il caso

Un intoppo tecnico
durante gli scavi
ha bloccato le ruspe

Box di via Beato Ottaviano
cantiere fermo da un mese

SAVONA
LA STAMPA
In via Beato Ottaviano, nel cantiere aperto a inizio anno nel parco del Seminario vescovile dove saranno costruiti i box interrati, da quasi un mese, tacciono le ruspe e non si vedono più operai all’opera.
Il rumore dei camion, delle pale cingolate e delle macchine per tagliare gli alberi è cessato all’improvviso e sulla zona è calato uno strano, surreale silenzio che avvolge l’immensa scarpata divorata dalle ruspe. Uno stop ai lavori del tutto inatteso, dopo una partenza lanciata cominciata a metà gennaio e che non sembrava poter conoscere ostacoli. Proprio quando, nel giro di un paio di settimane, la zona aveva già radicalmente cambiato faccia. Via il muro di cinta che delimitava la carreggiata per consentire il transito degli automezzi, sistemato il cordolo biancorosso di blocchi di «New Jersey» per delimitare l’area del cantiere e poi, uno dopo l’altro, via gli alberi a ridosso del muraglione e sotto il campo sterrato del Seminario un tempo frequentato solo da ragazzini con la passione del pallone e da qualche anno utilizzato invece come parcheggio.
Poi è successo qualcosa. A un certo punto delle operazioni di sbancamento le pale meccaniche si sono imbattute in un costone roccioso che si è rivelato per ora imperforabile. Qualcuno ha cominciato anche a pensare che si stesse materializzando una sorta di rivincita della natura sull’uomo. Una situazione che le indagini geologiche preliminari non potevano mettere in conto. Un imprevisto che ha costretto uomini e mezzi a fare marcia indietro. Gli escavatori hanno dovuto battere in ritirata e sono stati caricati sui camion. Sul posto sono rimasti soltanto un miniescavatore e un trituratore che ha smesso di «ingoiare» quintali di rami e foglie restituendoli a terra sotto forma di segatura. L’impresa incaricata dello sbancamento dovrà adesso intensificare sforzi e mezzi per poter completare lo scavo, una complicazione in più che rinvia, per ora, le successive fasi di palificazione.
Nell’attesa che i responsabili dei lavori mettano in pratica le adeguate contromosse, in settimana inizieranno i sopralluoghi dei periti in tutti i fabbricati situati nelle adiacenze del cantiere, sia sul versante di via Beato Ottaviano e della piazza della chiesa parrocchiale della Villetta, sia nella zona a monte di salita S.Giacomo. Una precauzione che è stata richiesta al Tribunale dall’impresa costruttrice per accertare lo stato dei caseggiati prima di «ridare gas» ai lavori.