Quiliano, sinistra divisa
ma anche l’opposizione

LA STAMPA
QUILIANO
Atmosfera nuova anche a Quiliano dove per la prima volta la sinistra non si presenterà unita al nastro di partenza. La clamorosa scissione che in fondo è una conseguenza della scelta nazionale del Pd di rompere il fronte ulivista, si è consumata addirittura all’interno della giunta uscente di Nicola Isetta. Il sindaco che teneva insieme le varie anime della sinistra ha completato bene il secondo mandato completando il programma opere pubbliche a tempo record e ha rifiutato anche un’offerta da candidato presidente della Provincia spiegando che tornerà per il momento alla vita «normale».
Si è fatto da parte anche lo storico vicesindaco Giovanni Patrone che pareva il sostituto naturale di Isetta, mentre a darsi battaglia saranno Alberto Ferrando (assessore alla Cultura) per il Pd e l’assessore ai Lavori pubblici Valtero Sparso (appoggiato dalla collega assessore ai Servizi sociali Nadia Ottonello) per la lista civica di sinistra «Partecipare». Uno scontro che di sicuro non ha fatto felice il sindaco Isetta nei suoi ultimi mesi di mandato. Il primo cittadino è rimasto rigorosamente imparziale ma è sufficiente parlargli della prossima competizione elettorale per fargli perdere l’abituale «aplomb».
Ma a Quiliano come a Vado Ligure, il centrodestra non approfitterà dell’inatteso favore della sinistra, mettendo a sua volta in campo due aspiranti sindaci che fatalmente si porteranno via i voti a vicenda. Bruno Vadone, che già era stato uno dei pochi oppositori alla sinistra nelle ultime elezioni insieme all’Udc, ripresenterà la sua lista civica «Ambiente e salute» appoggiato anche da uno storico oppositore della sinistra Franco Veirana. La verà novità è tuttavia rappresentata dalla partecipazione del Pdl che ha scelto come candidato di bandiera il commercialista Massimiliano Zaccariello. Il Popolo della libertà qui come altrove ha fatto la scelta di essere presente e ben riconoscibile con il simbolo e con il nome del presidente del Consiglio Berlusconi. Anche nei Comuni politicamente più «impervi», il Pdl scenderà in campo per prendere almeno i voti dei fedelissimi.