TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Dichiarazione di
voto di
“Noi per Savona”, ai consigli
di Circoscrizione del 19 marzo 2009.
Punto n,2 dell’OdG: Adozione progetto definitivo PUC.
I Savonesi sono
stati totalmente estraniati, almeno negli ultimi dieci anni, dal controllo
della gestione della cosa pubblica e della sua programmazione.
L’indirizzo
dell’evoluzione della Città è stato rimesso invece alle decisioni arbitrarie
di pochi potenti, con l’avvallo di progettisti scelti proprio e soltanto da
quei potenti.
I componenti
dell’Esecutivo e i loro funzionari, che avrebbero dovuto soltanto fornire ai
Rappresentanti dei Cittadini tutti gli elementi necessari per una
valutazione approfondita, si sono di fatto sostituiti arbitrariamente a loro
nella decisione finale delle esigenze della Città.
Il Progetto
preliminare del PUC presentava una serie di errori radicali che non sono
stati sanati nel testo oggi in votazione. Ne sottolineiamo soltanto due.
1)
Non si è tenuto in alcun conto
che Savona è già attualmente dotata di un patrimonio edilizio sufficiente ad
ospitare una popolazione quasi doppia dell’attuale. Tutte queste abitazioni
sono già dotate delle infrastrutture necessarie: strade , fognature,
acquedotti, illuminazione e così via. Un minimo di buon senso avrebbe dovuto
indirizzarci ad utilizzare nel modo migliore questo patrimonio ,
concentrando le nuove spese sul miglioramento di quelle infrastrutture e
creando una normativa che agevolasse recupero, diversa suddivisione e
migliore utilizzazione delle abitazioni esistenti. Invece il PUC ignora totalmente questa opportunità; sono state realizzate nuove costruzioni di presunto lusso, utilizzando strumenti diversi dalla corretta progettazione partecipata, delle quali ben pochi avevano bisogno e che, per la loro insensata ubicazione, oltre a devastare l’antica Città, già scaricano oneri pesantissimi sulle nuove generazioni, quali la irrisolta viabilità del porto e dell’intero levante della Città. E si sta proseguendo poi per la stessa via con altri progetti di caratteristiche simili.
2)
Nel PUC dovevano essere predisposte aree indispensabili per alcuni servizi e
infrastrutture, ad esempio aree per realizzare
nodi e tracciati delle infrastrutture di collegamento e trasporto.
Oppure le aree necessarie per realizzare un sistema di parcheggi di cornice
o da destinare alla futura costruzione di almeno altri 260 posti letto in
RSA (oltre a quelli che dovrebbero essere già disponibili) per far fronte
alle necessità future dei disabili gravi.
Le aree per
l’edilizia sovvenzionata individuate in collina (località Papessa) ricalcano
i gravi errori commessi nel passato, nella realizzazione di quartieri
dormitorio emarginati dalla vita della città , mentre negli ultimi anni
si sono rese disponibili aree che possono essere destinate anche a
edilizia sovvenzionata, lasciando intatta l’area verde alle spalle di
Mongrifone.
Per acquisire le
aree da destinare a servizi e infrastrutture, occorreva porre vincoli nel
PUC progettando per tempo gli interventi e programmando seriamente tutti gli
oneri che risulteranno necessari per indennizzi e per espropri. Invece nel
PUC di Savona è stata volutamente esclusa ogni indicazione di vincoli, in
modo da evitare oneri per gli indennizzi necessari.
La soluzione più giusta sarebbe stata di evitare qualsiasi modifica prima della approvazione in Consiglio del PUC definitivo oppure di revocare una volta per tutte quel Progetto preliminare, da tanti ritenuto gravemente difettoso, per ristudiarlo al più presto daccapo.
Un altro aspetto
sconcertante nella gestione del territorio cittadino riguarda il trattamento
riservato alle aree archeologiche e storiche, che, anziché essere protette
per la conservazione della memoria storica e per la valorizzazione del
patrimonio artistico- culturale, sono state letteralmente sventrate e
cancellate dalla faccia della città. Ciò ha prodotto danni irreparabili ai
resti storici e archeologici di Savona e ha eliminato per sempre le tracce
dell’antica Città. I sistemi di scavo utilizzati hanno inoltre impedito ai
Savonesi non solo di osservare e di studiare le testimonianze della loro
storia, ma addirittura di prenderne visione.
Molti progetti
vengono giustificati dall’Amministrazione in quanto, con i relativi oneri di
urbanizzazione, procurano servizi o infrastrutture che la Città non potrebbe
permettersi. Però l’obiettivo primario del PUC non deve essere quello di
finanziare il Comune, con il reperimento di possibili oneri di concessione,
ma di rispondere alle esigenze reali dei cittadini.
Dichiarazione di voto
dei Consiglieri di “Noi per Savona”, ai
Consigli di Circoscrizione del 19 marzo 2009.
Con questo atto
formale l’Amministrazione dota
la Città dello strumento fondamentale
per l’ organizzazione e la gestione del territorio cittadino negli
anni futuri.
Consapevoli
della straordinaria importanza del Piano Urbanistico Comunale, che dovrebbe
costituire il patto che i Cittadini stringono tra di loro per indirizzare lo
sviluppo della Città verso un
futuro condiviso, esprimiamo alcune considerazioni.
L’indirizzo
dell’evoluzione della Città è stato rimesso invece alle decisioni arbitrarie
di pochi potenti, con l’avvallo di progettisti scelti proprio e soltanto da
quei potenti.
I componenti
dell’Esecutivo e i loro funzionari, che avrebbero dovuto soltanto fornire ai
Rappresentanti dei Cittadini tutti gli elementi necessari per una
valutazione approfondita, si sono di fatto sostituiti arbitrariamente a loro
nella decisione finale delle esigenze della Città.
Anche la
richiesta più volte avanzata dal Gruppo “Noi per Savona” di illustrare il
Progetto preliminare del PUC in
assemblee pubbliche è stata ignorata.
1)
Non si è tenuto in alcun conto
che Savona è già attualmente dotata di un patrimonio edilizio sufficiente ad
ospitare una popolazione quasi doppia dell’attuale. Tutte queste abitazioni
sono già dotate delle infrastrutture necessarie: strade , fognature,
acquedotti, illuminazione e così via. Un minimo di buon senso avrebbe dovuto
indirizzarci ad utilizzare nel modo migliore questo patrimonio ,
concentrando le nuove spese sul miglioramento di quelle infrastrutture e
creando una normativa che agevolasse recupero, diversa suddivisione e
migliore utilizzazione delle abitazioni esistenti. Invece il PUC ignora totalmente questa opportunità; sono state realizzate nuove costruzioni di presunto lusso, utilizzando strumenti diversi dalla corretta progettazione partecipata, delle quali ben pochi avevano bisogno e che, per la loro insensata ubicazione, oltre a devastare l’antica Città, già scaricano oneri pesantissimi sulle nuove generazioni, quali la irrisolta viabilità del porto e dell’intero levante della Città. E si sta proseguendo poi per la stessa via con altri progetti di caratteristiche simili.
2)
Nel PUC devono essere predisposte aree indispensabili per alcuni servizi e
infrastrutture, ad esempio aree per realizzare
nodi e tracciati delle infrastrutture di collegamento e trasporto.
Oppure le aree necessarie per realizzare un sistema di parcheggi di cornice
o da destinare alla futura costruzione di almeno altri 260 posti letto in
RSA (oltre a quelli che dovrebbero essere già disponibili) per far fronte
alle necessità future dei disabili gravi.
Le aree
individuate per l’edilizia economica e popolare in collina (loc. Papessa),
ricalcano i gravi errori commessi nel passato, nella realizzazione di
quartieri dormitorio emarginati dalla vita della città e destinati ad
un’utenza che spesso ha poche possibilità di integrazione nel tessuto
sociale urbano.
Per acquisire le
aree da destinare a servizi e infrastrutture, occorre porre vincoli nel PUC
progettando per tempo gli interventi e programmando seriamente tutti gli
oneri che risulteranno necessari per indennizzi e per espropri. Invece nel
PUC di Savona è stata volutamente esclusa ogni indicazione di vincoli, in
modo da evitare oneri per gli indennizzi necessari.
Nessuno sa dirci
oggi dove potremo domani realizzare quei servizi e quelle infrastrutture. I
nostri figli, quando dovranno risolvere concretamente quei problemi,
troveranno le poche aree, che oggi sarebbero ancora disponibili, occupate da
nuove costruzioni o prive di strade ed allacci che nessuno si sarà curato di
provvedere.
Nel maggio del
2005 venne adottato il Progetto preliminare il cui testo
fu sottoposto all’esame di Regione, Provincia, Circoscrizioni, Enti e
privati che presentarono le loro Osservazioni. Ma quel Progetto è stato via
via modificato con continue varianti, falsando quindi gli elementi in base
ai quali erano state formulate le Osservazioni. Ciò è particolarmente grave
se ci riferiamo alle Osservazioni della Regione e della Provincia che, per
legge, sono già state espresse una volta sola e sulla sola base del Progetto
preliminare adottato. Che valore hanno queste Osservazioni se nel frattempo
il Comune ha modificato il Progetto?
La soluzione più
giusta sarebbe stata di evitare qualsiasi modifica prima della
approvazione in Consiglio del PUC definitivo oppure di revocare una volta
per tutte quel Progetto preliminare, da tanti ritenuto gravemente difettoso,
per ristudiarlo al più presto daccapo.
Nel Luglio 2005
“Noi per Savona” presentò sul
Progetto preliminare del PUC alcune Osservazioni che non vennero accolte in
alcun modo dall’Amministrazione, nonostante riguardassero aspetti
fondamentali del Progetto.
Nelle
Osservazioni presentate, oltre agli aspetti sopradescritti, veniva
evidenziato che:
·
Gli scopi, i
modi, i limiti dello sviluppo della città, nel quadro della pianificazione
sovraordinata, devono essere stabiliti dai cittadini, sia direttamente, sia
tramite i consiglieri da loro eletti.
·
Il progetto
preliminare del PUC non ha studiato ipotesi di soluzioni efficaci per il
sistema delle infrastrutture, per la mobilità e i trasporti, ignorando
problemi quali il collegamento del porto e della città di levante con
l’autostrada, la viabilità di cornice, la limitazione del traffico urbano e
i sistemi di trasporto pubblico.
·
E’ necessario
riservare spazi significativi, per esigenze future, non immediatamente
evidenti.
·
Gli “ambiti di
riqualificazione” (termine non previsto esplicitamente dalla LUR) ammettono,
in molti casi, modificazioni qualitative e quantitative del peso
insediativo, in misura non trascurabile ed in contrasto con quanto indicato
dalla Legge urbanistica. Sottraggono inoltre al controllo del Consiglio
comunale l’attuazione di molte trasformazioni importanti del territorio
urbano.
·
Il PUC abbandona
all’arbitrio del Piano regolatore portuale aree importanti nell’ambito
portuale e su tutto il litorale.
Ci viene
presentato un progetto di città frammentario in cui non compare una visione
organica, lungimirante ,
partecipata e condivisa.
Questa
impostazione di progetto induce a discutere aspetti di dettaglio,
trascurando una visione politica globale di gestione del territorio.
In conclusione
vorrei osservare che le proposte di deregolamentazione che ci vengono
oggi dal Governo peggiorano la già desolante situazione locale. Desidero
ricordare che recentemente 38 consiglieri comunali su 40 hanno approvato la
cementificazione del litorale tra le Fornaci e Zinola. |