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Savona.â??È uno che non si accontenta, Luciano Pasquale. «I
margini di miglioramento ci sono sempre, si tratterà solo di
studiare e vedere dove si può migliorare». Ed è anche uno
che non ama svalutarsi né svaluta i suoi collaboratori.
«Credo, senza modestia, che la Carisa abbia un nuovo
consiglio assolutamente qualificato e preparato». Ed è
ancora un uomo concreto, che vive di obiettivi. «Al di la
dei risultati economici, che sono stati ottimi negli ultimi
anni e di questo dobbiamo ringraziare il consiglio uscente,
la banca dovrà svolgere una funzione di raccordo tra il
risparmio e l'economia locale, tra il credito e le imprese:
due mondi che oggi si guardano con sospetto e invece
dovranno dialogare attraverso di noi, saremo lo strumento».
È con queste doti di manager concreto, qualificato,
ottimista, che tutti gli riconoscono, che Luciano Pasquale
dovrà rappresentare e reggere la banca Carisa nel prossimo
triennio. Lo farà perché le anticipazioni dei giorni scorsi
sono state rispettate fedelmente e ieri mattina sono bastati
pochi minuti di assemblea dei soci per definire i nuovi
vertici che su di lui punteranno per confermare il ruolo di
banca del territorio e banca-salvadanaio dei savonesi.
Emozionato? «Alla mia età?» sorride Pasquale. «Sono
lusingato della fiducia, questo sì - prosegue - E grato al
presidente Bartolini e al suo cda per i risultati di questi
anni. È con i loro successi che dovremo confrontarci e
cercare di migliorare. Non sarà facile, perché i tempi sono
di crisi, ma io penso che i margini di miglioramento ci
siano sempre anche in tempi di crisi».
Come sarà la nuova Carisa? «Sarà quello che è già oggi per
Dna: una banca attenta anzitutto all'economia reale, che
rispetterà il denaro come lo fanno tipicamente i liguri. E
una banca vicina al territorio, alle imprese,
all'industriale, al porto e al turismo, che hanno bisogno di
fiducia e di aiuto oggi più che mai».
Il primo consiglio è già fissato per l'8 maggio e inizierà
con la verifica dei requisiti dei neo consiglieri nominati
per escludere eventuali incompatibilità. «Li conosco già
tutti, a parte l'avvocato Mangia, e con il vice Enrico Nan
mi sono già sentito e c'è sintonia totale» prosegue. Con
Pasquale siederanno appunto l'avvocato Enrico Nan (in quota
a Carige) come vicepresidente, l'ad uscente riconfermato
Achille Tori (Carige) come amministratore delegato e poi
come consiglieri il presidente Carige Giovanni Berneschi
(Carige), i commercialisti savonesi Erasmo Del Grande e
Mario Patrucco (entrambi Fondazione), gli imprenditori Aldo
Dellepiane (Carige) e Franca Roveraro Cappelluto
(Fondazione), quindi gli avvocati Marco Mangia di Imperia e
Franco Vazio (entrambi Carige) e infine l'ex presidente Apt
Emanuele Ravina (Fondazione).
Come annunciato, confermata anche la "buonuscita" del
presidente uscente Franco Bartolini nominato presidente
onorario e tributato dalle parole di stima e gratitudine del
presidente Carige Giovanni Berneschi per ciò che ha fatto in
questi quasi 10 anni di gestione «capace, attenta».
Prima delle nomine l'assemblea ha anche approvato il
bilancio 2008 costellato da tanti "più". Nel 2008 la
raccolta diretta si è attestata a 1.159 milioni, mentre
quella indiretta ammonta a 1.661 milioni, con una raccolta
globale che supera i 2.800 milioni (+ 4,50%). Gli impieghi a
clientela hanno raggiunto 1.130 milioni (+ 8,9). Invariata a
50 sportelli la rete operativa. «Migliorare non sarà facile,
ma i numeri non sono l'unico obiettivo - conclude Pasquale -
con Berneschi c'è volontà di accrescere il ruolo della
banca, economicamente e operativamente».
Dario Freccero
freccero@ilsecoloxix.it
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