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Tredici domande a Vaccarezza presidente

(con alcune riflessioni da cronista)

    di Luciano Corrado

Savona – Trucioli Savonesi (come Uomini Liberi), blog di volontari, con spese a carico unicamente dei volontari, ognuno per il suo libero ruolo, non fanno parte della libera stampa, della libera o schierata informazione, alla quale il candidato presidente Angelo Vaccarezza (ex giornalista pubblicista per Teletrill) ha mai ritenuto di inviare comunicati o interventi. Non abbiamo neppure mai ricevuto smentite su quanto scritto e diffuso via internet. Una liberissima scelta che rispettiamo. Contrariamente ad altri, gli dobbiamo dare atto che evidentemente “non ci ama”, ma non è ricorso a “minacce” sotterranee o per interposta persona.

Pensa di cavarsela ignorandoci. Non è il solo. Il tempo, si dice, è galantuomo, ne stiano certi Vaccarezza e C. I molti saltimbanco, i campioni nel “sistemarsi” in base al vento che tira.

Ecco per quale motivo abbiamo ritenuto di rivolgere tredici domande al candidato Vaccarezza, alla luce di quanto emerso sui maggiori organi di informazione locale (con dichiarazioni virgolettate) e sulle piccolissime conoscenze che Trucioli Savonesi ha del panorama elettorale, dei personaggi che sono stati al centro del dibattito in questo “caldissimo” mese di maggio savonese e ligure.

La prossima puntata daremo conto di tutte le dichiarazioni pubbliche dei protagonisti, mettendole a confronto, sia per tempi, sia per tematiche, sia per date.

1)    E’ sotto gli occhi di tutti che la “campagna elettorale” per “Vaccarezza presidente” sia una delle più dispendiose della storia della provincia di Savona. Dai manifesti, alle cene, all’apertura di point, alla gestione dei tre blog e non solo…Non risulta da nessun documento ufficiale che Angelo Vaccarezza (e famiglia) sia il personaggio più facoltoso impegnato nel Pdl savonese. La sua denuncia dei redditi è quella di un “impiegato” medio-alto (quadri). Da dove deriva il fiume di denaro della campagna elettorale “americana” in corso? Tanto per citare un altro dei protagonisti, oggi “crocifisso”, Angelo Barbero di Albenga, risulta assai più benestante, denuncia dei redditi compresa: ha proprietà immobiliari ad Albenga (l’acquisto del palazzo Cepollini che vale 5 milioni di euro), poi a Roma, a Genova, a Courmayeur, sul Lago di Como, a Pogli di Ortovero. Sarà mica per questa ragione che è stato scelto come unico “responsabile” della raccolta di firme del Pdl? E a lui dedicheremo uno dei prossimi capitoli.

2)    Per quale ragione nella veste di Candidato presidente e Coordinatore provinciale del Pdl (Forza Italia ed An) ha ritenuto che spettasse soltanto ad Albenga raccogliere le firme per la presentazione della lista Pdl. Quali garanzie aveva sulla capacità organizzativa, sull’affidabilità dello staff ingauno?

3)    Chi si occupa, dopo tutto il pandemonio ed i pasticci emersi, chi coordina tuttora la campagna elettorale del Pdl? E’ sempre lei, candidato, coordinatore provinciale e sindaco (stipendiato) di Loano? E’ Luigi Bussalai che quasi nessuno conosce? E’ Scandroglio da Genova?

4)    Come verranno ripartiti gli assessorati in Provincia? Ci sono già assessori designati e quanti? Dopo l’esclusione della lista del Pdl, tra le 7 liste rimaste, si sceglierà un assessore per lista tra chi avrà più “consensi”, con il “premio” messo in atto nella giunta di Loano, oppure sulla base della meritocrazia e dei curriculum personali?


Vaccarezza e Scajola

5)    Perché non ha ritenuto di divulgare, in modo che ognuno si assuma le proprie responsabilità per i ruoli svolti ed i compiti affidati, chi sono le tre persone che nell’ambito del “point” di Albenga hanno materialmente compilato i moduli, poi consegnanti ad un “ingenuo” Barbero? Come hanno fatto i tre, due con tanto di laurea, a non accorgersi che stavano rovinando una lista, i suoi candidati incolpevoli? Provocato un terremoto senza precedenti nella storia elettorale savonese, proprio nel partito di maggioranza relativa?

6)    Quando, dopo le prime avvisaglie, è emerso che le firme non erano state raccolte solo ad Albenga e che ad Andora il compito era stato assegnato  ad un affermato commercialista, uomo di riferimento del ministro Scajola (cosa taciuta rigorosamente dai giornali), chi ha chiesto perentoriamente a Barbero di predisporre e sanare l’irregolarità, con l’autocertificazione? E’ stato lei, candidato Vaccarezza, a telefonare, stando alle indiscrezioni? O può escluderlo?

7)    Chi ha commesso un altro errore che si rivelerà, a sua volta, puerile; ovvero l’installazione di un gazebo ad Albenga, per la raccolta delle firme di adesione alla lista; gazebo smontato in tutta fretta perché privo di autorizzazione comunale di occupazione del suolo pubblico?

8)    Perché, nonostante la presenza di due legali nello staff, non si è evitato che Barbero dopo essere “scivolato” sulle dichiarazioni  di autentica, ha aggravato la sua posizione con l’autocertificazione e con le dichiarazioni di fronte alla Commissione elettorale? Non sentivate l’esigenza di fermarlo almeno dopo il primo errore?  Chi doveva farlo, in primis?

9)    E’ una fantasia che i supertempestivi ed abituali “sondaggi” in stile “cavalier Berlusconi”, peraltro spesso citati, diano per scontato che si andrebbe al ballottaggio e da qui la strategia di “far saltare” le elezioni se non sarà recuperata la lista del Pdl (cosa ripetuta anche da Orsi)?


Giovanni Zerilli

Francantonio Granero

10)    Per quale ragione, il sindaco e candidato presidente Vaccarezza non prende una chiara e pubblica posizione contro il vergognoso e diffamatorio attacco al presidente di sezione del Tribunale e della Commissione elettorale, Zerilli e in seconda battuta del Procuratore della Repubblica, Granero? Si è arrivati ad accusarli, con mezzi meschini e diffamatori, già conosciuti in altre tristissime stagioni, di essere al servizio della sinistra, dei suoi interessi. Si è scomodato perfino un giornale che non si è mai interessato delle “vere vergogne” di questa Provincia! Che Trucioli ha cercato spesso di documentare, senza ricevere smentite o querele. Citazioni in sede civile.

11)    Perché non prende una chiara posizione contro il vergognoso, strumentale attacco al ricorso e doveroso lavoro di inchiesta svolto dai cronisti del Secolo XIX nella vicenda delle schede e delle firme?

Un giornale che fino a ieri non l’ha mai “disturbata”, non ha mai mandato un inviato speciale, né fatto un’inchiesta sul “massacro” urbanistico della città, sul numero dei vani effettivamente realizzati, sulla distruzione di metà dei suoi alberghi, sull’affidamento ad un’azienda privata con un capitale sociale di un paio di milioni (lire), per comprare e gestire un acquedotto già pubblico da decine di miliardi (lire), con 60 mila contatori; sull’incredibile concentrazione di monolocali e bilocali sotto l’Aurelia, chiusi da cinque passaggi a livello; sullo “scandalo” delle ville agricole e dei contributi comunitari nella frazione di Verzi dove prosegue un’inchiesta, finora poco incisiva e sulle successive, significative dimissioni dagli incarichi di progettisti.

Tutto bene invece, con gli “inviati speciali” del giornale che indicate tra gli esecutori del piano antivittoria del Pdl, quando hanno “scoperto” che Loano è la “capitale della spiritualità”, dove il sindaco va a tutte le processioni. Dimenticando di segnalare perché la stessa parrocchia non riesca ad avere giustizia dei soldi e dei danni (150 mila euro) causati da un costruttore. Il tutto con un nome che ci porta in Valbormida dove c’è un’inchiesta per omicidio ed una persona sparita nel nulla. Infine perché il Comune di Loano, assai generoso nelle elargizioni per le “belle notizie” dei telegiornali regionali (Rai esclusa), abbia ritenuto di far causa con la Curia  Vescovile per via dell’Ici contestato da 150 mila euro.

12)    Tra i tanti professionisti collaboratori, tra le tante conoscenze, del candidato Vaccarezza, ha mai avuto occasione di ascoltare che ai “tempi di Teardo & compagni” la percentuale si aggirava tra l’otto e 10 per cento, mentre ora si viaggerebbe al venti per cento? E’ forse un messaggio da “ignoti”per quella Procura, da pochi mesi affidata ad un prudentissimo, ma valente ed onesto Granero, che metterebbe in pericolo un “equilibrio” che si protrae da dieci anni? Oppure Vaccarezza, con le sue molte entrature, può affermare con cognizione di causa che si tratta di fandonie senza fondamenta e che le tangenti, la corruzione, almeno in questa provincia, sono state espulse definitivamente dopo l’era teardiana? Quando Vaccarezza parla di “porcherie” denunciate dall’ex presidente Bertolotto, pensa che siano marachelle, caramelline?  Quando lo stesso Bertolotto, per primo, ha denunciato un proditorio “golpe” della magistratura savonese, altri ancora più altolocati hanno parlato sui giornali di “complotto” (Berlusconi solitamente parla di congiure) il candidato Vaccarezza sottoscrive o non ritiene utile prendere le distanze visto anche il ruolo istituzionale a cui aspira?

 

13)    Leggendo i giornali è emerso una poco conosciuta, all’esterno, spaccatura con un altro uomo forte della provincia e del Pdl. Il senatore Franco Orsi. Cosa può chiarire, smentire, confermare. I cittadini, i suoi fedeli o potenziali elettori hanno diritto di sapere come stanno le cose, ma senza risposte in politichese?  E su una cosa Vaccarezza  ha tutte le ragioni. Si parli subito, non si perdano altri giorni, di problemi, di priorità. Nero su bianco. Dove realizzare la discarica, l’inceneritore, tempi certi sulla raccolta differenziata, si ad alcune opere vitali per fare occupazione (non precaria), no senza indugi a creare, aggravare l’inquinamento ambientale. Si, senza indugi, ad adeguare la rete stradale, nelle aree più ingolfate. E basta illudere i cittadini sul rilancio del turismo alberghiero; semmai si parta dalla reale valorizzazione dell’entroterra, dando la priorità assoluta, ad iniziare dai finanziamenti, a tutte le iniziative di sostegno pubbliche e private. Ed infine, priorità al rilancio (questo e ancora possibile) dell’agricoltura, disincentivando davvero l’abbandono delle terre per far posto al cemento. Ma con nuove strategie affinché gli agricoltori possano vendere i loro prodotti, iniziando a copiare il buon esempio dell’Emilia Romagna.

Luciano Corrado