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«ERO AL TELEFONO con un amico, non ricordo chi. Avevo sotto
gli occhi il disegno. Ho cominciato a fare due schizzi a
matita e così ha preso forma il nuovo bacino della
Margonara». Massimiliano Fuksas non si arrende. Il suo
progetto, maltrattato prima dagli ambientalisti e poi
stoppato dai politici, è tornato nelle mani delle autorità
savonesi, riveduto e corretto. La Torre è quella, non si
tocca. Ma è cambiato il disegno del porto turistico. Uno dei
problemi era liberare lo scoglio della Madonnetta dalla
"stretta mortale" delle banchine? «Ora la Madonnina (la
chiama proprio così, ndr) è completamente libera, anzi,
direi valorizzata. Ho fatto un esercizio e alla fine mi sono
ritrovato tra le mani un'idea di cui sono soddisfatto».
Basterà a convincere Regione, Comuni, Autorità Portuale,
comitati?
«Francamente non lo so. Ma forse la Regione ha cominciato a
capire che in quel tratto di costa non voglio distruggere ma
costruire qualcosa».
Un grattacielo di 120 metri, mica scherzi.
«Macché grattacielo: 120 metri non sono nulla».
Forse per lei, abituato ai colossi di Dubai, ma per i
savonesi...
«È una lanterna o un faro, se preferite. Comunque un'icona,
un elemento di riconoscibilità. Per me avrebbe un senso
anche senza funzioni, semplicemente come simbolo».
Lo sa, architetto, che sta accendendo un'altra miccia?
«Guardi, i savonesi mi hanno già detto le cose peggiori,
persino che sono un cementificatore, mentre la mia storia è
lì a testimoniare l'esatto contrario. Me ne sono stato calmo
e continuo ad esserlo. Però, lasciatemi dire che con le
chiacchiere non si va lontano».
Il Comune ha deciso: nella Torre niente alloggi, solo
strutture alberghiere. Ha un senso? Savona ha bisogno di 17
mila metri quadrati di hotel?
«Perché no. È uno città con un suo fascino, accogliente. Gli
alberghi potrebbero essere un punto di riferimento per i
crocieristi della Costa. Scesi dalle navi potrebbero
fermarsi qualche giorno in città. Io vedo la mia Lanterna
come un elemento che si integra con il grande porto di
Savona nel suo insieme, non solo con il bacino turistico».
Lo scorso gennaio, a margine di un convegno a Genova, il
celebre architetto, commentando lo stop imposto dalla
Regione Liguria al suo progetto ,aveva avvertito: «Sono
d'accordo ad ascoltare chi vuole farmi modificare il
progetto, ma non voglio essere ostaggio della politica e non
voglio che questa storia si trasformi in una guerra di
religione». E aveva rassicurato i savonesi: «Eventuali
modifiche non intaccheranno lo scoglio della Madonnetta».
Due mesi dopo, ecco la soluzione. La statuetta cara ai
savonesi è di nuovo libera, garantisce Fuksas. Ora si tratta
di vedere se questo può essere uno degli elementi chiave per
sbloccare l'operazione, invisa ad almeno 10mila savonesi,
contando le firme raccolte dai comitati sorti contro il
porto della Margonara. Comitati che non hanno ovviamente
abbassato la guardia, temendo un ripensamento dei tecnici
della Regione. La commissione di Via (Valutazione di impatto
ambientale) aveva respinto il progetto proprio perché non
erano state osservate le disposizioni per preservare lo
scoglio della Madonnetta, oltre alla colonia di madrepora
presente nei fondali. In più non convincevano gli studi dei
progettisti sul moto ondoso e sul riempimento dei fondali.
Ma Fuksas ci crede. E non è il solo.
Bruno Lugaro
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