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La parola all'esperto/ Ecco la guida più semplice antisismica. Cosa prevede
il "Piano Berlusconi"
Consigli per sapere se la vostra casa
può
"reggere" al terremoto
Sermoni, disquisizioni, allarmismi, ricerca dei colpevoli, intanto si faccia
subito prevenzione
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Guido Luccini |
Trattiamo gli Italiani alla stregua di bambini che vogliono sapere, ma a cui
tutto non si può dire !
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Caseggiati non in cemento armato.
1) noi tecnici esaminiamo le
pareti esterne ed interne del caseggiato
verificando le eventuali cavillature da assestamento o da
dilatazioni della massa costruttiva, fotografandone il contesto;
2) constatato che non vi
siano cedimenti in atto
procediamo al collaudo dei solai;
Si distribuiscono sul solaio in esame 20 fusti da 200 litri cadauno, e
si riempono d'acqua.
Dopo 24 ore misurando la
differenza tra le due punte in acciaio ci
si rende conto dell'assestamento subito dal solaio sotto carico ed in
esame.
Si procede quindi a svuotare i fusti di acqua liberando così il solaio
dal carico previsto di 250 Kg. ogni metro quadrato, e si procede ad una
nuova misurazione dello spazio tra le punte in acciaio.
Se le punte sono tornate a riavvicinarsi compatibilmente, il solaio ha
evidentemente avuto una deformazione “elastica”;
per cui si presuppone un
discreto coefficiente
di stabilità della struttura in generale.
Se le punte permangono invece, distanziate come si presentavano sotto
carico, la deformazione si definsce “plastica” e, come prevede la
tecnologia nel merito, si dovrebbe riprocedere al collaudo nelle
identiche modalità descritte prima. Naturalmente il buon senso
dell'operatore, che dovrebbe, “per legge”, procedere sino ad arrivare a
riconoscere una deformazione “elastica”, deve indurlo a fermarsi
là, ove il rischio potrebbe assumere tragiche dimensioni.
Verificato che i calcoli corrispondano alle normative prestabilite, si
procede alla verifica dello stato attuale dei pilastri d'angolo del
fabbricato.
Scrostata una conveniente superficie
di intonaco, con uno strumento denominato “sclerometro”
si verifica dal suono
e dalla penetrazione sul primo strato,
la compattezza e lo
stato di resistenza attuale dei manufatti in c.a..
A seconda della prova si procede all'esame dei travi in c.a. e dei solai
verifcando attentamente che non vi siano passaggi di correnti galvaniche
o addirittura collegamenti con impianti di “messa a terra” generali
della struttura. Infatti una delle principali concause di collasso delle moderne strutture in c.a. È proprio il continuo, a volte ormai inevitabile passaggio di correnti elettriche che negli anni, in occasione di manutenzioni, ristrutturazioni, modifiche per inserimenti di nuovi impianti tecnologici, producono campi magnetici che si vanno a scaricare nel primo più facile campo di attrazione, costituito dalla gabbia in ferro del cemento armato ! |
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Nelle mie su
trucioli n° 192
del
15/03/09 disquisivo su quello che avviene nel resto del mondo:
concedere il raddoppio della cubatura catastale esistente, a
chi demolisce e ricostruisce con
nuove concezioni di sicurezza, energetiche, e tecnologiche, la
propria abitazione, più quindi, un'altra da porre in vendita, per
recuperare la notevole spesa da sostenere avendo così a disposizione:due
abitazioni “SICURE”.
Mi pare che la situazione delle zone in oggi terremotate,
( mi perdonino chi ha
avuto nella sciagura lutti e tragedie ) le demolizioni siano già state
purtroppo effettuate,e,
occorrerà a breve,....... ed a suo tempo, solamente ricostruire.
Dopo il terremoto degli anni '60 a Caracas iniziarono la ricostruzione
“condensando e raddoppiando i volumi
esistenti” ricostruendo
così la città, dotandola di ampi spazi verdi e di servizi.
Secondo me, e le mie deduzioni si basano sempre su quello che ho fatto
o che è stato fatto da altri, l'economicità rapportata al massimo
del risultato antisismico, si ottiene con costruzioni di altezza
compresa tra i sei – dieci piani di cui uno o due interrati per
parcheggi e servizi.
Il tutto costruito sempre sulla predetta robusta piastra in c.a..
Appare evidente che le promesse di ricostruire quello che esisteva
mantenendo gli stessi volumi di allora, può solamente essere
riferita alle nostre opere d'arte che
inserite in un nuovo contesto urbanistico oggettivamente più
verde, non potranno che guadagnare in ammirazione e godimento,( vedi la
Torre di Pisa ).
Nell'esprimere un forte sentimento di solidarietà ai nostri cugini
Abruzzesi......... Guido Luccini
e.mail
lucciniguido@libero.it
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