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Savona. Degrado, sporcizia, rottami e mobilia abbandonata,
disagio sociale. Gli abitanti degli alloggi popolari di via
Istria e via Milano, a Villapiana hanno scritto una
petizione al Comune - dopo una riunione definita «poco
fruttuosa» con i vertici Arte - per chiedere interventi
risolutivi almeno sul piano della manutenzione e della
pulizia. A Palazzo Sisto - che ha chiesto e ottenuto una
relazione della polizia municipale sull'area - promettono
che la situazione sarà presto risolta: «Ho già parlato con
il presidente di Arte per le vie brevi, senza arrivare ad
un'ordinanza sindacale - spiega il vicesindaco Paolo
Caviglia - e mi ha garantito che nel giro di dieci giorni la
zona sarà completamente ripulita». Inoltre, polizia
municipale e polizia di stato hanno concordato passaggi
regolari dei rispettivi uomini (vigile di quartiere e
poliziotto di quartiere) tra le vie in questione e nei
pressi delle case di edilizia popolare. «In realtà non si
sono verificati particolari episodi di microcriminalità, se
si eccettua qualche atto di vandalismo come avviene anche in
altri quartieri - sottolinea Caviglia - ma il degrado
complessivo dell'area ha accresciuto la percezione di
insicurezza degli abitanti. Per questo metterla a posto non
è solo una questione di semplice pulizia».
Hanno scritto gli abitanti degli alloggi popolari di via
Istria e via Milano: «A seguito del forte ricambio
dell'utenza residente da oltre 60 anni, abbiamo assistito ad
un inserimento graduale e costante di singoli e famiglie con
contenuti di forte disagio sociale e grosse difficoltà
esistenziali, le quali hanno contribuito a cambiare
radicalmente ogni equilibrio di convivenza civile rendendo
la qualità della vita sempre più amara e insopportabile
sotto tutti i punti di vista». Aggiungono: «Senza alcun
rispetto delle regole con un continuo via e vai di mezzi e
soggetti sconosciuti a qualsiasi ora del giorno e della
notte con conseguenze ben immaginabili per una società di
persone normali costrette a subirne gli effetti indesiderati
in costante aumento viste anche le previsioni delel future
assegnazioni di risulta c onil grosso pericolo di
trasformare questi ambienti in veri ghetti sociali
protetti». I residenti parlano poi delle condizioni degli
edifici, di «ambiente da terzo mondo».
E chiedono al Comune di esercitare una mediazione con Arte
per trovare soluzioni.
Caviglia ha così avviato i contatti con il presidente Cesare
Re, preferendo le vie informali all'ordinanza: «Ho trovato
piena collaborazione e mi è stato assicurato che entro dieci
giorni la situazione sarà risolta, almeno per quanto
riguarda rottami e mobilia abbandonata e pulizia dell'area».
Inoltre, come detto, vigili urbani e polizia hanno preso
accordi per passaggi regolari che diano ai residenti la
percezione della presenza e del controllo da parte delle
forze dell'ordine.
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