TRUCIOLI SAVONESI spazio di riflessione per Savona e dintorni A Montecarlo alberghi di lusso, a Ventimiglia le fabbriche A Villanova l’aeroporto “impossibile” e pericoloso <Con un ingegnere commentiamo un articolo del Secolo XIX, con tesi che danneggiano la Liguria, ma anche per documentare potenzialità mancate>
8 NOVEMBRE 2008: Montecarlo
dista da Ventimiglia una quindicina di chilometri, Paolo Crecchi
del Secolo XIX assicurava in tale data, ai nostri figli Liguri, che per
lavorare in modo forse più “disteso”, una delle proposte più concrete era
quella di trasportare le industrie monegasche e magari
un autodromo, per organizzarvi le corse di Montecarlo,
nella valle del Roya.
Spiegava, sempre ai nostri figli, che così i ragazzi monegaschi potrebbero
costruire al posto di queste loro industrie
degli alberghi
che, sicuramente renderanno molto di
più delle stesse industrie in oggi esistenti a casa loro.
Assicurava anche che, essendo il valore dei terreni Monegaschi di
40.000 €/mq., e considerato che,
invece, il valore commerciale
dei nostri terreni , pur essendo
situati a soli quindici chilometri di distanza, ubicati e
prospicienti sullo stesso mare, con lo stesso clima, e quindi con le
stesse prospettive, è di
sole 200 €/mq. rientrerebbe nella logica degli investimenti, approfittare
di una così ghiotta opportunità che permetterebbe ai nostri figli, di
migliorare decisamente il loro futuro
ricostruendo le industrie Monegasche
nella valle del Roya,
non dovendo così fare 15 km di strada
per andare a lavorare a Montecarlo.
Questi fatti
purtroppo, continuano a sfuggire ai nostri giornalisti che nel dare
certi annunci dovrebbero per lo meno tentare di spiegare quanto sta
accadendo in Italia, interpellando magari qualche tecnico urbanista che
descriva, quanto meno se ne è capace, ai nostri giovani,
queste enormi differenze di
valori di terreni così uguali tra loro ma, con un futuro per i noi così mal
concepito , mal proiettato e mal progettato.
Per fare un esempio, io non sono un
pilota di aeroplani per cui, dovendo sapere, se l’aeroporto di Albenga
può essere ampliato a 1800 metri, e se così potrà avere un futuro,
ho interpellato dei piloti di
aeroplani , non dei politici, o degli amministratori, o dei legislatori.
E questi piloti mi hanno semplicemente detto che sono danari buttati, che
una area di decollo e atterraggio non può essere programmata al di sopra di
un'area densamente abitata come quella ingauna, (vedi l'ultima disgrazia di
Buffalo in America ove l'atterraggio del velivolo è avvenuto su di una
casa abitata, o la partenza di quello che a Madrid ha provocato lo schianto
che ben conosciamo ), che nel mondo, tutti, dico tutti i paesi sul mare che
necessitano di un aeroporto lo costruiscono sul mare, non fosse altro per
evitare gli incidenti dovuti all'atterraggio ed alla partenza dei voli. Ma
sopratutto per non inquinare con l'inevitabile scia di kerosene e di rumore,
chi vive al di sotto, come
già detto, dello spazio utilizzato per il decollo e la partenza degli
stessi aerei, che questi problemi non esistevano nel 1922 quando fu
costruito lo scalo di Villanova d'Albenga quando gli aerei erano
quelli dell' aeronautica primordiale.
Se il
giornalista Crecchi avesse interpellato
quindi qualche tecnico urbanista prima di riferire le scempiaggini
proposte dai sindacalisti monegaschi, forse si sarebbe sentito dire
semplicemente che le evidenti necessità alberghiere delle nostre
coste sul mar
Ligure, potrebbero essere gestite e programmate molto meglio in
Italia che nei nostri Paesi confinanti, disponendo di aree migliori e
maggiori di tutte le altre Nazioni a noi vicine, semplicemente ricopiando i
piani regolatori e i regolamenti edilizi di queste
stesse Nazioni . Anche
queste intenzioni Monegasche se fossero attentamente esaminate da coloro che
continuano ad affermare, viste le continue richieste di
cambi di destinazione dei nostri
Alberghi, che non è più necessario costruirne altri, dovrebbero far loro
sorgere dubbi quantomeno eclatanti.
Come mai
i nostri vicini attuano, invece, una
politica
economico - turistica
così certa e costosa nello stesso momento in cui noi
neghiamo a priori i
possibili Sviluppi
Turistici Internazionali per il nostro Paese ?
E'
indubbio che la proiezione degli interessi turistici su Montecarlo
sono supportati dall'aeroporto di Nizza, mentre noi dovendo
rapportaci solo con Genova,
constatiamo quotidianamente quanto
questo rapporto appaia così deprimente e desolante,
se si considera anche solo la distanza ed
il percorso per raggiungere da Genova le
meravigliose località da sempre considerate
turistico – primarie, per cui:
Cosa proponiamo? Con il mio caro amico e collega, ing. Giorgio Berriolo…,
Si evidenzia copia
inviata al Comune di Albenga in data 12/09/2008 nel tentativo
di un esame da parte degli Amministratori a teorie per noi
tecnicamente inconfutabili che si spera ritrovino una sicura e attenta
approvazione dei Cittadini
Ingauni, che verrebbero
altrimenti enormemente penalizzati da un ampliamento dell'attuale scalo di
Villanova d'Albenga.
Spett.
Comune di Albenga-
Ufficio Demanio Marittimo e Parchi
oggetto
: Richiesta per la concessione Demaniale Marittima per la costruzione
e Gestione di un approdo
per il diporto nautico. I sottoscritti ing. Giorgio Berriolo e Perito edile Luccini Guido, liberi
professionisti, con la presente, in ottemperanza all'art. 4 del D.P.R.
02/12/97n. 509, presentano la seguente osservazione, che ritengono possa
essere utile per un'attenta valutazione dell'opportunità di procedere alla
concessione in oggetto. L'assentimento alla
richiesta in oggetto renderebbe, a nostro
parere, impossibile la realizzazione di un
nuovo Aeroporto ( con annessi Porti
Turistici ) secondo lo schema che si unisce e che è già stato, in
passato presentato informalmente alla precedente Amministrazione. Tale assentimento quindi
arrecherebbe un grave pregiudizio al possibile sviluppo della nostra
Regione.
Firmato :
ing. GiorgioBerriolo e
p.e. Luccini Guido Savona 12/09/2008NUOVO AEROPORTO PER LA LIGURIA OCCIDENTALENon vi è dubbio che ormai la necessità di disporre di un efficiente
aeroporto, soprattutto a supporto
dello sviluppo Turistico,
ha assunto carattere d’urgenza. Lo sviluppo turistico – economico della Liguria occidentale, ha
necessità di incrementare i traffici aerei e di disporre di efficienti
strutture per il diporto nautico.
E' indubbio che un possibile aumento dei collegamenti dello scalo di Villanova, accentuerebbe enormemente gli inconvenienti di natura ambientale e di sicurezza già in oggi presenti nell'attuale modesto scalo. E' altrettanto chiaro che le
rotte di decollo attuali interessano zone già intensamente abitate nella
piana di Albenga, ove un crescente impatto acustico si unirebbe a gravissimi
problemi di sicurezza per la popolazione
presente. E’ stato necessario quindi individuare un’area baricentrica che si
collochi nel contesto dei terminali esistenti di Genova e Nizza, in
grado di svolgere un’azione complementare anche rispetto a
Milano. Il litorale compreso tra le spiagge di Ceriale e di Albenga, che si presenta in oggi quasi inutilizzato dal punto di vista balneare in quanto occupato per la massima parte da una scogliera a difesa del rilevato ferroviario, (da dismettere) è senza alcun dubbio un’ opportunità da non perdere. Le aree retrostanti , sono per la massima parte destinate ad uso agricolo intensivo,con scarsi insediamenti abitativi, per cui sia l’aspetto estetico paesaggistico che l’impatto ambientale, non desterebbero eccessive preoccupazioni. Il regime anemometrico, si presenta assai soddisfacente in quanto la
zona a differenza
di quanto accade a Genova e a Nizza è caratterizzato da venti
molto moderati. Si tenga presente che il materiale di risulta della TAV troverebbe a mezzo carri merci ferroviari- ribaltabili una collocazione assolutamente privilegiata, sia per noi Liguri che per le ditte interessate ai lavori della stessa TAV. E' inoltre evidente che l’intervento potrebbe prevedere con una spesa
estremamente ridotta l’inserimento di due porti Turistici a servizio di
Albenga e Ceriale di circa 800 posti barca l'uno,
inseriti tra la costa e le
nuove piste d'atterraggio a mare. Occorre infine considerare
che l'operazione libererebbe l'area attualmente occupata
dall'aeroporto esistente ( 90 ettari ) e relative pertinenze che
potrebbero prevedere lo sviluppo della Piaggio , la creazione
dell'agognato autoporto ( 20
ettari ), e l'insediamento dei servizi logistici delle forze dell'ordine per
il controllo aereo marino e montano. Guido Luccini e-mail lucciniguido@libero.it
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