Atteso da 9 anni, dopo una raccolta di 1300 firme, il Comune si è mosso

Ceriale, è nato il “Civico 75”

“Circolo” che promuove la terza età

Centro di aggregazione, ma anche sinergia con l’Azienda speciale farmacia comunale ed una serie di vantaggi ai soci. Un impulso al quartiere in crisi



Ceriale

Ceriale – Il centro storico dai primi di marzo, soprattutto nella zona di ponente, ha iniziato una fase di risveglio sociale. E’ meno “solo”, meno “triste”, con l’apertura del nuovo circolo ricreativo  comunale “Civico 75”, di via Indipendenza. In  pochi giorni il numero degli iscritti si è avvicinato a quota 200, ma se si tiene conto che furono raccolte 1300 firme a sostegno delle iniziative di uno dei promotori (Sergio Ferrero, alassino, cerialese d’adozione, già primario al San Martino di Genova, già consigliere comunale Dc) c’è da scommettere in un sicuro successo di adesioni.

Il “progetto circolo ricreativo” è stato del resto tra le priorità della nuova amministrazione comunale del sindaco Ennio Fazio.

Senza distinzione di colore e di etichetta si è condiviso l’esigenza di un centro di aggregazione, meglio se in una zona centrale della cittadina, pedonalizzata e di facile accesso.

Erano almeno nove anni, si ricordava nella petizione che Trucioli Savonesi aveva riproposto, che la popolazione anziana attendeva una soluzione.  <Una sede stabile – si faceva presente - , non solo usufruibile  da settembre ad aprile, ma tutto l’anno>.

Ammainate le polemiche, le incomprensioni, le piccole invidie di lesa maestà, l’amministrazione comunale Fazio ha fatto la sua parte senza ulteriori indugi.

Ora il circolo ricreativo che prende il nome neutro (bene anche l’idea), proprio dal numero civico della strada, ha mosso i primi passi e sta riscuotendo i primi successi. Un  locale, al piano strada, di 190 mq, diviso in tre sale; la più ampia utilizzabile anche per conferenze ed incontri culturali, nelle altre c’è un locale per chi vuole vedere la tivù  ed un terzo come soggiorno-lettura. Lo spazio riservate al gioco delle carte è quello più gettonato.

Tutti gli iscritti al Circolo, con una quota di 12 euro l’anno, potranno beneficiare di uno sconto del sei per cento sui medicinali da banco acquistati presso la farmacia comunale; una volta in settimana misurazione gratis della pressione sanguinea (per chi lo desidera); ottenere un esame del sangue a prezzo “scontato” e, per ora, anche una convenzione con una lavanderia che si trova nelle vicinanze del Circolo.

Un punto di aggregazione, al servizio della comunità più anziana, che può produrre sinergia con la gestione della farmacia comunale, i cui utili annuali vengono devoluti  nella misura dell’80 per cento ai servizi sociali. In attesa che l’azienda speciale (non prevede prebende, né gettoni) possa essere potenziata con i “Bagni Comunali”, la gestione dei parcheggi e tutto quanto crea socialità).  Interventi, peraltro, che non pesano sulle tasche dei cittadini e creano semmai razionalità, risparmi, innovazione funzionale.

Ennio Fazio

Una farmacia già strumento di utilità sociale (da non confondere con caritatevole) e che sarebbe un errore porla come antagonista della farmacia privata dottor Lupano la quale può beneficiare di una posizione più centrale, di collaborazione con i medici di base operanti nella vicina nuova sede.

Insomma, la concorrenza è salutare, purchè non si lasci in disparte l’esigenza primaria dei bisogni sociali (tema molto caro del resto alla chiesa cattolica, un “comandamento” per i praticanti) e nel contempo l’iniziativa privata non venga penalizzata. C’è posto per entrambi, insomma, se prevale il buon senso e la correttezza delle regole, dell’etica. 

L’avvio del centro ricreativo, l’esordio di un atteso e da anni auspicato risveglio della zona di ponente della città che negli anni ’50 e ’60 pulsava e grondava di vita, di salute economica, grazie soprattutto all’esistenza di un campeggio sul mare che era tra i più  richiesti della Liguria. Una meta che attirava soprattutto, da aprile a ottobre, migliaia di famiglie tedesche, figlie del primo boom economico del dopoguerra. Operai delle fabbriche automobilistiche della Germania Occidentale che avevano scoperto questo “campeggio ideale” e che per molte attività si era trasformato in una vera e propria manna. Un fiore all’occhiello a seguito del quale era stato valorizzato il patrimonio urbanistico, il tessuto sociale, ad iniziare da fiorenti attività commerciali. E in quella zona era nato, sul lungomare Diaz, l’albergo Torelli, con le sue 55 camere, ma anche il mitico (per anni) bar Napoleon, con quanto ha rappresentato nella storia turistica cerialese. Un “punto” di ritrovo, anche per personaggi, che faceva spesso notizia nelle cronache mondane.

Chiuso il campeggio (si rivelò una scelta suicida, sbagliata, controproducente), gli anni hanno via via segnato un costante abbandono; con una tarma capace di corrodere, rendere anemico il quartiere, nonostante la vitalità delle trasformazioni edilizie, gli interventi di ristrutturazione.

E’ toccato all’Amministrazione Fazio dare un primo segno di vitalità, sul fronte più sociale, con i bisogni della terza età, di ciò che rappresenta proprio a Ceriale, nella sua evoluzione abitativa nel corso degli anni. Nelle scelte compiute dalle amministrazione comunali, elette dai cittadini, con aspetti positivi ed altri negativi. Messi soprattutto a confronto, e ciò che conta, con i risultati ottenuti, i traguardi raggiunti. Il: dove siamo arrivati.

L’inaugurazione del “Civico 75”, valorizza la componente  più presente nella società cerialese in questo terzo millennio. Il suo bisogno di comunicare, di stare insieme, di essere meno soli nella solitudine che spesso contraddistingue la sorte di tanti cittadini. Una medicina morale, anche al buon umore, all’aiuto reciproco quando è il caso. 

Un circolo che ha designato un suo organismo di rappresentanza: Carlo Magnani (presidente), Aurelia Trossarello (vice presidente), Aldo Marino (segretario), Vincenzo Prete (tesoriere), Francesco Pigozzo, Gianni Bettelli, Maria Nicola (consiglieri).

Il circolo rimane aperto dalle 15 alle 19, tutti i giorni. E’ stato dotato di un’illuminazione, di sedie e strutture, di standard di qualità e comfort, proprio per dare un’impronta al “sociale”.  Un primo passo, da incoraggiare.

L.C.