TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Lettere ad un cronista di chi 20 anni fa
aveva previsto dove saremmo finiti
Testimonianze e profezie vere
dello
studioso, senza carriera, nel Pci Il carteggio (quasi inedito) di Mario
Lorenzo Paggi su Noli, Spotorno e non solo
Parla anche delle sconfitte del turismo e
delle prospettive di lavoro per i giovani
Caro
Corrado, dalla mia
vacanza di Garessio seguo i tuoi servizi e la mirabile
regia che vi sta dietro. Non v’è dubbio che stai reinventando un
modo di fare giornalismo che riesce ad andare oltre la notizia,
per approfondire il dibattito che servirà a far crescere nella
cultura locale, la consapevolezza della gravità dei problemi
delle nostre “polis”. Sul
“Secolo XIX” di oggi, 12 agosto 1988, leggo quanto dice
la Dc di Spotorno ed il Pci di Noli. Al
riguardo vorrei precisare.
1)
Speculazione edilizia.
La
Dc di Noli e di Spotorno per decenni ha favorito,
incoraggiato, tollerato ogni possibile uso sbagliato e
speculativo del territorio, dequalificando l’immagine turistica
dei nostri paesi con migliaia di seconde case, compromettendo i
centri storici, l’equilibrio ambientale e la capacità delle
aziende alberghiere di poter competere sul mercato delle vacanze
in modo adeguato. Negli anni
settanta si sono fatti i piani regolatori. Ma essi sono stati
aggirati, in molti casi, con forme diffuse di abusivismo che ha
compromesso il territorio delle nostre colline senza che diversi
comuni, e tra questi fa spicco Noli, pur disponendo di tutti gli
strumenti per
poterlo fare, lo abbiano concretamente bloccato in tempo. Questo
tipo di edilizia d’assalto, tra l’altro, ha scacciato quella
“buona” prodotta dalla cultura urbanistica ed architettonica di
molti nostri professionisti (geometri, ingegneri, architetti)
locali. Si veda
come è ridotta la collina di Noli, Voze, Tosse, Vezzi. Se
quella di Spotorno non è stata ancora compromessa in modo
cosi vistoso, ciò è dovuto al fatto che in quel Comune, dal
1970 al 1985, si sono succedute Amministrazioni di sinistra
che per quella politica del territorio hanno pagato anche dei
prezzi elettorali. Con questo non voglio essere manicheo. Poiché
esempi in cui amministratori democristiani hanno ben governato
il territorio, ce ne sono in Italia e in Liguria (e viceversa). Il progetto di Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico voluto dall’assessore regionale democristiano Signorini è un esempio positivo di cambiamento di rotta nell’uso del territorio. Ed è significativo che contro questo progetto abbiano espresso giudizi ostili amministratori di tutti i partiti. Sia chiaro: il problema non è quello di non costruire più. Anzi. Per il comparto edile della nostra provincia e per il suo indotto, vanno programmate opere pubbliche e private che per il prossimo decennio assicurino loro, lavoro certo. Ma in un quadro di reali compatibilità con il territorio, le infrastrutture, i servizi e al di fuori di ogni logica di esasperata rendita fondiaria.
Variante al Piano regolatore generale di Spotorno.
Non ho mai detto, né è stato scritto sul “Secolo XIX” che
gli attuali amministratori di quel paese,
sono degli speculatori. Ho invece asserito che vi sono
spinte, alla vigilia della variante, perché il rubinetto della
speculazione sia aperto. Né le parole del segretario della Dc
di Spotorno sono rassicuranti. Perché con ristrutturazioni,
recuperi, diverse destinazioni d’uso, si possono, di fatto,
creare centinaia di nuove seconde case a scapito e in
concorrenza con le aziende alberghiere e premiando di fatto
posizioni di rendita fondiaria.
2)
Infrastrutture comprensoriali.
-Porto:
La Dc di Noli, che in consiglio comunale ha la
maggioranza, poteva non avallare la proposta isolazionista
dell’Assessore all’urbanistica.
E mi sembra che la Dc di Spotorno non abbia
compiuto alcun atto politico per ostacolare tale disegno. Ancora
una volta i dirigenti locali di quel partito hanno preferito
privilegiare i loro equilibri politici e di potere, a scapito
dell’interesse dell’economia locale. Il risultato è che a 10
anni dalla mia proposta, il porto non c’è e il Piano
particolareggiato degli arenili di Noli è stato bloccato
sulla “battigia”, in Regione.
-
Stazione FF.SS.
Va
costituito un consorzio (pubblico-privati) per collegarla con un
servizio navetta con Noli e Spotorno-Torre del Mare. Noli
ha perso consistenti fasce di ospiti per la totale mancanza di
collegamenti pubblici con i treni in arrivo da Milano,
Torino, Alessandria.
-
Viabilità interna di Noli.
Non si può ipotizzare di continuare ad utilizzare via
Monastero (così com’è) e la sede della “fiumara”, con
circonvallazione. E’ totalmente insufficiente, pericolosa e di
dubbia legalità.
3)
Politica turistica.
Il
comprensorio di Noli-Spotorno-Vezzi-Torre del Mare di
Bergeggi, ospita in questo periodo circa 40-45 mila persone.
Ma nella nuova A.P.T. del finalese che peso avrà se i suoi
rappresentanti terranno, come hanno fatto finora (penso
soprattutto a quelli di Noli), un approccio di tipo
campanilistico?
4)
Altipiano della Manie.
La battaglia per preservarlo dalla cementificazione risale agli
anni ’70 e si concluse con la legge regionale sui parchi del
1978. Quest’area verde è funzionale alla riqualificazione della
nostra offerta turistica. Il giorno in cui questi nostri paesi
stretti nella morsa del cemento armato delle costa e quello
dell’immediato entroterra, sarebbe la fine di ogni ipotesi di
rilancio sul mercato (sempre più difficile) delle vacanze.
5)
L’opposizione del P.C.I. di Noli.
Mi
auguro, caro Corrado, che troverai lo spazio per pubblicare
questa mia replica al dibattito che hai aperto. Come ben sai in
esso sono intervenuto né per esibizionismo (anzi: se mai per me
è controproducente), né perché abbia in serbo ipotesi di
reinserimento nella vita politica locale. Solo, invece, per cercare di contribuire ad orientare l’opinione pubblica (specie i giovani), verso obiettivi necessari al rilancio socioeconomico di questi paesi. Mi spiace
solo che i toni della polemica sono quelli di sempre, come se
fossimo negli anni ’70, quando per difendere il
territorio dalla speculazione, ed eravamo in pochi, e tu tra
questi, venivamo aggrediti in ogni modo. A quelle battaglie sono seguite solo qualche vittoria provvisoria e molte sconfitte. Ma le sconfitte personali non contano molto. Chi ne è uscito sconfitto in questi paesi è il turismo ed ogni prospettiva di trovare in esso nuova occupazione per i nostri ragazzi. Cosi non sarebbe la situazione, se avessimo infrastrutturato il territorio, adeguato i servizi, sviluppato l’azienda alberghiera, controllato il fenomeno delle seconde case. Ma la battaglia va continuata; anzi, oggi, l’attacco al territorio si presenta in forme nuove e con collegamenti trasversali tutti da analizzare. Comunque è
troppo comodo da parte di troppi esponenti politici e di enti
economici predicare bene in ogni tipo di convegno (contro le
seconde case, contro la speculazione…) e non intervenire mai, ma
proprio mai, nelle situazioni
concrete di cattivo uso del territorio, per prendere
posizione.
Ti
saluto con molta cordialità, Mario Lorenzo Paggi, Albergo
Paradiso. Via al Santuario- Garessio, 12 agosto 1988.
Ps: Con il Pci,
al quale non sono più iscritto dalla fine del 1983 ho
avuto, in sede locale, diverse discussioni. E non v’è dubbio che
i leader di quel partito ed il gruppo consiliare di minoranza di
Noli non hanno voluto contrastare concretamente, con
strumenti idonei (le interpellanze possono mettere le coscienze
n pace, ma lasciano il tempo che trovano) la piaga
dell’abusivismo in collina, il fatto che altri partiti della
sinistra (penso al Psi) abbiano disertato il campo di
questa battaglia, non modifica i termini della questione.
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