L'addio ad Augusto Briano il "sindaco del Santuario"
lutto nel mondo della politica, dello sport e del volontariato. annullato il consiglio comunale
Stroncato da un infarto. Camera ardente in Sala Rossa, funerali domani
IL SECOLOXIX
Savona. Lo chiamavano "il sindaco del Santuario". Era così radicato nel suo territorio, che tutti - senza opposizioni di sorta - gliene riconoscevano, con quel titolo, la rappresentanza. Se ne è andato all'improvviso, ieri mattina, il consigliere comunale Augusto Briano, 73 anni. A stroncarlo un malore fulminante di origine cardiaca. Lascia la moglie Paola Campanella, le figlie Franca, ingegnere in Provincia, e Monica, geometra alle Opere Sociali, il nipote Giacomo, figlio di Monica e di Pino Cavallaro, già allenatore del Savona calcio. Oltre al fratello Ugo. Stamane alle 11 aprirà la camera ardente allestita a Palazzo Sisto, in Sala Rossa. Domani alle 11, nella basilica del suo Santuario, i funerali.
Vecchia scuola dc, trent'anni di militanza politica, ma sempre vissuta dalla base e sul territorio, dal 1980 consigliere comunale, una vita spesa nel sociale e per il volontariato: questo era Briano. Un uomo «leale, sincero, riservato e trasparente». Era segretario dell'asilo infantile Carlevarini. Tra le sue tante passioni ed i suoi impegni, la musica (era stato consigliere della Banda Forzano), lo sport (era stato per anni l'anima calcistica della Us Letimbro, del quale era tuttora uno dei dirigenti), il teatro, naturalmente dialettale, con la compagnia Letimbro: era considerato un ottimo interprete goviano. Sulle scene, come il grande attore dialettale genovese, interpretava le sue commedie insieme alla moglie Paola. E dell'attore goviano, ligusticissimo sino al midollo, aveva il viso e le movenze.
Anche il sindaco Federico Berruti ricorda il suo ruolo politico: «Già da semplice candidato mi dissero: ricordati che tu potrai anche diventare il sindaco di Savona. Ma al Santuario un sindaco c'è già, senza opposizioni e concorrenti: è Augusto Briano». Gli fa eco l'assessore Franco Lirosi, a lungo compagno di militanza politica: «Era il sindaco, quasi un arredo del Santuario. Nel senso che c'era sempre, e faceva parte di quel territorio anche fisicamente». Proprio il sindaco e Lirosi, e la giunta comunale pressoché al completo, sono stati tra i primi ad accorrere all'ospedale San Paolo non appena a Palazzo Sisto è arrivata la notizia del malore che aveva colpito Briano: la giunta era infatti in riunione, erano da poco passate le 10 e 30, ed i lavori sono stati subito sospesi. Così come, qualche ora dopo, è stato deciso l'annullamento per lutto del consiglio comunale che si sarebbe dovuto tenere nel pomeriggio.
Augusto Briano si era sentito male nella sua casa nel borgo di Santuario ieri mattina. Era sceso, come tutti i giorni, nel suo studio di geometra, nalla sua stessa abitazione. Ma probabilmente si è sentito male quasi subito: intorno alle nove, la moglie è passata per dirgli che si recava in città e lo ha trovato riverso per terra. I famigliari hanno chiamato subito i soccorsi, sul posto, con le figlie Franca e Monica, è accorso il 118. Briano è stato trasportato a gran velocità al San Paolo e condotto in rianimazione. Ma praticamente non c'è stato più nulla da fare. Il suo cuore ha continuato a battere ancora per un poco, poi non ce l'ha più fatta.
Uomo del territorio e dell'impegno cattolico più vero, dopo la fine della Dc aveva scelto la Margherita e in quelle file era stato nuovamente eletto in consiglio comunale, nel 2006. Poi, allo scioglimento della Margherita e alla nascita del Pd, Briano aveva preferito rimanere come l'unico consigliere di "Democrazia è libertà" (la sigla della Margherita) ed era entrato nel gruppo misto. Ma senza, per questo, allentare neppure di una virgola il suo legame e la sua fedeltà ferrea alla maggioranza di centrosinistra, di cui faceva parte con convinzione e coerenza.
Antonella Granero