TRUCIOLI SAVONESI spazio di riflessione per Savona e dintorni
Sconcertante (e mortificante) appello di un
cittadino ad un big del potere…
Io, giornalista professionista precario
A 600 euro al mese, salario da fame!
<Devo ringraziare i genitori, si sono
sacrificati per farmi studiare e vorrebbero chiudere gli occhi in modo
sereno. Non chiedo raccomandazioni, ma
dignità…>
Trucioli
Savonesi dà voce ai senza voce. Ad una categoria sociale di cui non si parla
sui giornali, in televisione, neppure nelle trasmissioni più impegnate,
coraggiose, pungenti, di denuncia. Lavorano (spesso unica fonte di reddito)
soprattutto per le redazioni distaccate, collaborano con quotidiani
nazionali e regionali dai centri di provincia. Giovani, ormai maturi, anche
laureati, di entrambi i sessi, che da anni attendono
stipendi dignitosi. Un riconoscimento concreto del loro impegno
quotidiano. Vittime di una gavetta senza fine, spesso tra umiliazioni,
ingiustizie, rinvii, promesse, escamotage, sopraffazioni. Accade anche nelle
province di Savona ed Imperia. Non hanno santi in paradiso.
Subire e tacere. Precari a vita, con
le famiglie, a loro volta vittime.
Nei mesi scorsi su “La Rete del Grillo”, il post di
un giovane giornalista
piemontese denunciava una paradossale situazione in Piemonte, in particolare
di un collega anziano, dipendente Rai e “sponsor” di grandi aziende. Non si
è più saputo nulla, ha prevalso la “cortina del
silenzio”. La sorprendente
lettera che sotto riportiamo, con le doverose precauzioni, l’ha scritta un
giornalista professionista ponentino. Ci conosciamo da parecchio tempo, forse da quasi
vent’anni: da quando io ero uno studente del
Liceo …(di Savona) e tu, giovane
Dc, già ai primi anni di
Università, venivi alle assemblee di istituto, a tenere interventi sui più
vari problemi. Da allora, era la fine degli anni Ottanta, ne è passata
di acqua sotto i ponti, e anche tu, come altri che conosco, hai seguito un
percorso felice e fortunato che ti ha condotto, attraverso un cursus honorum
di tutto rispetto, alle candidature alla
Regione, di cui sei stato …, e
ora al Parlamento …. Sono contento per te, anche se, pur da democristiano quale
sono e rimango, ho sempre nutrito simpatie per parti diverse rispetto alla
Tua. Tuttavia vi sono argomenti e problemi che non sono né di
destra, né di sinistra, né di centro, ma investono la sfera personale degli
individui e ne condizionano il percorso esistenziale. Impediscono ad esempio ad un uomo, ormai oltre la soglia
dei quaranta anni, di formarsi una famiglia e di vivere in modo sereno,
onesto e laborioso. Mi riferisco ai problemi del lavoro, dell’occupazione, e
nel mio caso, del precariato che mi accompagna ormai, nella professione
giornalistica, da almeno …. Ero ancora all’Università,
quando ho dato avvio a questa professione, e nel tempo, conseguita la
Laurea, e poi anche il titolo di giornalista professionista a
Roma; sono ancora, non dico agli
stessi livelli di dieci anni fa, ma quasi. Ho collaborato con molte testate, da ....alla redazione
savonese…. Devo mettere insieme due o tre collaborazioni, compresa
quella con …, per arrivare più o meno a
600 euro al mese…un salario da
fame, che non mi permette di mantenere neppure me stesso, figuriamoci una
famiglia. A farmi da
ammortizzatore sociale sono due anziani genitori che si sono già fatti un
“paiolo quadrato” per tutta la vita per farmi studiare e per darmi qualche
chance...e che ora, giustamente vorrebbero vedermi sistemato, e magari un
giorno, il più lontano possibile, chiudere gli occhi per prendere la via
della casa del Padre, in modo sereno. Mi sto guardando intorno e sto chiedendo un appoggio in
molte direzioni... Spero, a questo punto, che, al silenzio, all’oblio che
molti mi propongono, ci sia da qualche parte qualcuno che si prenda davvero
l’impegno concreto di aiutarmi a mettere in gioco le mie conoscenze, le mie
competenze, i miei valori di essere umano ancorchè di cittadino di questo
Paese. Non
chiedo elemosine, non chiedo
raccomandazioni o segnalazioni speciali,
non chiedo nove ville al mare,
dieci auto di lusso e quaranta donne per un mio improbabile harem, chiedo
solo un lavoro stabile e duraturo, chiedo quanto la
Costituzione italiana prevede
nei suoi principi fondamentali e quanto, a me, come ad altri, questo Stato
non riconosce ancorchè non garantisce. Non prometto facili e scontate adesioni ai programmi degli
uni o degli altri. Chiedo ascolto, ed impegno in mio sostegno a chi si
presenta, si è presentato e si presenterà, anche in futuro, a chiedere il
mio voto, la mia scelta di libero e onesto cittadino senza etichette. Se la tua coscienza, i tuoi valori cristiani, se la tua
sensibilità di uomo, ancora prima che di uomo politico, ti suggerirà di
spendere un po’ di tempo per questa problematica, te ne sarò veramente
grato, anche a nome di papà e mamma! Mi basterebbe
poter lavorare con un contratto dignitoso in un ufficio stampa, perché
ormai i giornali non hanno molto da dare, se non collaborazioni mal pagate. Vedi tu, io ho apprezzato la tua elezione, perché, a
prescindere dalle appartenenze, credo sia nell’interesse di una comunità,
quella savonese, che a Roma da tempo non era sufficientemente rappresentata. Mi auguro che tu possa prendere in considerazione, tra le
tante istanze … anche la mia. Grazie di cuore, (……….giornalista
professionista)
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