Seconda puntata/L’album dei ricordi di un corrispondente di provincia, anni ‘80

Cercare lavoro a Borgio
Interviste ai giovani di ieri

Cosa è cambiato dopo 22 anni? Tra gli intervistati Molteni, studente e musicista

 


Borgio Verezzi - Ex casa Comunale

Borgio Verezzi – La zona compresa tra Finale Ligure e Loano ha tradizionalmente tre strutture in grado di offrire impiego: le industrie Piaggio, l’Ente Ospedaliero Santa Corona ed il turismo.

Le prime due svolgono, oggi, in modo meno intenso questo ruolo: la Rinaldo Piaggio ha bloccato da qualche mese le assunzioni ad ogni livello, mentre Virginio Bottaro, 23 anni, infermiere.

Spiega: <Santa Corona, al cui interno esistono tre tipi di corso di qualificazione (per infermiere professionale, per tecnico di laboratorio e per fisioterapista), garantiva fino a non molto tempo fa, l’impiego in circa un anno dalla fine degli studi. Ora i tempi sono molto più lunghi e manca la certezza stessa del posto>.

Luisa Mattiauda, 21 anni, ribadisce: <Ho scelto il corso per tecnico di laboratorio dopo essermi diplomata perito chimico con la speranza che ciò mi offrisse qualche carta in più. Da allora la mia situazione non è cambiata di una virgola. Ho finito il corso da un anno e sono ancora a spasso. Dirò di più. Né Santa Corona, né industrie, né laboratori privati a cui mi sono rivolta battendo paese per paese tutta la provincia, mi fanno sperare in un impiego. Neppure in seguito. L’unica offerta concreta – prosegue – mi è venuta da un’industria chimica di Vallecrosia dove mi dovrò trasferire da sola se non voglio continuare ad accontentarmi di qualche lezione privata. Ovvio che dipendo, tranne per le piccole spese, dai miei>.

Un’adolescenza prolungata contro la propria volontà all’infinito. Questa sembra essere l’esperienza anche di Teresa Buzzurro, 23 anni: <Nel 1986-’87, per la prima volta, a sei anni dal diploma di maestra d’asilo, ho ottenuto una supplenza annuale. Di posti fissi neanche a parlarne. Sono tutti già occupati. I concorsi? Utili sono per l’idoneità. Per il resto solo lavori stagionali, in colonie soprattutto. Se non ci fossero i miei genitori…>.

Ed il turismo, vecchio cavallo di battaglia? Sembra che in questo campo vada un po’ meglio, ma certo non sono tutte rose…Le già citate colonie ed inoltre, bar, spiagge, alberghi, ristoranti, negozi cercano sempre personale giovane da impiegare per la cosiddetta “stagione”. Lavoro non sempre ben pagato, non sempre qualificante, offre almeno la possibilità di raggranellare qualcosa a chi cerca nel frattempo un impiego per il quale ha studiato.

Carla Favaro, 17 anni, dice: <Ho scelto il liceo linguistico perché mi da se non la certezza perlomeno la speranza di un lavoro futuro. Le agenzie turistiche, per esempio, molto diffuse in zona, cercano spesso diplomati in lingue sia come accompagnatori per i viaggi organizzati, sia personale d’ufficio. Siamo richiesti anche dagli alberghi. Se qualcuno ha maggiori velleità deve spostarsi fuori regione>.


Ferdinando Molteni, attuale assessore alla cultura a Savona

Analoga la posizione di Riccardo Mocellin, 18 anni, che ha scelto l’Istituto alberghiero perché <l’unica cosa che in zona non manca sono alberghi e bar. La mia scuola prepara barman e camerieri di sala qualificati ed esperti nelle lingue. Non abbiamo perciò grossi problemi di inserimento, una volta terminati gli studi>.

Purtroppo ciò è tutto anche perché, insiste Ferdinando Molteni, 24 anni, studente in Lettere e Musicista <non si è ancora capito che turismo non è più sole e mare, e prezzi alti, ma una politica globale di offerte che raggiunga, e cito il campo artistico che è il mio, una larga fetta di pubblico finora priva di qualsiasi proposta alettante >.

Di questa idea è anche Milva Palazzo, 24 anni, segretaria d’azienda: <Io ho trovato impiego subito perché mio padre aveva bisogno di un contabile nella sua ditta di carni all’ingrosso. Molte mie ex compagne sono state meno fortunate e cercano ancora oggi lavoro; commercio con alberghi e negozi, vivo di persona  il calo delle presenze turistiche. In una Regione come la nostra, meno presenze significa direttamente meno posti di lavoro. Cerchiamo allora di svecchiare il nostro turismo!>.

Tecniche di lavoro più avanzate non sono, per ora, all’orizzonte. La stessa informatica entrata o in procinto di entrare nei programmi di alcune scuole locali, non è certo ancora produttrice di impiego. Siamo a questo proposito in chiaro ritardo. La nostra zona vive soprattutto di turismo.

Gli operatori del settore (negozianti, albergatori, gestori di cinema e teatri, amministratori pubblici, eccetera) ascolteranno queste voci? Lavoreranno finalmente con un progetto globale e comune che renda fiato alla nostra economia ed occupazione ai giovani?

Nota: alla fine delle puntate il nome dell’allora aspirante giornalista da Borgio Verezzi