Varigotti insorge «Quella frana era annunciata»
l'aurelia interrotta a capo noli
L'Ascom: il danno si aggiunge al danno. Questa volta l'Agenzia delle entrate dovrà trattarci diversamente
IL SECOLOXIX
FINALE. Non poteva che iniziare peggio, la nuova stagione turistica per Finale. A poco meno di due settimane dalla Pasqua, la frana non fa che demoralizzare le associazioni di categoria che, per ora, si limitano a tenere incrociate le dita, sperando che questa volta il problema si risolva più rapidamente dello scorso anno. Ma dal primo sopralluogo, effettuato ieri mattina dai tecnici della Provincia, è emerso che i tempi per la messa in sicurezza del costone saranno più lunghi del previsto.
«La nuova frana di Capo Noli non è altro che una "tragedia" annunciata e per fortuna, ancora una volta, non ci è scappato il morto. Ma non è più possibile permettere che il futuro economico del Savonese sia condizionato da un'unica via di collegamento tra ponente e levante, senza alcuna alternativa». Fabrizio Fornasiero, presidente dell'associazione Varigotti insieme che raccoglie la maggioranza delle attività commerciali, ricettive e delle associazioni di volontariato del rione, si dice amareggiato e soprattutto deluso dell'atteggiamento dei politici che, ancora una volta, vengono tirati per i capelli ad affrontare un problema così grave, già destinato a ripresentarsi.
Erano stati gli stessi tecnici della Provincia,nella riunione di un anno fa a Varigotti, a sottolineare che tutto il costone di Capo Noli era soggetto a movimenti e pertanto l'intervento di messa in sicurezza non avrebbe risolto il problema in maniera radicale. Forse nessuno avrebbe pensato che una nuova frana sarebbe tornata all'onore della cronaca con così tanta rapidità. Si era infatti parlato di un possibile nuovo dissesto nel giro di una decina d'anni. Anche se in effetti, la frana è a 500 metri da quella precedente.
«La strada è una fonte di vita per le attività commerciali, ricettive e turistiche di Varigotti - ha detto Fornasiero - e durante i sei mesi di chiusura, lo scorso anno, avevamo tutti sottolineato la necessità di creare una strada alternativa. Poi più nulla è stato fatto e così, sperando che questa volta non ci facciamo attendere altri sei mesi per la riapertura, la Liguria è di nuovo divisa a metà».
Paolo Tedeschi, presidente dell'Associazione alberghi e turismo, sollecita le istituzioni a puntare a una soluzione definitiva. «Bisogna accelerare l'iter per creare una viabilità alternativa all'Aurelia - ha detto - Regione e Provincia affrontino seriamente un problema che mette in ginocchio tutto il territorio oltre ad essere un rischio costante per chi transita».
Sono 200 mila i passaggi al mese attraverso l'Aurelia, perduti lo scorso anno per la chiusura della litoranea. «Il danno subito soprattutto da Varigotti e Finalpia lo scorso anno è stato enorme - ha detto Fabrizio Fasciolo, presidente dell'Ascom - Speriamo che l'Aurelia possa riaprire al più presto ma sicuramente dall'agenzia delle Entrate ci saremmo aspettati maggiore considerazione. E visto che il danno l'abbiamo già avuto e in maniera consistente, ci attendiamo questa volta un trattamento diverso».
Silvia Andreetto