Chi ci ha rimesso e chi ha “guadagnato” con i “terremoti” in Provincia

Alonzo sponsor di Scrivano

e l’STL, in panne, chiede aiuto

L’erede delle APT è stato un rovinoso errore strategico dell’assessore Bozzano



Nicolò (Lino) Alonzo

Savona – Nicolò (Lino) Alonzo, iscritto al circolo finalese del Pd, ex assessore provinciale e regionale (era vice presidente della Commissione nomine per i Ds), esattamente un anno fa, non aveva avuto dubbi. <La scelta intelligente e vincente sarebbe quella di candidare l’assessore provinciale al turismo, Carlo Scrivano e il vice sindaco di Albenga, Franco Vazio, avvocato, al Parlamento. Si tratta di due amministratori molto stimati, capaci di raccogliere un bel gruzzolo di voti>.

Alonzo aveva colto l’occasione per criticare la scelta  di confermare Massimo Zunino a “cavallo razza” della sinistra nella competizione elettorale.

 <Ma se proprio il partito insiste su Zunino –  dissemister Alonzo” – e non intendo entrare nel merito delle ragioni di questa scelta, è necessario candidare qualcuno conosciuto, capace, stimato sul territorio, altrimenti i voti non si trovano. Inoltre si tenga presente che esiste il ponente di questa provincia dove i seguaci di Berlusconi sono molto forti…>.

E’ trascorso poco meno di un anno ed è arrivata la “grande sorpresa”. Il neo “politico di razza”, ammirato dal navigatissimo Alonzo, non solo non è entrato nel “parco dorato” del Parlamento, a 18 mila euro al mese, assai gratificanti ai “professionisti della politica”,  ma come scrive l’autorevole frequentatore del “potere che conta” a Savona, Sergio Del Santo: <Scrivano ha detto addio alla politica, ora è direttore degli albergatori>. 

Un gran “colpo”, a quanto pare. Dopo qualche mini-polemica iniziale è immediatamente calato il sipario. Il silenzio. Non ci sono stati strascichi. Non interessa? C’è un singolare contesto. Ha scritto ancora Del Santo: <L’incarico di direttore gli è stato affidato dalla giunta dell’Unione Albergatori che a livello nazionale aderisce a Federturismo Confindustria. Il rafforzamento dell’Associazione albergatori, sostenuto anche dall’Unione Industriali, è rivolto a dare sostegno in un momento di ripiegamento economico…di rilancio delle imprese alberghiere e del turismo in generale>.

A proposito, da quanti anni, in questo lembo di Liguria, i giornali ripetono che è <arrivato il momento dei rilancio turistico, dell’inversione di marcia nella chiusura degli alberghi>? Le stesse cose si potevano leggere, sfogliando la cronaca d’archivio, di 30-20-10- 5 anni fa. Non importa, intanto i lettori dimenticano. E il tempo, spesso, dimentica anche di essere galantuomo. Soprattutto quando il portafogli è di altri e non il proprio.

L’appello-invito di Lino Alonzo rimase inascoltato. Ora la rivincita,  la discesa in campo del suo “raccomandato”. Come dire: avete visto che si trattava di valorizzare una persona, un politico valido e promettente!

Carlo Scrivano, forse molti lo dimenticano, non era soltanto fino a ieri organico allo zoccolo duro della squadra di fedelissimi dello “sfascista” (in campo politico-amministrativo) Marco Bertolotto. L’assessore provinciale al Turismo, scoperto e valorizzato dal presidente “Chicco” Garassini, durante il suo mandato in Provincia, era diventato il primo presidente  Stl (Sistemi Turistici Locali), che con legge regionale hanno sostituito le APT. Con poteri soprattutto di indirizzo. Il resto spetta alla Provincia.  

Non sono pochi, tra gli “addetti ai lavori” e tra chi ha maturato esperienza a prevedere un rovinoso “fallimento”. Un “flop”.


Carlo Scrivano

Tra l’altro, proprio in questa provincia, l’APT Riviera delle Palme, con sede unica ad Alassio stava funzionando benino. Ma, con una scelta politica (da non dimenticare) che l’assessore regionale Margherita Bozzano ha caldeggiato allo spasimo, sono state spazzate via le APT per far posto ai STL.

Gli stessi impiegati degli uffici periferici, presi singolarmente, esprimono dubbi e scetticismo sulla “trasformazione”. Sui risultati. In quanto a funzionalità e tempestività delle decisioni, era sicuramente molto meglio prima.

E’ prematuro per tirare le somme? Può darsi, ma non si capisce per quale ragione la Provincia, con il presidente Bertolotto e l’assessore Scrivano, non abbiano da subito chiamato un tecnico di esperienza e di risultati, quale era stato Emanuele Ravina che peraltro ha la colpa di essere privo di etichette di partito. A lungo (dal 1989) direttore generale APT. Pare che nel nuovo incarico non chiedesse compensi, ma il “rimborso spese” del viaggio Ceriale-Savona.

Emanuele Ravina, un moderato, che ha fatto spesso buon gioco a cattiva sorte, pur di non mettersi contro l’armata dei politicanti al potere, di turno. Centro destra e centro sinistra.

Pare che lo stesso Carlo Scrivano abbia chiesto proprio a Ravina di assumere la presidenza Stl, ma è stato preceduto dal “crack” della coalizione Bertolotto.

Non è difficile immaginare cosa succederà con politica e  burocrazia alle calcagne, mentre gli organismi che hanno dato buoni risultati (Alto Adige, Val d’Aosta) sono di stampo “monocratico” e “snelli”. Certo in Provincia di Bolzano è tutto in mano, nel ruolo decisionale, al “privato” che ha scelto di tirare fuori i soldi, con incombenze primarie, mentre alla politica e alla Provincia, spettano scelte non operative.

Il rodaggio STL sta avvenendo nella confusione, tra lungaggini, nonostante un ottimo funzionario di collegamento con la Provincia, Luigi Barlocco, che si era distinto come “responsabile della promozione”, in stretta collaborazione con lo staff di Ravina.

In un settore vitale, quale il turismo, si è di fatto creato un “buco”. La debolezza delle associazioni di categoria, soprattutto albergatori, non aiuta e non ha giovato. Alla vice presidenza era stato chiamato l’ex presidente provinciale dell’Unione Albergatori, Massimo Parodi, infaticabile promoter, sensibile ai partiti e gruppi economici. E ora, con l’addio di Scrivano, chiamato alla presidenza, ma sempre uomo di parte (gli albergatori savonesi sono spaccati tra Confindustria e Confcommercio), schierato. Può essere controproducente con l’arrivo di una nuova maggioranza di centro destra in Provincia?

Dietro STL si intravede tanta confusione, rallentamenti, la rinuncia  a quella “classe dirigente” delle Apt che si era formata nel corso degli anni.

Il potere fa perdere la testa? Margherita Bozzano dovrebbe essere chiamata a rendere conto della nuova “filiera” turistica che invoca a gran voce soprattutto finanziamenti. Mentre si tace sulla funzionalità operativa.

C’è una differenza. I (o le) Bozzano passano, gli operatori se restano rischiano in prima persona. Possono accontentarsi dei commenti?

L’altro assessore regionale di “peso” e savonese, Carlo Ruggeri, ha fatto gli auguri di buon lavoro all’amico Scrivano. L’ha definito persona dinamica che conosce le esigenze del turismo savonese e ligure, per aver maturato esperienza che metterà al servizio come direttore provinciale dell’Unione Albergatori della Confindustria.

Il “pulpito” non può tradire. Perché? L’assessore regionale all’Urbanistica, ex sindaco di Savona, ha aggiunto: <Dobbiamo salvaguardare  le nostre strutture ricettive, quindi soltanto quelle antieconomiche potranno cambiare  destinazione d’uso, ma non abbiamo più bisogno di seconde case>.

Già, il 26 novembre 2008, lo stesso Ruggeri aveva scritto sul Secolo XIX: <Il fatto che siamo la giunta delle seconde case è un luogo comune che non corrisponde a verità. Stando ai dati ufficiali del 2004 in Liguria si costruisce meno che in tutte le regioni d’Italia, sia in termini assoluti, sia in rapporto con gli abitanti e nel volgere di due anni, dal 2004 al 2006, i permessi di costruire sono ulteriormente diminuiti del 20 per cento…>.

Dunque, “Il Partito del cemento”, è quasi una “favoletta”. I sindaci, gli assessori cementieri, il patrimonio immobiliare di case abitate solo 11 mesi l’anno, non devono preoccupare più di tanto. Anzi, dato che Ruggeri è politico “credibile”, c’è ancora posto per nuovi monolocali e bilocali, trasformazioni. Basta girare a piedi, in bicicletta, ed osservare la fascia costiera, l’immediato entroterra, come sono stati ridotti. Per la gioia dei turisti, soprattutto gli (acculturati) stranieri del Nord Europa.

Non sono le “seconde case” disseminate senza criterio e in spazi angusti, tra mare e collina, a rovinare la risorsa turismo.

Sono i turisti che non sanno più apprezzare  la formidabile evoluzione architettonica della Riviera, trasformata ed abbellita da decenni di “cura”. Con i centri storici svuotati dai residenti per far posto a migliaia di “appartamentini”, di sottotetti e mansarde.

C’è una Liguria immobiliare dove poche decine di persone e società di comodo accumulano grandi ricchezze che reinvestono  nella finanza. Un’economia sociale fondata  sulla “casa” al mare, dominata dagli immobili, che come risultato inconfutabile, certo, ha prodotto finora un “turismo immobile”. Un “turismo irriformabile”. La medicina? Continuare a sperare e tanto ottimismo.

L.Cor.