LE
ALTRE AZIENDE PARTECIPATE L’ACTS COSTA 1,2 MILIONI E IL
DEPURATORE SOLO 500 MILA EURO
Per i rifiuti è profondo rosso
Circa 9 milioni all’Ata per
pulire e altri 2,4 a EcoSavona per lo smaltimento
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[FIRMA]ERMANNO BRANCA LA STAMPA
SAVONA
Ata, Acts e Depuratore incidono per 12 milioni sul bilancio
del Comune di Savona. Fra gestione ordinaria, ripiano delle
perdite e spese straordinarie per lo smaltimento dei
rifiuti, le tre società partecipate dal Comune rappresentano
una voce costantemente in rosso. Si potrebbe dire che
essendo società pubbliche di servizio, il passivo è
d’obbligo. Lo conferma il fatto che le uniche partecipazioni
attive per Savona sono quelle nell’Autofiori e nella
discarica EcoSavona di Vado che fruttano complessivamente
550 mila euro.
La situazione più preoccupante è quella dell’Ata. L’azienda
lo scorso anno aveva un passivo di un milione e 600 mila
euro oltre a una crisi di liquidità che metteva a
repentaglio lo svolgimento dei servizi. Il Comune ha così
deciso un incremento della tassa sulla spazzatura del 15%
per coprire l’aumento delle spese per la nettezza urbana (da
7 milioni e 600 mila euro a 8 milioni e 246 mila euro).
Anche la nuova tariffa servirà a coprire solo l’89% dei
costi del servizio. A questa somma, si devono aggiungere i
400 mila euro «una tantum» che il Comune verserà per il
ripiano delle perdite dell’Ata. Ma soprattutto spaventa, in
prospettiva, il contratto con EcoSavona per lo smaltimento
dei rifiuti. Quest’anno il Comune pagherà 2 milioni e 423
mila euro per eliminare la spazzatura, con un aumento di
quasi 300 mila euro rispetto alla spesa sostenuta nel 2008.
La chiusura della discarica comunale di Cima Montà sta
costando moltissimo ai cittadini.
La seconda azienda in termini di passivo è l’Acts.
Quest’anno il Comune verserà 796 mila euro per la gestione
ordinaria del servizio di trasporto pubblico. Ma a questa
cifra bisognerà aggiungere altri 574 mila euro stanziati
nell’ambito del programma di ripiano e potenziamento
dell’azienda. Infine il Depuratore consortile che, almeno in
base alle uscite, oggi è l’azienda pubblica più virtuosa,
visto che costa al Comune solo 510 mila euro. Senza contare
che l’anno scorso l’amministrazione aveva congelato la quota
di servizio ritenendo che il Depuratore avesse già risorse a
sufficienza.
Da quest’anno però i debiti delle aziende pubbliche
rappresentano un problema in più. Il ripiano delle perdite
di Ata e Acts che complessivamente comporta una spesa di un
milione, non potrà essere inserito fra le spese di
investimento come avveniva un tempo ma dovrà essere pagato
con la spesa corrente. Le perdite, insomma, sono ancora più
dolorose perché incidono direttamente sulla cassa del Comune
che per far quadrare i conti è costretto a mettere a
bilancio la vendita di quote crescenti del patrimonio
immobiliare. |
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