TRUCIOLI SAVONESI spazio di riflessione per Savona e dintorni
Chi vince e chi perde alle
Europee
Sì a boicottare il referendum
L’ex
Sinistra Arcobaleno non riuscirà neppure a
raggiungere il “quorum”
Abbiamo così pensato di fare il
punto della situazione utilizzando una metodologia diversa, in
modo da definire, per quanto possibile, le effettive “posizioni
di partenza” delle diverse formazioni.
Abbiamo così intrecciato la
“media” dei sondaggi svolti dalle diverse
Agenzie, i cosiddetti “indici
di popolarità”, con l'analisi del “trend”
elettorale calcolato sulla realtà “storica” della volatilità
elettorale, nel nostro Paese, che come è noto assume una
dimensione specifica: quella di essere molto limitata tra i due
poli ( si calcola che, alla fine, mutano schieramento, di volta
in volta, non più
di 300.000 – 400.000 elettori) ma più intensa all'interno dei
blocchi (dalla Lega al PDL o dall'IDV al PD, e viceversa, tanto
per intenderci).
Deve essere tenuto anche in
conto l'elemento della capacità attrattiva delle forze più
grandi che, sempre, ha funzionato nelle fasi finali delle
campagne elettorali come dimostrano le risposte alle domande sui
tempi di “scelta” del voto, da parte degli indecisi.
Proprio per questa ragione la
nostra analisi parte dagli schieramenti così come questi sono
stati presenti nelle elezioni legislative generali del 2008: di
conseguenza non è possibile, ad esempio, distinguere tra
Sinistra e Libertà e Lista Comunista, poiché non
esistono precedenti in questa direzione.
Il dato riferito a questi due
soggetti pertanto è globale, riguardante il potenziale bacino
elettorale che poi sarà suddiviso per due: e da quella
suddivisione dipenderà l'esito del conseguimento o meno del
“quorum”.
Complessivamente, considerate
anche le valutazioni sulla partecipazione al voto svolte a
livello internazionale, abbiamo un quadro sensibilmente diverso
da quello che compare quotidianamente attraverso i sondaggi, e
più vicino alle analisi svolte dagli osservatori europei, in
particolare inglesi.
Andando per ordine:
Popolo della Libertà e Lega Nord assommano nel nostro
caso, al
46,6% (un incremento del
1,0 % rispetto alle politiche
2008, di cui dovrebbe beneficiare per
intero il
PDL, collocato al
38,4%, mentre la
Lega Nord, parte da un
8,2%).
Da tener conto come
sia collocato al di fuori il dato attribuibile alle
MPA, oggi collegato alla
Destra e ad altri movimenti e quindi non assimilabile
all'alleanza del 2008:
MPA e soci partono da un
2,4%, ben lontano dalla prospettiva del superamento
della soglia del
4%.
Il collegamento tra
PD
e IDV vale, oggi come oggi, il
35,8% (
-
1,8 rispetto all'anno scorso, tenendo conto che i
radicali sono calcolati anch'essi a parte, all'interno
dell'1,8% attribuito alle liste minori).
La suddivisione tra
PD
e IDV, tenuto conto dei fattori elencati in premessa,
appare molto diversa da quella che emerge dai sondaggi e
costituisce il vero punto di “distonia” rispetto all'opinione
corrente.
Molto dipenderà dall'andamento
della campagna elettorale, ma la partenza del
PD
si colloca al
30,6% (-1,6%) e quella della
IDV al
5,2% (più 0,8%).
L'UDC
si attesta al
6,5% (più 0,9%),
mentre il potenziale bacino elettorale della ex-Sinistra
Arcobaleno, pur in crescita, è quantificabile al
6,9% che, suddiviso in due liste, non garantisce
assolutamente il conseguimento del “quorum”,
per quest'area appare infatti assolutamente necessario
implementare l'area di riferimento e, per quel che riguarda
Sinistra e Libertà, appare del tutto insufficiente il
possibile drenaggio di voti dal
PD
(in questo caso valgono, tanto per essere chiari, i “trend” di
passaggio dall'Ulivo alle formazioni alla sua sinistra in
occasione delle elezioni trascorse).
Ripetiamo: si tratta di un
quadro di partenza,
sviluppato su di una base di indicatori molto complessi e
sicuramente modificabile nel corso della campagna elettorale: ci
pare, però, il caso di tenerne conto nelle valutazioni e nelle
analisi strategiche che ogni forza politica sta compiendo.
Non ci siamo, però, fermati qui
ed abbiamo voluto sviluppare un ulteriore spunto analitico,
intorno ad un tema di stringente attualità: quello del
referendum elettorale, calcolando l'indice di distorsione che,
l'eventuale applicazione delle norme previste da un esito
favorevole del quesito referendario sull'attribuzione del premio
di maggioranza ( o meglio, di vera e propria “minoranza”, in
questo caso, ancor di più di quello che era previsto dalla
famigerata “legge
Acerbo” del
1924, che legittimò, tra brogli e spari, il fascismo
all'indomani della
Marcia su Roma), comporterebbe nell'attribuzione dei
seggi alla Camera dei Deputati.
Quale base per i nostri calcoli
abbiamo assunto i dati appena sopraesposti, relativi alle
posizioni di partenza da noi individuate per le elezioni
europee.
In questo caso il
PDL , con il
38,4% dei voti otterrebbe il premio di maggioranza
con
340 seggi, pari al
55% dell'Assemblea (più
17,4%) con una sovrarappresentazione (rispetto,
ovviamente, al dato della proporzionale “pura”, senza
correttivi) del
31,63%.
I rimanenti
290 seggi assegnati alle minoranza ( in realtà
maggioranza dei voti con il
57,4%) risulterebbero così suddivisi: alla
Lega Nord 43 deputati (il
6,7% dell'assemblea,
-
1,5 rispetto ai voti conseguiti, con una
sottorappresentazione del
22,8%); all'UDC
32 deputati (il
5,2 % dell'assemblea, -1,3
rispetto di voti conseguiti. Indice di sottorapprsentazione:
25%); al PD
153 seggi ( i democratici risulterebbero i principali
danneggiati da questo meccanismo: -7,9
rispetto ai voti conseguiti, con una sottorappresentazione del
34,80%); all'IDV
26 deputati
(-1,1 rispetto ai voti conseguiti, con una
percentuale di sottorappresentazione del
26,82%); alla ex-sinistra
Arcobaleno (considerate le due liste
Sinistra e Libertà e
Comunisti assieme, in una ipotesi in questo momento
irrealistica rispetto al quadro delineatosi in occasione delle
Europee, ma l'unico utilizzabile per realizzare i nostri
modelli) andrebbero
36
seggi (5,7%
dell'assemblea,
-1,2 rispetto ai voti conseguiti, con una
sottorappresentazione del
21,05%).
Sono dati che parlano da soli,
senza bisogno di commento: siamo tutti d'accordo che la legge
del 2005 non va bene ma, se ci è consentito un giudizio
politico, pensare che di fronte ad un successo del referendum ed
un quadro di questo genere, il partito di maggioranza relativa
acconsenta ad una modifica della legge elettorale appare
alquanto utopico, così come appare velleitario pensare di poter
ricostruire, al di fuori di un meccanismo concreto di recupero
di alleanze, una prospettiva di alternativa plausibile, almeno
nel medio periodo.
Dal nostro punto di vista il
referendum va osteggiato e con l'arma più efficace: fare in modo
che gli elettori non partecipino al voto.
Savona, li 12 Maggio 2009
Franco Astengo
APPELLO AGLI ELETTORI
- dare linfa al grande progetto cui lavora fin dalla sua nascita la nostra Associazione: unire la sinistra italiana in un nuovo e moderno partito, capace di superare, nel più breve tempo possibile, le attuali difficoltà e divisioni. Per le Elezioni Provinciali - dove non è stato possibile presentare una lista in grado di rispecchiare la realtà dell’Associazione per La Sinistra in tutte le sue componenti, tale da raccogliere le idee di profonda trasformazione dell’agire politico e di una qualità programmatica alternativa sui grandi temi dello sviluppo, dell’ambiente, della gestione del territorio, del rapporto fra le istituzioni e la società – il nostro appello è quello di esprimere comunque un voto contro la destra, alla quale si deve tentare in ogni modo di impedire la conquista della Provincia di Savona. Va però detto che l’Associazione per La Sinistra non si riconosce nella lista che reca il simbolo “Sinistra per la Provincia di Savona” per il suo carattere non unitario e per il modo sostanzialmente antidemocratico con cui è stata costruita come semplice appendice del PD. Un appello è rivolto anche agli elettori delle Elezioni Comunali, là dove si svolgeranno, affinché la loro scelta cada, Comune per Comune, sulle liste e sui candidati che possano essere considerati più vicini alle posizioni della nostra Associazione e comunque della sinistra. savona, 10 maggio 2009. |