendenza non deve essere stata molto solerte nel controllare che le norme fossero applicate, se è vero che gli interni hanno subito l'asportazione delle parti meglio conservate di alcuni infissi e della pavimentazione a laggioni dopo lo studio dell'architetto Giannotti, effettuato proprio nel 1991: è quanto è emerso dal convegno organizzato il 16 maggio scorso dalla consulta culturale savonese.

La cosa curiosa è che dodici anni dopo il Palazzo Mascolo Gavotti, adiacente al primo e meglio conosciuto come Palazzo Rosso ha avuto ben altra tutela dalla Soprintendenza Regionale, come risulta dal documento che presentiamo: addirittura, è previsto che “le modalità di pubblica fruizione del bene (orari, periodo di apertura)” vengano concordate con la stessa Soprintendenza: altro che asportare pavimenti!

Sta di fatto che oggi villa Gavotti sta per passare dalla categoria di “servizi pubblici di urbanizzazione secondaria” a quella di “elementi di edilizia minore coerenti con i caratteri dell'ambiente costruito tradizionale” (in pratica, quindi, residenziale) mentre Palazzo Rosso sembra (per ora) immune da tale mutazione.

A proposito: la deliberazione esecutiva del Consiglio Comunale con la quale muta, in pratica, la destinazione edilizia di Villa Gavotti è ancora a palazzo Sisto IV, e fino all'8 luglio i cittadini possono visionarla e presentare osservazioni.

 Possibile che i leginesi e, più in generale, tutti i cittadini di Savona non abbiano niente da obiettare su questa ennesima operazione immobiliare?

M.M.

Nota di redazione: Trucioli Savonesi chiede l’intervento di AltraSavona, con un piccolo quesito. Conoscete un moderatore capace di “moderare” un dibattito pubblico sull’”affaire Villa Gavotti e dintorni”? Grazie per l’aiuto.