TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Lettera aperta/ <L’associazione albergatori di Varazze non è più
sola…>
Cari colleghi, la “fabbrica delle poltrone”?
Perché fa bene a pochi e fa male a molti
<Dobbiamo essere uniti e ritrovare l’orgoglio della
categoria. Grazie Colman>
Varazze-
Le notizie che giungono in
questi giorni da
Finale Ligure mi incoraggiano a pensare
che
l’Associazione Albergatori di Varazze
non è più sola nel rilevare che qualcosa non va nella gestione e lo sviluppo
del turismo savonese.
Il Signor
Colman non è certo l’ultimo arrivato, ed ha voce ben più
autorevole della mia per evidenziare le sempre più scure ombre che si
addensano sul turismo della nostra provincia.
Certo, la “fabbrica delle poltrone” produce a pieno ritmo, con modelli
sempre più lussuosi e coordinati ai precedenti, ma i miei colleghi ben sanno
che ciò, come sempre, non porterà alcun vantaggio alla categoria in
generale.
Per il resto, ci si limita a disquisire sui
ponti primaverili e le previsioni meteo, o alle solite flebili lamentazioni
sugli aiuti regionali, mentre le iniziative dell’STL sono ormai da anni “in procinto di partire”, mentre già
tutti sappiamo che solo un miracolo salverà il 2009 da un calo di presenze
turistiche a due cifre; mentre le solite frane e le solite code isolano
intere porzioni di territorio; mentre i programmi elettorali di alcune liste
comunali arrivano a mettere in dubbio che il turismo possa essere la
principale forza trainante della nostra economia, oppure teorizzano le
nostre come
“città da week-end”, capitolando a
qualsiasi tentativo di sviluppo turistico. Invio la
presente a tutti i presidenti delle associazioni albergatori locali, ora che
non sono più l’unica voce stonata e fuori dal coro, per un invito all’unità
e a ritrovare l’orgoglio della propria categoria. Ritengo
infatti che ricoprire la carica di presidente di un’associazione albergatori
comporti un grande onore, ma anche alcune responsabilità, quale può essere
quella di manifestare pensieri sicuramente condivisi dagli associati, ma
magari scomodi nei riguardi di chi ha incarichi politici ed amministrativi
in loco. Perché il
silenzio in alcuni casi significa soltanto acquiescenza, debolezza,
comodità, ma può anche essere interpretato in senso peggiore da chi ben
conosce la situazione. E la
situazione attuale del turismo ligure è molto grave.
Andrea Bruzzone
|