VADO LIGURE OGGI IL VERTICE DE I SINDACI CHE SI OPPONGONO AL PROGETTO DI AMPLIAMENTO

Gli ambientalisti

“Tirreno Power demolisca
una delle due ciminiere”

«Chiudere subito i gruppi a carbone
e metanizzare la centrale elettrica»

I Comuni scrivono al ministero per far rispettare gli accordi
[FIRMA]ERMANNO BRANCA LA STAMPA
VADO LIGURE
«Tirreno Power deve demolire una delle due ciminiere». I Comuni di Vado e Quiliano hanno scritto al ministero dello Sviluppo economico per chiedere che vengano rispettate le prescrizioni del decreto emanato nel 2002 che autorizzava i lavori di ristrutturazione della centrale. Era stato il ministero dell’Ambiente a indicare l’obbligo di demolire la ciminiera dei gruppi 1-2 che sono stati trasformati in impianti a ciclo combinato. L’intervento dei due Comuni, al di là degli aspetti tecnici, è significativo del clima di tensione che si è instaurato dopo che Tirreno Power ha presentato il progetto di ampliamento a carbone, cercando di ottenere il via libera dal governo malgrado il parere conrtrario degli enti locali. Il ministero aveva stabilito che la ciminiera avrebbe dovuto essere abbattuta se fosse risultato impossibile il suo utilizzo in seguito ai lavori di trasformazione dei gruppi 1 e 2. Prima dei lavori di trasformazione, a dire la verità, era previsto che ministero dell’Ambiente e Regione dovessero valutare l’utilizzabilità del «camino» da 200 metri. Qualora la ciminiera fosse risultata inidonea, la cenrtrale avrebbe dovuto provvedere alla sua demolizione entro 18 mesi dall’avvio dei lavori per la trasformazione a ciclo combinato. «I lavori non sono mai stati realizzati - osservano i sindaci - e ci risulta che non sia nemmeno avvenuto l’analisi sul possibile utilizzo del camino. Il progetto di ambientalizzazione della centrale dovrà essere completato sotto ogni aspetto prima che vengano avviati lavori di ampliamento».
Questa mattina alle 11 è in programma la riunione dei sindaci di Vado, Quiliano, Savona, Noli, Sportorno, Bergeggi, Vezzi per fare il punto sulle iniziative intraprese per bloccare l’ampliamento a a carbone. In serata gli amministratori incontreranno nella sala consiliare le associazioni ambientaliste.«Urgente chiusura degli obsoleti gruppi a carbone 3 e 4 per gravi motivi sanitari, abientali ed energetici». Gli ambientalisti di Moda, Isde, Ordine dei medici, gli Amici di Beppe Grillo e il comitato di Zinola chiedono con forza il depotenziamento della centrale, ritenendo che andrebbe alinmentata solo a metano. «Questa è la strada che stanno seguendo tutti i Paesi civili e che dovremo perseguire anche noi con tutte le forze -. Gli enti locali a parole hanno sempre seguito questa linea ma in realtà hanno poi accettato il potenziamento a carbone da 1280 a 1420 Megawatt. Gli enti locali si sono persino dimenticati di far demolire una delle due ciminiere, con la conseguenza che adesso ce ne troviamo quattro, lasciando così la possibilità di ampliare ulteriormente la centrale con un nuovo gruppo a carbone. Senza contare che ancora oggi gli enti locali non hanno una rete di monitoraggio efficace, in particolare per verificare la presenza delle polveri sottili».