il caso LA STAMPA

Critiche dai Verdi
ancora perplessi
sull’operazione


AUGUSTO REMBADO

Lavori nelle ex cave Ghigliazza
è pronto il progetto di recupero


FINALE LIGURE
E’pronto il progetto, forse quello definitivo, per il riutilizzo delle ex cave Ghigliazza a Finale. Lo conferma la proprietà che auspica entro aprile l’ultimo passaggio amministrativo in Consiglio comunale prima del giudizio finale della Conferenza dei servizi deliberante. Ci sono ancora riserve da parte dei Verdi.
Spiega Giovanni Melioli, amministratore della società: «Abbiamo accolto praticamente integralmente le ultime osservazioni che ci sono state fatte dalla Regione. Il progetto si svilupperà in 5 anni e non più in 3. Contiamo già dopo l’estate di poter iniziare con le opere per la messa in sicurezza della cava e dello smaltimento dei materiali. Ci vorrà almeno un anno di lavoro per rinaturalizzare la zona». Conclude: «Ribadiamo gli impegni che ci siamo assunti a iniziare dalla costruzione di un albergo a 5 stelle da 70 camere. Realizzeremo tutte le infrastrutture previste compreso il palazzetto dello sport e gli altri impianti che sono stati fatti progettare direttamente dal Comune».
La Ghigliazza non esclude possibili sinergie con l’intervento urbanistico previsto a levante della Caprazoppa dove sarà riconvertita tutta l’area della Piaggio. Ma mentre le operazioni sulle aree della fabbrica non potranno iniziare prima di 2-3 anni, per le Ghigliazza il primo cantiere potrebbe essere aperto entro 6-8 mesi. Unico nel suo genere sarà il grande spazio d’acqua di mare di circa 8 mila metri quadrati. Un’immensa piscina riscaldata utilizzabile anche d’inverno adiacente al nuovo albergo e al centro di talassoterapia previsto sempre nella parte bassa dell’ex cava accanto alla nuova passeggiata a mare.
«Finalmente si è preso atto che vi è un pericoloso sconfinamento nell’area Sic di massima tutela ambientale, proprio nella zona della Caprazoppa che ospita alcune specie protette. La nostra denuncia non è rimasta inascoltata, anzi è stato verificato uno sconfinamento addirittura di 100 mila metri quadrati». I Verdi di Finale con i portavoce Simona Simonetti e Gabriello Castellazzi criticano ancora il progetto sulle aree Ghigliazza.
Aggiungono: «Il progetto purtroppo è ancora carente riguardo alla Valutazione di impatto ambientale e manca va Valutazione di incidenza che deve superare l’esame dell’Ufficio ambiente della Regione. Presso l’Urban Center del Comune abbiamo verificato alcuni passi avanti sulla “proposta di centrale solare”, infatti, si legge che “i gradoni rinaturalizzati potranno essere utilizzati anche per il posizionamento di pannelli fotovoltaici al fine di realizzare una centrale elettrica”. Un’affermazione importante ma riteniamo che questo obiettivo possa essere raggiunto benissimo senza l’ulteriore scavo di un milione di metri cubi di roccia, purtroppo ancora previsto nel progetto».