Villapiana, ecco il ponte
il progetto sarà inserito nel puc
Studiato per risolvere il nodo cruciale del traffico urbano, sorgerà davanti all'Iper
IL SECOLOXIX
Savona. Di un ponte sul Letimbro per il quartiere di Villapiana si discute da quasi vent'anni, tra polemiche, decisioni, retromarce, stop and go che hanno lasciato la situazione com'era: un quartiere soffocato dal traffico. Ieri, Palazzo Sisto ha presentato il progetto per il nuovo ponte: sorgerà all'altezza dell'attuale passerella pedonale, poco oltre l'Ipercoop. Un'accelerazione decisa: pochi mesi fa, l'amministrazione aveva accolto le riserve della Circoscrizione, emendando il Puc dell'era Ruggeri dalla previsione di un ponte all'altezza di via Falletti. Ora il cerchio si chiude con l'individuazione della nuova area dove il ponte si farà e la progettazione delle sue caratteristiche principali. Lo studio di fattibilitàè stato realizzato dallo studio Igeas-Rodino, lo stesso che ha curato il progetto di variante per il nuovo svincolo dell'Aurelia bis all'altezza di via Scotto. E non è un caso: infatti, il nuovo ponte dovrà risolvere non solo l'annoso problema del traffico di Villapiana, ma anche assorbire e distribuire in maniera razionale i nuovi flussi che deriveranno dalla realizzazione dello svincolo dell'Aurelia bis in corso Ricci. Già oggi tutto il traffico da monte a mare, ovunque sia diretto, si incanala sulla direttrice di Villapiana e si imbuca nel centro città. È il nodo cruciale del traffico cittadino.
Il progetto prevede la realizzazione, sulla sponda destra del Letimbro, di una rotatoria che collegherà corso Ricci, il nuovo ponte e via Baracca-via Risorgimento. Il ponte sarà in acciaio e calcestruzzo, a corsie sdoppiate. La campata, unica, sarà sorretta da stralli in acciaio, ancorati ad una sorta di antenna posta sulla sponda sinistra del torrente. Il costo dell'opera è stimato in cinque milioni di euro. Spiega l'assessore all'urbanistica Livio Di Tullio: «Il Puc adottato nel 2005 prevedeva il ponte all'altezza di via Falletti. In accordo con la Circoscrizione, lo abbiamo emendato: non solo non avrebbe risolto i problemi di traffico di Villapiana, ma l'Aurelia bis, con lo svincolo in corso Ricci, avrebbe ulteriormente aggravato la situazione». Prosegue l'assessore: «Con l'Aurelia bis e senza il nuovo ponte, le auto dovrebbero raggiungere il ponte bianco di Lavagnola e ridiscendere verso lo svincolo oppure raggiungere il ponte di via Trincee e di lì risalire verso lo svincolo stesso. Inoltre, già oggi tutto il traffico diretto sia verso Albisola sia verso Ponente si incanala lungo quella direttrice». Il sindaco Federico Berruti aggiunge: «Questo progetto risponde ad una doppia priorità. La prima è di migliorare la viabilità dell'intera città. La seconda è di migliorare la mobilità del quartiere di Villapiana. Ci siamo presi un impegno con quel territorio e lo stiamo mantenendo; l'altro impegno è quello di riqualificare piazza Bologna ed intendiamo rispettare anche quello».
Come si diceva, la scelta è caduta sulla zona tra l'Ipercoop e la Centrale del Latte, dove si trova l'attuale passerella pedonale. Passerella che, in base alle normative sui Piani di bacino, dovrebbe comunque essere abbattuta. «Questo è l'unico punto dove si può realizzare una rotatoria abbastanza ampia da reggere tali volumi di traffico - spiega Di Tullio - Inoltre, si tratta di una zona dove il torrente è già abbastanza largo». L'assessore sottolinea inoltre che tale scelta consente anche di soddisfare un'altra delle richiesta avanzate a suo tempo dalla Circoscrizione: realizzare un ponte le cui pendenze non portino le rampe proprio di fronte alle finestre dei palazzi circostanti». Inoltre, con la nuova sistemazione della viabilità, l'ultimissimo tratto di via Torino tornerà a doppio senso di marcia. Per il vicesindaco Paolo Caviglia, fresco di delega alla mobilità, «si tratta di un'opera fondamentale. Per l'amministrazione deve essere la prima infrastruttura in agenda». Il costo è elevato. Ma gli amministratori si dicono moderatamente fiduciosi: «A fronte di opere da varie centinaia di milioni, come l'Aurelia bis, anche il ponte può essere finanziato».
Dal punto di vista dell'iter amministrativo, lo studio di fattibilità sarà recepito dal Puc. Poi la valutazione toccherà alla Provincia, soprattutto in relazione alle norme dei Piani di bacino: «Riteniamo - concludono Di Tullio e Caviglia - che questa soluzione possa essere accolta. Probabilmente, si tratta dell'unica soluzione possibile in quell'area».
Antonella Granero