CONVEGNO DELLA CONSULTA CULTURALE

La Valle del Letimbro per Savona autentico paesaggio di qualità

LA STAMPA
IVO PASTORINO
A chi non è capitato, arrivando in cima alla salita che da Santuario conduce a San Bartolomeo del Bosco, di avare l’impressione di ritrovarsi in un ambiente che ricorda da vicino un panorama alpestre, con mucche al pascolo in ampie radure ricche di verde, oppure di vedersi attraversare di colpo la strada da un saltellante capriolo? E’ la valle del Santuario, per dirla con gli esperti della Consulta Culturale, «un paesaggio di qualità per Savona». Ed è proprio a questo straordinario paesaggio che è dedicato,domani pomeriggio alle 16 nel salone della Campanassa, uno degli appuntamenti della Consulta (organismo di coordinamento e di comune politica culturale delle associazioni Campanassa, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Italia Nostra e Società Savonese di Storia Patria) che nei precedenti appuntamenti ha proposto una serie di idee per il recupero dell’ex San Paolo, di Villa Zanelli, di palazzo Santa Chiara, mentre stavolta proporrà il tema dell’ambiente e del paesaggio. «Si parlerà- dice l’ing. Rinaldo Massucco, presidente della Consulta - del futuro auspicabile della Valle del Letimbro, che si sviluppa a monte di Lavagnola fino allo spartiacque ligure-padano, con gli straordinari scorci panoramici dell'Alta Via del Monti liguri» .
Il convegno sarà coordinato dal prof. Elvio Lavagna, noto studioso, che parlerà degli importanti beni naturalistici e storico-culturali della vallata, beni che possono costituire una forte leva per lo sviluppo del turismo (e non solo di quello religioso e culturale).
«La valle -dice il prof. Lavagna - conserva attrattive per residenze prossime alla città e, con gli ampi spazi nel verde, offre opportunità di conservazione-sviluppo per un'agricoltura che garantisca non solo non trascurabili prodotti dell'orto-frutticoltura, dell'allevamento e del bosco, ma anche un presidio al territorio. Di questo complesso fanno parte l'itinerario percorso dai pellegrini da Lavagnola (con le cappelle che lo scandiscono), l'antica locanda, le ville della nobiltà savonese e poi della borghesia devota (costruite nella valle quasi per godere della protezione della Madonna) e le case coloniche sorte nell'alta valle, San Bartolomeo e Naso di Gatto, anche per fornire risorse alimentari alle istituzioni assistenziali del Santuario».
La valle presenta anche particolari peculiarità geologiche e geografiche. E' infatti la vallata che immette al passo meno elevato di attraversamento dell'arco alpino-appenninico in tutta l'Italia centro-settentrionale e come tale ha anche avuto una grande importanza strategica risultando teatro della celebre battaglia napoleonica di Montenotte. Anche di questo si farà cenno nell'incontro dibattito di domani.
«Ma soprattutto si intende porre in risalto i valori ambientali, storico, culturali della valle del Letimbro- sottolinea ancora il presidente Massucco-: il genius loci che ha ispirato pittori come Eso Peluzzi»
L'incontro-dibattito avrà un'introduzione a cura di Elvio Lavagna sugli aspetti del paesaggio naturale e umano della valle (anche con riferimento alle emergenze storico-artistiche già ampiamente studiate e descritte da Flavia Folco); seguiranno interventi di Gaudenzio Paola (Università di Genova) sull'antico Nemus e sulle peculiarità della vegetazione della media e alta valle e di Mauro Dell'Amico sui pregi dell'edilizia rurale tradizionale e le possibili forme di tutela. L’ing. Roberto Cuneo illustrerà infine la proposta di un itinerario pedonale alternativo da Lavagnola al Santuario, attraverso Marmorassi e Riborgo.