«Basta gabelle per i Bagni marini»
appello della regione e schiarita a roma sui canoni demaniali
Burlando incontra Letta: aumenti insostenibili per l'economia savonese, la nostra posizione ha fatto breccia
IL SECOLOXIX
Savona. «Non è questo il momento delle gabelle», dice il presidente della Regione Claudio Burlando. C'è la crisi economica globale, ci sono le difficoltà del comparto turistico, ci sono i danni pesantissimi provocati dalle mareggiate che per tutto l'autunno inverno hanno flagellato l'arenile savonese e ligure. Se a tutto ciò si dovesse aggiungere anche l'aumento dei canoni demaniali, i bagni marini rischieranno il tracollo. Così, la Regione ha deciso di scendere in campo a difesa dell'economia turistica del savonese. Il presidente Burlando, ieri a Roma per una serie di incontri istituzionali, ha posto la questione sul tavolo del sottosegretario Gianni Letta ed ha lanciato quello che ha definito «un appello molto forte». I segnali che arrivano, al termine della riunione, sono quelli di una decisa schiarita. Al sottosegretario, Burlando ha ricordato che gli operatori, con tutte le loro sigle di categoria, hanno minacciato la serrata ad oltranza a partire dalla prossima Pasqua. La Regione, come prima mossa, ha prorogato il termine entro il quale le imprese balneari devono fissare le tariffe per l'estate 2009: «Prima occorre definire la questione dei canoni demaniali e sperare che l'aumento possa essere scongiurato - ha detto Burlando - Se gli stabilimenti dovessero presentare oggi le tariffe, con la spada di Damocle dei canoni demaniali, rischieremmo di andare incontro ad una paurosa spirale di aumenti, a danno di tutti. Se le tariffe dovessero mettersi all'inseguimento dei canoni demaniali sarebbe un autentico disastro».
La crisi economica globale che sta spazzando il mondo rischia di essere letale per un comparto già in difficoltà:â??«La crisi - dice il presidente - si combatte innanzitutto dando fiato a chi c'è già, sul mercato. Nell'economia savonese gli stabilimenti balneari sono molto importanti e vanno sostenuti, non affossati». Per Burlando, non è pensabile combattere la difficilissima congiuntura «con provvedimenti di natura esclusivamente finanziaria. E non si può pensare che lo Stato faccia cassa, in un momento delicato come questo, sulle spalle delle imprese».
Il presidente evidenzia poi l'impegno che le imprese del settore stanno profondendo, gettando il cuore oltre l'ostacolo, per ammodernarsi, superare la crisi e allargare la stagionalità: «A Savona c'è uno sforzo per allungare la stagione, per diversificare l'offerta. Però non si può dare una botta micidiale a quella che resta comunque la stagione principale». E aggiunge: «Chiediamo un intervento forte del governo per dare sicurezza e consentire una serena preapertura a Pasqua». Come terza mossa, la Regione ha ammesso gli stabilimenti balneari - come detto, pesantemente danneggiati dalle ripetute mareggiate - al bando per gli investimenti turistici: «Un bando a sportello, quindi molto veloce, con il quale cercheremo di dare una mano».
L'incontro con Letta si è concluso poco dopo le 18.30 e Burlando ne è uscito moderatamente soddisfatto: «Direi - ha commentato - che la nostra posizione ha fatto breccia». Il sottosegretario avrebbe da un lato sottolineato il buco nei conti dello Stato che si aprirebbe con il rinvio degli aumenti dei canoni demaniali, dall'altro avrebbe concordato sul fatto che non è pensabile chiudere una vicenda annosa, che si trascina da dieci anni, proprio nella stagione più difficile dal dopoguerra ad oggi per l'economia mondiale.
«Ora si tratta di lavorare tutti insieme - ha concluso il presidente Burlando - augurandoci che la cosa possa essere risolta in fretta. Il presidente Riccardo Borgo e le altre associazioni di categoria devono continuare il loro pressing. Ma mi auguro abbiano la disponibilità per far partire al più presto le loro attività. La sensibilità e l'attenzione necessarie, a Roma, a questo punto mi pare ci siano».
Antonella Granero