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L’ANNO ZERO DELLA SINISTRA

di Fulvio Sguerso

Nel quadro generale della crisi della politica si iscrive la specifica, particolare, preoccupante e pericolosa crisi della Sinistra italiana. Preoccupante e pericolosa non solo per il cosiddetto “popolo della Sinistra” oggi disperso sotto diverse bandiere, ma per tutto il sistema politico, istituzionale e democratico del nostro Paese. Non occorre essere dei Machiavelli per capire che senza una opposizione credibile, propositiva, efficace e realistica, si lascia libero il campo al potere, anzi, alla strapotere di una Destra oggi vincente su tutta la linea, con grave compromissione dei principi stessi della nostra democrazia.  Ma di chi è la colpa di questo anno zero della Sinistra?

Grande  Fratello o di Porta a Porta (anche se qualche aiutino lo hanno confezionato); no, la responsabilità del crollo dei consensi per la Sinistra ricade per intero sulle spalle della Sinistra stessa; così disunita, frammentata, contraddittoria, litigiosa, autoreferenziale, incapace di comunicare con semplicità e chiarezza i propri programmi e le strategie adeguate per fronteggiare i gravi problemi economici e sociali che affliggono strati sempre più vasti di lavoratori e lavoratrici , e che ha preteso essere, contemporaneamente,  di lotta e di governo non riuscendo a essere né l’una né l’altra cosa. Eppure pareva avere tutte le carte in regola alla vigilia della penultima scadenza elettorale! Sì, pareva, appunto, ma la coalizione di centrosinistra che aveva vinto per un soffio non ha retto alla prova del governo, o meglio, alla prova di mantenersi compatta e coesa almeno per la durata dell’intera legislatura. Colpa del Centro? Della Sinistra? Di Mastella? Di Veltroni? Di un Bertinotti dimidiato tra istituzione e piazza? Sia come sia la coalizione si è sfasciata dopo nemmeno due anni, aprendo la strada, anzi un’autostrada,  al ritorno trionfale del Cavaliere e, come se non bastasse, con l’appello veltroniano al voto utile,  estromettendo addirittura dal Parlamento i partiti alla sinistra del PD coalizzatisi all’ultimo momento nell’ Arcobaleno.  Pensate che la Sinistra abbia almeno fatto tesoro della dura lezione? Neanche per sogno. Prova ne sia che si presenta più frantumata e litigiosa che mai alle prossime amministrative e alle europee (nelle quali incontrerà non poche difficoltà per superare lo sbarramento del quattro per cento). Fin qui ho parlato della Sinistra come se ce ne fosse una sola; è invece evidente che bisognerebbe parlarne al plurale; la divisione, infatti, non corre solo tra sinistra riformista o moderata e sinistra estrema o radicale, ma anche all’interno dei due campi ci sono differenze; basti pensare ai contrasti tra dalemiani e veltroniani da una parte, e vendoliani e ferreriani dall’altra, per non parlare delle formazioni ancor più radicali come il Partito Comunista dei Lavoratori - che, in provincia di Savona, è stato escluso dalla competizione per irregolarità nella raccolta della firme, al pari della lista del berlusconiano Popolo della Libertà - . Come si vede, la confusione è alta sotto il cielo, e non c’è da stupirsi se aumenterà il partito degli astensionisti, ovviamente di Sinistra. Ma astenersi a chi giova?  Personalmente non ho dubbi: giova alla Destra. D’altra parte, chi è causa del suo mal…

Fulvio Sguerso