Abuso d'ufficio, Marco Bertolotto interrogato in Procura
il caso dei terreni di toirano, sentiti anche gli altri indagati
L'ex sindaco: «Abbiamo avuto conferma delle accuse ed ora aspettiamo di conoscere bene i particolari per difenderci»
IL SECOLOXIX

17/04/2009
Savona. Prenderanno visione della consulenza disposta dal sostituto procuratore Vincenzo Scolastico per poi depositare le memorie difensive. L'ex sindaco di Toirano Marco Bertolotto, gli ex assessori Clotilde Odasso, Vittorio Rosciano e Francesco Chimini si sono presentati ieri pomeriggio al sesto piano del palazzo di giustizia per rispondere alle domande del magistrato. Il loro faccia a faccia è stato particolarmente rapido (un'oretta complessiva) e limitato alle questioni preliminari. «Abbiamo avuto conferma delle accuse ed ora aspettiamo di conoscere bene i particolari per difenderci» sono state le uniche parole dell'ex sindaco ed ex presidente della Provincia. Bertolotto è stato il primo a sottoporsi all'interrogatorio sotto lo sguardo vigile dell'avvocato Camillo Ciurlo che tutela gli interessi anche degli altri tre indagati. «Il pm gli ha contestato l'abuso d'ufficio per non essersi astenuti nella votazione della delibera che prevedeva la cessione di terreni di proprietà degli amministratori o di parenti» spiega l'avvocato Ciurlo che poi sembra anticipare la linea difensiva quando puntualizza che «la cessione non era stata disposta e votata per un ricavato proprio degli amministratori, ma nell'interesse collettivo». Aspetto che sembra «far venire meno il concetto formale dell'astensione» chiarisce il noto legale genovese. Quell'area, infatti, era stata destinata a sviluppo artigianale e commerciale e successivamente venne in parte utilizzata per lo svincolo autostradale e proprio per via del grande valore che avevano assunto quei terreni con la nuova destinazione (delibera del 2001) l'accusa sospetta che pur non essendo più proprietari al momento della approvazione della variante, gli attuali indagati avrebbero agito sapendo i vantaggi che ne sarebbero conseguiti. «Il problema è che i terreni vennero pagati tutti nella stessa misura, ovviamente a metro quadro, senza quindi nessun favore per i nostri parenti» ha puntualizzato Francesco Chimini.
Proprio attorno a questo aspetto sembra muoversi l'inchiesta della procura che è a un passo dalla chiusura. L'esame della consulenza tecnica e le eventuali memorie difensive dovrebbero essere l'ultimo passo verso la definizione del procedimento: avviso di chiusura delle indagini o archiviazione. «Sono sereno» ha affermato ancora Chimini raffigurando lo stato d'animo generale degli altri colleghi di giunta finiti sotto inchiesta.
Giovanni Ciolina