18 Febbraio 2009
FINALE LIGURE DA MARZO I PRIMI LAVORI
DI TRASFERIMENTO
Piaggio accelera su Villanova
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PIETRA LIGURE LA STAMPA
La Piaggio avrebbe individuato il nuovo «general contractor»
cioè la società che subentra alla Gefin, che aveva
rinunciato, nell’operazione immobiliare legata al riutilizzo
delle aree Piaggio di Finale. La notizia è circolata ieri
dopo che già la scorsa settimana i vertici dell’industria
aeronautica avevano confermato di aver individuato il nuovo
soggetto per l’operazione immobiliare da circa 220 mila
metri cubi. Non c’è ancora il nome ufficiale della nuova
società. Ma ci sarebbero a breve gli accordi (ed i soldi)
per l’operazione sul nuovo sito industriale di Villanova.
Entro il prossimo mese sarà avviata l’operazione di
trasferimento della Piaggio dallo stabilimento di Finale
all’aeroporto di Villanova. Lo ha confermato l’azienda ai
sindacati, durante un recente incontro nella sede di Sestri
Ponente, confermando quanto previsto dall’accordo di
programma firmato nell’agosto 2008. La stessa azienda ha
anche comunicato di aver provveduto a individuare un nuovo
soggetto attuatore che subentra alla Gefin e che si occuperà
dell’intera operazione, dalla costruzione del nuovo
stabilimento sulle aree aeroportuali di Villanova alla
riqualificazione delle aree industriali dismesse a Finale.
Restano da definire la questione relativa all’acquisto o
all’affitto delle aree del demanio aeroportuale (120 mila
metri quadrati) e l’approvazione del piano esecutivo con le
indicazioni delle date di inizio e fine lavori. La Regione
Liguria è impegnata nella delicata operazione d’intesa tra
la stessa Piaggio e Legambiente, con l’auspicio di riuscire
a superare il contenzioso sorto sul progetto di
riqualificazione urbanistica legato alle aree, progetto
contro cui l’associazione ambientalista si è rivolta al Tar
Liguria.
C’è già un accordo di massima che dovrebbe portare a nuovi
impegni di carattere ambientale della Piaggio a Finale ed al
ritiro del ricorso da parte di Legambiente.
La ragnatela di relazioni tessuta in questi anni dai vertici
dell’industria aeronautica ligure ha portato nel tempo ad
allargare l´azionariato: prima al braccio finanziario del
governo di Abu Dhabi, Mubadala, e poi alla costola europea
di Tata. Ne è risultata un’alleanza internazionale che si
trasferisce nel consiglio d´amministrazione che al
presidente Piero Ferrari e all´amministratore delegato
Galassi vede affiancarsi i vicepresidenti Khaldoon Al
Mubarak (di Mubadala Development) e Arun R. Gandhi
(direttore Tata Sons Limited), i consiglieri Josè Di Mase,
Waleed Al Muahiri e Homaid Al Shemmary (Mubadala), Nirav
Khambati e Anwar Hasan (Tata). \ |
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