PIETRA
LIGURE ESULTA IL COMITATO IN DIFESA DELLA SALUTE,
L’ASSESSORE MONTALDO: FAREMO RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO
Sanità, il Tar boccia l’Asl
unificata
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[FIRMA]AUGUSTO REMBADO LA STAMPA
PIETRA LIGURE
Il Tar ha annullato ieri parte della delibera del Consiglio
regionale della Liguria che nell’ambito del riassetto della
rete ospedaliera ligure sanciva, fra l’altro, la
deaziendalizzazione del Santa Corona di Pietra. La sentenza,
che riguarda nello specifico il nosocomio pietrese, mette a
rischio lo stesso assetto politico della Regione governata
dal centrosinistra e soprattutto potrebbe sconvolgere la
sanità del Ponente. Tutte le decisioni prese dopo il primo
luglio dello scorso anno, dalla nomina dei primari agli
accorpamenti di dipartimenti sino al trasferimento del
personale, rischia di essere nulle. Il centrodestra chiede
le dimissioni del presidente Burlando. A cantare vittoria è
soprattutto Alessandro Garassini, presidente del Comitato di
difesa della salute del Ponente che per primo aveva promosso
il ricorso. Dalla Regione l’assessore Claudio Montaldo
annuncia che ci sarà subito ricorso al Consiglio di Stato
con la richiesta di sospensiva della decisione del Tar. Se
la sospensione verrà concessa, l’annullamento della delibera
verrà «congelato» in attesa della sentenza. In ogni caso
l’assessorato alla sanità e le Al non dovranno più prendere,
almeno per opportunità, provvedimenti che sono conseguenza
della delibera annullata ieri. Se invece non ci sarà la
sospensiva si dovrà ritornare subito alla situazione
antecedente il 1 luglio dello scorso anno. In particolare il
nosocomio pietrese tornerà ad essere un’azienda. Salterebbe,
fra l’altro, la prevista apertura ad Albenga della nuova
maternità. Un vero sconvolgimento con importanti conseguenze
politiche, organizzative ed economiche.
«Abbiamo cercato il dialogo, abbiamo detto alla Regione che
sbagliava. Non siamo stati ascoltati. L’arroganza è stata
punita. Si devono chiedere le dimissioni di Miceli e
Montaldo per conclamata incompetenza. Siamo pronti a
collaborare per una sanità migliore basta che cambino gli
interlocutori», è il commento di Alessandro Garassini, ex
presidente della Provincia. «Burlando deve andarsene a casa.
Con questa decisione del Tar rischia di saltare il piano
economico con conseguente aumento di tutte le imposte
regionali», sottolinea il consigliere regionale Matteo
Marcenaro. Dice con ironia Angelo Vaccarezza, candidato alla
Provincia per il centrodestra: «Qualche volta ti danno
ragione anche quando fai gli interessi della gente».
Commenta Silvio Valdiserra, sindacalista: «Non ci speravano.
Noi come organizzazione ci eravamo impegnati più di altri.
Siamo soddisfatti perché il Piano voluto dalla Regione era
dettato da volontà politiche e non da un reale processo di
organizzazione». |
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