Società (poco) partecipate il Comune si disimpegna
la giunta si limiterà ad approvare le decisioni degli altri soci
Dove la quota non supera l'1,5 per cento Palazzo Sisto non interviene
IL SECOLOXIX
Savona. Perché perdere tempo per pratiche che riguardano società"partecipate" in cui il Comune ha troppo poco peso per decidere realmente e incidere nelle scelte?
Perché convocare il consiglio comunale e scervellarsi nell'affrontare la pratica burocratica ogni volta che una delle società partecipate decide di cambiare qualche aspetto del suo statuto (succede sovente) senza che al Comune interessi quasi nulla della pratica stessa, visto il poco peso delle quote?
Devono essere state queste le domande da cui sono partiti gli amministratori di Palazzo Sisto per prendere la decisione che hanno preso con una delibera dell'ultima seduta di giunta prima di Pasqua.
La giunta Berruti ha infatti disposto che l'ente savonese non debba più preoccuparsi di seguire la "vita" e le "evoluzioni" delle società in cui il suo peso partecipativo è troppo esiguo per recitare un ruolo che non sia solo simbolico. Come limite è stato fissato il paletto-soglia dell'1,5%: sotto, il Comune non si preoccuperà più di dire la propria, sopra ovviamente sì.
«Intanto, quando abbiamo meno dell'1,5% di quote non possiamo decidere un bel niente, tanto vale avvallare preventivamente le novità statutarie che gli altri azionisti ci comunicano»è la sintesi del ragionamento.
In concreto significherà non preoccuparsi più di 6 delle 15 società di cui oggi il Comune detiene quote, per lo più società di cui sono azionisti praticamente tutti gli enti locali liguri di una certa dimensione.
Precisamente si tratta della Cooperfidi Scarl (0.86%), dell'Agenzia regionale per il recupero edilizio Spa (0.67%), di Sviluppo Italia (0.399%), della Finanziaria ligure per lo sviluppo economico (Filse Spa 0,082%), dell'Autostrada Albenga-Garessio-Ceva (0,05%) e dell'Aeroporto di Villanova d'Albenga (0,0000046%).
Resta invece invariato l'impegno per le società in cui il Comune savonese pesa più dell'1,5%. Ovvero: Ata Spa (85%), Consorzio per la depurazione delle acque di scarico (52,9%), Acts Spa (37.34%), Spes (università, 25%), Ips Scpa (19,94%), EcoSavona Srl (5%), Autostrade dei Fiori (1,73%) e le due recenti acquisizioni sportivo-sociali del Savona Calcio (5%) e della Rari Nantes (5%).
E chissà che questa decisione di differenziare le partecipate in base al peso non sia frutto dell'ordine del giorno che compare nel programma del consiglio comunale di oggi pomeriggio (martedì, ore 15). L'ottavo punto prevede infatti: "Gestione risorse umane e finanziarie - Servizio bilancio. Privatizzazione società"Aeroporto Villanova d´Albenga". È la pratica della privatizzazione dell'aeroporto ingauno in cui il Comune siede tra gli azionisti pubblici ma con un peso che definire trascurabile è poco: lo 0,0000046 per cento. Praticamente è come non sedersi del tutto. Eppure il faldone della privatizzazione arrivato a Palazzo Sisto è lo stesso che arriva ai grandi azionisti: pagine e pagine di aggiornamenti statutari e novità previste per far entrare i nuovi soci da leggere e "decifrare". Ma a che pro, vista la quota inesistente di Savona? In futuro, con la nuova delibera, dovrebbe essere tutto semplificato: si vota "si" ed è finita.
D. Frec.