Discariche abusive in città giro di vite dei
vigili urbani |
le
denunce
Via Turati l'ultimo esempio della maleducazione
dei cittadini |
IL
SECOLOXIX |
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Savona. L'Ata organizza la raccolta
differenziata dei rifiuti
ingombranti con più soluzioni, in
vari punti della città, a giorni
prestabiliti esistono postazioni
mobili per la raccolta di tali
rifiuti, ma per molti savonesi
disfarsi di oggetti vecchie
ingombranti, spesso rifiuti
speciali, nei boschi sembra essere
un giochino più divertente. E così
dopo la discarica denunciata in via
Ranco ecco che a fare le spese della
maleducazione e del menefreghismo
della gente sono i boschi della
Conce Verde. Ma non solo.
L'ex sede ferroviaria di via Turati,
con annessa parte della galleria
sono un esempio di pattumiera a
cielo aperto in pieno centro
cittadino. Senza che nessuno - a
parte qualche solerte cittadino -
intervenga o quantomeno faccia
sentire la propria indignazione.
A lanciare l'allarme per la
discarica di Madonna del Monte è
Roberto Nicolick che durante una
passeggiata in via Alla Stra «in un
punto particolarmente bello e
panoramico, in mezzo alla neve, ho
trovato una discarica abusiva di
mobili, elettrodomestici, casse,
congelatori bauli e altre amenità».
Ossia il campionario consueto del
desbarassu messo in atto nelle case.
«Ma in quell'area non solo la zona
pianeggiante è impegnata dai
rifiuti» ammette Nicolick, ma anche
il fianco della collina dove è
possibile notare ogni tipo di
oggetto scaricato dalla strada.
Scena che è possibile ricostruire
pari pari invia Turati, anche se il
dislivello tra la strada e la
vecchia sede ferroviaria attutisce
in parte l'impatto visivo della
situazione. I primi segnali della
discarica sono mobili, poltrone e
altri elettrodomestici abbandonati
sotto il ponte delle funivie, in
un'area che un cartello lungo la
strada indica di «proprietà privata,
con divieto d'accesso».
È sufficiente però girare lo sguardo
dal vecchio casello ferroviario
verso sinistra per imbattersi nella
vera e propria discarica a cielo
aperto: pure in questo caso domina
la presenza di mobilio, ma anche un
frigorifero e addirittura
un'automobile in miniatura, forse
proveniente da qualche giostra per
bambini.
Senza contare poi il contenuto
all'interno della galleria,
accessibile attraverso l'apertura
ricavata nella parete di lamiere
costruita per impedire l'accesso
all'ex tunnel della Savona-Genova.
Già in passato la sede ferroviaria
di via Turati era stata interessata
da interventi per la pulitura da
discarica, ma sembra che la
maleducazione della gente non
conosca tempo. Anche perché lungo la
scarpata dalla parte alta di via
Turati sono visibili altri mobili,
rimasti incastrati tra i rovi, ed
evidentemente lanciati dalla
carreggiata.
Cittadini maleducati, sicuramente,
ma il degrado nella tenuta della
riva della strada, contribuisce
sicuramente all'inciviltà e alla
possibilità di farla franca. Spesso
i rifiuti finiscono per nascondersi
tra erba alta, rovi e arbusti,
venendo alla luce esclusivamente in
caso di incendio o denuncia mirata.
Da tempo, come ha sottolineato il
sindaco Federico Berruti, il comune
di Savona, ha messo in atto una
battaglia a colpi di contravvenzioni
contro i cittadini che abbandonano
rifiuti ingrombranti in città e
l'opera della polizia municipale ha
spesso portato a verbalizzare la
gente, ma forse un controllo
preventivo da parte delle forze
dell'ordine nell'immediata periferia
potrebbe ridurre il verificarsi
delle discariche abusive. Ma, pur
senza individuarne gli autori,
potrebbbe servire a inviare le
squadre ad hoc per la pulizia.
E dei giorni scorsi la denuncia al
Secolo XIX da parte di un cittadino
per la condizione di degrado in
corso Svizzera, ma nella più
centrale via Montegrappa, alla
Villletta, l'altro giorno una mano
ignota ha addirittura scaricato a
fianco di un cassonetto della
spazzatura, un bidet di ceramica
andato in frantumi. Insomma,
l'inciviltà non conosce confini e
soprattutto arma la mano di molti
savonesi che piuttosto che portare
in discarica i rifiuti ingombranti,
preferiscono abbandonarli in strada:
«Tanto qualcuno lo porterà via».
«È sempre più frequente il vizio di
usare i boschi come discariche di
tutto ciò che non serve - conclude
Nicolick - È una vera vergogna che
grida vendetta per l'ambiente
offeso».
Giovanni Ciolina
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