Legambiente boccia Italiana Cokee Tirreno Power
presidio con le lenzuola davanti alla fabbrica
Pubblicata la classifica "Mal'Aria": gli impianti di Vado e di Bragno ai vertici dell'inquinamento nazionale
IL SECOLOXIX
Cairo. L'Italiana Coke ai vertici della classifica sull'inquinamento atmosferico prodotto in Italia. Lo ha certificato un presidio di ambientalisti, ieri mattina, davanti allo stabilimento "armati" di lenzuola linde per far sapere che la cokeria è stata inserita nel dossier redatto da Legambiente per quanto riguarda le principali fabbriche inquinanti a livello nazionale. "E'tra i maggiori inquinatori" il monito degli ambientalisti. Sono quattro in Liguria. Per la provincia di Savona oltre all'Italiana Coke è stata anche inserita la centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure. In base ai dati elaborati da Legambiente per il 2006 tramite il registro Ines (Inventario nazionale delle emissioni e loro sorgenti) dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale in Italia) che valida le autocertificazioni delle aziende, è stata varata la campagna nazionale "Mal'Aria industriale" sull'allarme smog e inquinamento atmosferico. Ed ecco l'Italiana Coke citata nella top ten dopo le rilevazioni che si sono concentrate su benzene, cromo, polveri sottili (PM10), ossidi di azoto e idrocarburi policiclici aromatici (ipa). In base ai dati resi noti da Legambiente e dai portavoce del circolo cairese- il veterinario Armando Chinazzo e l'avvocato Raffaella Rizzo che hanno guidato il presidio di ieri davanti alla cokeria- la fabbrica di Bragno oltre a produrre il coke utilizzato negli impianti siderurgici produce solfato ammonico, utilizzato per la preparazione dei fertilizzanti, catrame greggio, zolfo ed energia elettrica. "L'Italiana Coke è in Italia tra i maggiori produttori in atmosfera di benzene, con 14.809 kg e di ipa con 52 kg" sono i dati resi noti dal presidente del circolo Legambiente di Cairo e Valbormida, Armando Chinazzo. "Le criticità ambientali- aggiunge- dovute alle emissioni derivano da impianti vetusti , soprattutto le camere di distillazione, il cui ultimo rifacimento risale agli anni '60". Dopo la manifestazione, il drappello di ambientalisti ha chiesto a gran voce, anche attraverso i vertici liguri di Legambiente (Santo Grammatico), "la modernizzazione dell'impianto a partire dal rifacimento delle batterie e la realizzazione di una nuova moderna batteria".
Nella scheda tecnica dedicata all'Italiana Coke contenuta nel libro bianco (pag.35) di Legambiente si legge come le emissioni siano da imputare in base alle perizie tecniche "alla fase di caricamento del carbone nelle batterie, a causa delle elevate pressioni delle camere, e durante lo sfornamento del coke, in quanto l'impianto è privo di un sistema di captazione del gas", ma anche durante lo spegnimento. Quindi grandi nuvole di vapore che "trascinano con sè polverino di coke e altre sostanze inquinanti". Per quanto riguarda invece la centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure invece spicca per l'emissione di ossidi di azoto, 3153 tonnellate rilevate nel 2006, "e ad oggi preoccupa l'ulteriore ventilato ampliamento della centrale che dovrebbe veder sorgere un nuovo gruppo produttivo alimentato a carbone" spiegano gli ambientalisti.
Alberto Parodi