Savona. Domani mattina a Genova, in Regione, vertice decisivo per le sorti del progetto Margonara. Il presidente Burlando ha convocato, oltre ai suoi assessori Franco Zunino e Carlo Ruggeri, i sindaci di Savona e Albissola, Federico Berruti e Stefano Parodi, il presidente dell'Autorità portuale Rino Canavese e i funzionari dei quattro enti. Sul tavolo la bocciatura del progetto da parte della commissione regionale di Via. Il punto è politicamente complicato, ma semplice nella sostanza: domani si tratterà di verificare se esistono i margini per una modifica del progetto che garantisca maggiormente lo scoglio della Madonnetta, senza alterare l'insediamento portuale nelle sue caratteristiche principali, con un rinvio della decisione finale da parte della Regione. O se la stessa Regione intenda recepire immediatamente il parere della Via, bocciando quindi il progetto, in maniera sostanzialmente definitiva.
Intanto, sui i progetti in campo, è intervenuto ieri l'assessore all'urbanistico Livio Di Tullio. «Si tratta di riportare il tema del lavoro al centro dell'agire politico», ha detto. «Il quadro politico, non tanto l'orientamento delle singole persone, è tale da complicare questo compito. Il governo non mi pare francamente molto interessato a garantire lo sviluppo del nostro territorio. Il nostro territorio, i suoi amministratori e i suoi rappresentanti, hanno la forza e la coesione sufficiente per attirare le risorse e gli investimenti necessarsi allo sviluppo?», si chiede Di Tullio. E prosegue: «Le questioni di tipo ambientale sono in qualche modo un prerequisito. Se i progetti vanno avanti, se stanno dentro ad un quadro normativo e programmatorio definito, vuol dire che hanno quei prerequisiti. Non si può tornare continuamente indietro». Conclude: «Capisco tutte le preoccupazioni legate agli equilibri di coalizione, ma mi chiedo con quale forza sia il centrosinistra sia il centrodestra potrebbero presentarsi alle prossime elezioni senza aver sostenuto i progetti di sviluppo, le chance di lavoro e di occupazione».