14 Gennaio 2009

LOANO ELISABETTA GARASSINI: «OPERAZIONE CHE PENALIZZA IL COMUNE»

L’opposizione contesta
la permuta dei terreni

La giunta favorevole a cedere un’area al gruppo Capelluto
LA STAMPA
LOANO
E’ polemica a Loano per la decisione della maggioranza di accettare la permuta di 5 mila metri di terreno confinanti con lo stadio con due lotti (uno da 2 mila, l’altro da 3 mila 500 metri) di proprietà dell’Immobiliare Rosangela, società che fa capo al gruppo Capelluto. Contraria all’operazione la minoranza che, lunedì sera in Consiglio comunale, ha dato battaglia.
A parlare per l’opposizione è stata Elisabetta Garassini: «Il Comune non farebbe nulla di scandaloso se, andando incontro alle esigenze imprenditoriali, concedesse alla società l'utilizzazione di questi terreni, sostanzialmente lasciati dal comune in stato di quasi abbandono o utilizzati come deposito, mantenendone però la proprietà. Nel 1986 il comune concordò con immobiliare Rosangela che la piscina, i campi da tennis, gli ampi spazi verdi i parcheggi a servizio anche di Loano 2 potessero essere usufruiti anche da utenti non clienti della struttura turistico ricettiva, cioè da tutti i cittadini e dai turisti, con significativo incremento dell'offerta di servizi in favore della comunità»
Ha proseguito il capogruppo: «Ciò che invece è realmente scandaloso è che l'amministrazione Vaccarezza sia d'accordo a cedere a Capelluto più di 5.000 metri di terreno pianeggiante di sua proprietà, confinanti con il campo di calcio, in cambio di circa 2000 metri di terra aventi analoghe caratteristiche ed altri quasi 3500 metri di terreno, l'area utilizzata da Capelluto come stazione di betonaggio, che invece evidentemente non hanno nessuna concreta possibilità di utilizzazione e costituiranno per il comune solo un costo. Non esiste vantaggio per il Comune. Un lotto unico di quasi 5.600 metri, quale è quello attualmente di proprietà comunale, ha certamente maggior valore di due lotti distinti. I terreni ove è stata realizzata la stazione di betonaggio per conglomerati cementizi inoltre sono ubicati in zona EI (agricola intensiva) di piano regolatore; il manufatto in essere non è dunque conforme alla destinazione agricola di tali fondi. Potrebbe dunque ravvisabile un abuso edilizio e su tale punto l'assessore e l'amministrazione avrebbero già da tempo dovuto attivare ogni opportuna indagine».