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Ottanta candeline e tanti ricordi

Auguri, Salvatore, mitico fotoreporter!

(La vita di Gallo senior, il più popolare personaggio della cronaca  savonese di strada)

 

 


Savona -  Il nostro Salvatore Gallo è felicemente arrivato al traguardo degli 80 anni. Una vita con la macchina fotografica tra le mani, a tutte le ore, con il sole e con la pioggia, senza conoscere giorni di sosta, nel traffico paralizzato della città, in autostrada. Perfino a scalare montagne se "cadeva" un aereo diretto all'aeroporto di Villanova.

Gallo sempre di corsa, una lotta contro il tempo, a volte minuti, secondi. Per arrivare sulla notizia, scattare l'immagine. "Strappare", testimoniare una foto di cronaca, raccontata e vissuta. Drammatica o pietosa,  oppure gioiosa, dipendeva dalle circostanze. Dalle stragi sull'autostrada della morte (per anni) Savona-Torino, agli omicidi più efferati, ai blitz di polizia e carabinieri. Agli appostamenti davanti alle caserme per gli arrestati; alle attese in tribunale per un processo. Ma anche eventi felici, storie di belle notizie.

Salvatore Gallo che dal suo negozio di Albisola Mare, o da casa, doveva far presto, in auto, in moto, per non perdere l'appuntamento con "il fatto" che non ti aspetta. Per dare il "meglio" al suo giornale. Il Secolo XIX. Per non deludere il capo della redazione di turno. Da Bruno Bini, a Luciano Angelini, a Sergio Del Santo, a Mario Muda, Nanni Basso, Nicola Stella, solo per citare i colleghi "savonesi" con cui ha lavorato.  E poi i redattori che si sono alternati, avvicendati nei diversi settori (allo sport, ad esempio, è rimasto l'ormai superlongevo, in quanto ad anzianità di servizio, Gino Pellosio). Ognuno è stato testimone, ha un aneddoto da raccontare sul personaggio di origini siciliane che ci ha accompagnato in tanti anni di vita al giornale. E quando ha deciso di "staccare la spina" è rimasto un vuoto.  

Salvatore, il "fotografo" più conosciuto, popolare, amico di tutti e a tutti dava del "tu", di Savona e del comprensorio. Anche quando veniva affrontato da chi l'istantanea non la gradiva. Lo salutavano tutti e quando arrivava lui, si sapeva già che "era successo qualcosa". Il più tempestivo "sulla notizia". Lo chiamavano a casa, a tutte le ore del giorno e della notte. Sempre coadiuvato da una moglie ricchissima di pazienza.


Il mitico Salvatore Gallo, in compagnia di Nanni Basso, Marco Caruzzo,  Nino Cavassa (nel frattempo passato ad altra vita), Luciano Lazzari, Angelo Verrando, Sergio Del Santo, Luciano Corrado in una foto d'archivio del dicembre 1985. In quella occasione la redazione di Savona aveva festeggiato il collega Cavassa, andato in pensione, figlio di un indimenticabile direttore del Secolo XIX

Il "nostro Gallo", fotografo da spiaggia con tanto di leoncino di peluche ad antesignano del fotoreporter. Per anni testimone dei più importanti fatti di bianca, di nera, di rosa di Savona e provincia.  "Amico" di carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti di custodia penitenziaria,  Guardia forestale, vigili urbani, vigili del fuoco, capitaneria di porto, militi delle autoambulanze, medici ed infermieri del pronto soccorso, metronotte, magistrati, giudici. Esponenti della politica, delle professioni, del mondo del lavoro. 

Gallo era "Il Secolo XIX", il giornale. E per la gente semplice anche il giornalista, il cronista, il commentatore al quale rivolgersi. Dare una notizia, fare una lagnanza, protestare.

Ma anche papà capace di crescere un figlio, Angelo, fotografo ufficiale sul "Vespucci", poi al Decimonono e infine telecineoperatore di livello per Rai3 e Canale5. "Inviato speciale" nelle missioni africane o in giro per il mondo.

Salvatore Gallo ha, inoltre, vissuto l'epoca d'oro della "colonia degli artisti" di Albissola, frequentando e fotografando opere e personaggi da Jorn a Lam, da Milena Milani ad Agenore Fabbri, da Rossello a Fontana, Porcu, Sabatelli, Schifani, per i quali ha fornito immagini artistiche per decine e decine di cataloghi.

Grande cacciatore di "testine" di persone coinvolte in fatti di cronaca, abile nel tessere rapporti con le forze dell'ordine, sempre capace di sdrammatizzare con i suoi memorabili "non te preocupe". Esuberante e spericolato con la sua moto nel correre sul posto di incidenti e delitti, rapido nello sviluppare le foto e sempre disponibile per portare il "fuori sacco" alla vecchia sede del giornale, in via Varese, a Genova.

Salvatore che, ad un certo punto della vita, deve combattere con i capricci del suo cuore,; riesce a vincere. Trascorre 

sereno una vecchia meritata, tra una montagna di ricordi e un po' di oblio colposo dei giornalisti "compagni" di lavoro.

Per tutti rimane il "fotografo" amico. Testimone vero del giornalismo di strada e guai a dimenticare il rullino. Eccezionale Gallo!