LETTERE ALLA REDAZIONE


Nuova frana a Capo Noli. Casualità? Eccezionalità’? Niente di tutto questo. Semplicemente normalità. Il nostro territorio è questo e come la quasi totalità del territorio italiano ha gravi problemi di dissesto idrogeologico. Molte volte ci si dimentica o conviene dimenticarsi che se noi siamo qui (intendo su questa Terra), se viviamo, programmiamo, pianifichiamo, costruiamo,  è perché esiste un territorio. Non si può ignorare questo fatto ovvio, banale, ma imprescindibile.

Quindi solo un’approfondita conoscenza del territorio può consentire un utilizzo sostenibile dello stesso. Con la legge 183/89 che istituiva i Piani di Bacino ed il successivo Decreto Sarno D.L. 180/98 si è verificata una vera e propria rivoluzione copernicana in cui  il territorio acquisiva il ruolo di “entità sovrana” rispetto a tutti gli strumenti pianificatori.

Purtroppo  anche i Piani di Bacino si sono sostanzialmente trasformati nell’applicazione meccanica delle norme relative alle famose aree e fasce rosse, perdendo la principale funzione di studio e controllo del territorio.

In certi casi sono anche diventati un alibi (ci sono i Piani di Bacino a cosa serve ancora studiare, rilevare) dimenticando che il territorio è in continua evoluzione e basta un semplice evento meteorico  a modificare una situazione, ad innescare un evento a rischio, a compromettere la stabilità di un’intera area.

Siamo in una regione in cui a corredo della legge urbanistica n. 36 del 1997 non esiste una circolare relativa agli studi geologici a corredo dei vari piani e strumenti urbanistici (in realtà è già stata approntata su sollecitazione dell’Ordine dei Geologi dal 1997 da una commissione mista Regione Ordine ed in seguito aggiornata, ma a tutt’oggi non è stata mai promulgata). Si utilizza ancora quella della legge urbanistica precedente del 1987. Questo a fronte dell’evoluzione sia nel campo tecnico che in quello legislativo.

Tornando a Capo Noli, qualunque geologo, che, ricordiamolo, è il tecnico del territorio,  vi direbbe che un ammasso roccioso fratturato come quello presente in quella zona tenderà inevitabilmente a franare perché questo rientra nelle sue caratteristiche.

Cosa fare allora? Semplicemente programmare.

Quanto viene a costare il ripristino d’urgenza e la chiusura di quel tratto di strada? Quanto incide sull’economia locale?

La risposta è semplice: sicuramente di più (in certi casi di un fattore dieci) che studiare il problema nel suo complesso ed incominciare ad intervenire, compatibilmente con le risorse economiche che in questo periodo sono  oggettivamente scarse, sulle aree più a rischio.

Come ho detto all’inizio la conoscenza consente un utilizzo sostenibile del territorio. Ora aggiungo che consente anche di risparmiare senza tenere conto della sicurezza dei cittadini che non ha prezzo.

Sul dissesto idrogeologico siamo in ritardo di decenni sarebbe il caso di incominciare.  

Cordiali saluti.

 Dott. Geol. Giuliano Antonielli Presidente Ordine Regionale dei Geologi

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                    INIZIATIVA DELLE DONNE ILLUMINATE

Le Donne Illuminate, gruppo spontaneo di cittadine del savonese nato per opporsi al potenziamento della centrale termoelettrica di Vado Ligure, ha promosso una nuova iniziativa: l'invio di una richiesta d'incontro al Ministro Stefania Prestigiacomo, titolata a firmare il Decreto di potenziamento.  N° 800 copie del testo dell'istanza sono state sottoscritte da altrettante cittadine vadesi; la gran parte di esse ( n° 775) sono state inviate al Ministro in un'unica soluzione, in data 30-03-09. Ecco ...il testo dell'istanza.

Donne Illuminate

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La città insostenibile e il Petition Day

Agenda 21 aderisce al Petiton Day contro il razzismo promosso dall'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati.

Sabato 28 ho partecipato all'assemblea degli studenti delle scuole superiori di Albenga al Teatro Ambra. L'argomento che ha scaldato gli animi è stato quello dell'immigrazione ad Albenga, dei negozi di extracomunitari nella zona di Pontelungo, della paura percepita dalle ragazze di possibili violenze e stupri. La maggioranza dei ragazzi presenti ha manifestato forte intolleranza nei confronti degli immigrati, con note di vero e proprio razzismo. Siamo fortemente preoccupati.

Il clima rischia di diventare insostenibile, continuando su questa strada si rischia una conflittualità che può avere risvolti drammatici. Noi crediamo di debbano fare numerosi passi indietro, gettare il fuoco sulle polemiche e aprire un serio dibattito sulle possibilità di integrazione sociale e culturale degli extra comunitari. La sicurezza, la certezza del diritto e della pena sono valori che non appartengono a nessun raggruppamento politico ma sono il tessuto di una società democratica. Ogni speculazione xenofoba e razzista rischia di far precipitare la situazione. Bisogna impegnarsi per una corretta informazione, partendo d al fatto che le forze dello Stato si stanno impegnando al massimo sul nostro territorio delle loro possibilità nonostante siano stati tagliati i fondi per la sicurezza, che il Sindaco Tabbò ha preso una serie di misure uniche in Italia, ch e il 70% delle persone che sbarcano in Italia richiedono asilo politico e il 50% ottiene lo status di "rifugiato" che è un diritto  tutelato a livello internazionale. Teniamo anche conto che nessun Governo sia di destra che di sinistra è riuscito a dare una risposta concreta al problema dell'immigrazione, nè la Bossi-Fini, nè gli accordi con Gheddafi. Milioni di persone nel Corno d'Africa aspirano al viaggio della speranza, a lasciare il loro Paese e a venire in Italia anche a costo della vita come dimostra la morte di 300 persone avvenuta in questi giorni. Pensare di isolarsi e risolvere il problema per Albenga è pura demagogia e fuorviante la realtà, ma sopratutto rischia di innescare proprio nei giovani sentimenti di odio veramente pericolosi.

Carlo Tonarelli

Consigliere Comunale

Per AGENDA 21 locale Albenga