TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Iniziamo un viaggio per documentare 30 anni di annunci, promesse,
flop savonesi
Rumenta & affari, un cartello al collo:
<Noi sindaci incapaci, paga il cittadino>
Tutti scaricano le responsabilità. Un "comitato" spontaneo per
chiedere danni singoli
Savona - Tutti contro tutti senza più vergogna, senza ritegno, senza
autocritica, confidando nella memoria corta dei cittadini-elettori.
Confidando che nel rimpallo delle responsabilità, chi dovrebbe far
chiarezza, mettendo con le spalle al muro i responsabili di ieri e
di oggi, continuerà a fare "bau-bau". Le inchieste giornalistiche
approfondite dei due più diffusi quotidiani locali che potrebbero
avere la forza e l'autorità di smuovere il "blocco", si sono perse
strada facendo. Intanto si ripetono gli allarmi: il savonese si
avvicina a grandi passi alla grandissima vergogna di Napoli dove una
certa sinistra ha fallito e solo il fiuto di Berlusconi ha potuto
rimuovere quantomeno le "montagne puzzolenti nelle strade" che
continuavano a fare il giro del mondo, via televisione e via
internet.
La storia dei rifiuti in provincia di Savona è lo specchio di una
classe politica, del passato e del presente, che se ce ne fosse
ancora bisogna, ha smentito i più pessimisti o ottimisti. Dopo la
graduale soppressione delle discariche comunali, le prime chiusure
risalgono a fine anni sessanta, i rifiuti urbani hanno finito per
diventare sempre più business. Di pari passo è cresciuta la fobia
antidiscariche, antiinceneritore, anti...anti... , senza alcuna
logica, senza preoccuparsi che la resa dei conti prima o poi arriva.
Che si stava facendo il gioco di pochi interessati alla "rumenta
d'oro".
Grazie ad un'informazione smemorata, timorosa, inconcludente e
clemente, i nomi di coloro che in questi anni hanno gestito la costa
pubblica ed erano pagati per farlo con i soldi dei contribuenti,
sono finiti nel calderone generale. Tutti colpevoli, nessun
colpevole.
La provincia di Savona produce oltre 200 mila tonnellate di rifiuti
all'anno. Sono rimaste due discariche aperte: Boscaccio a Vado e
Romagnina a Varazze. Ha chiuso a fine anno Magliolo. Un primo
rimedio urgentissimo, sarebbe la differenziata. Invece la città dove
la raccolta (differenziata) tocca la percentuale più alta è Carcare
(34,9, fonte Il Secolo XIX del 8 gennaio 2008), seguita da Bergeggi
(33,3), Cairo (31,1), Garlenda (30,3), Casanova Lerrone (28), Finale
Ligure (26,9), Savona (25).
Venticinque-30 anni fa, per fare un esempio, nella stragrande
maggioranza dei centri grandi e piccoli della Germania o della
Svizzera, la differenziata superava il 90 per cento, grazie al
"porta a porta", fino a raggiungere vette, attuali, del cento per
cento. Sono gli stessi tedeschi, 80 milioni di persone, che per anni
abbiamo avuto nella graduatoria delle presenze straniere in una
provincia baciata dal clima, dal mare, da straordinarie bellezze
naturali.
Sul Secolo XIX del 9 gennaio scorso, è andato in onda uno degli
ultimi "spettacoli" dal titolo: <Pesce replica a Vaccarezza, i piani
adottati dalla Provincia sono solo due>. <Il cosidetto "Piano
Pesce", primo in Regione ad essere approvato, nel 2002, contro il
quale ha votato in consiglio Forza Italia, in cui si prevedeva un
termovalorizzatore, oggi sostituibile con gassificatore>. Una
risposta, ricorda il giornale, alle accuse lanciate da Vaccarezza,
sindaco di Loano, in maggioranza da oltre 20 anni, sulla
mancata programmazione della gestione rifiuti in provincia di
Savona.
Il secondo "piano rifiuti" è quello dell'assessore provinciale
ai rifiuti Giampietro Filippi (geologo, già di Rifondazione
comunista, ora vicino al Pd) che prevede le discariche e la
differenziata, ma la minoranza del Popolo della Libertà (Forza
Italia e soci) dopo essersi astenuta all'adozione, ha abbandonato
l'aula>.
E avanti tutta, sempre da Pesce, veterano in Provincia e in Comune a
Loano: <Stupisce che Vaccarezza, dal '95 consigliere provinciale,
richiamato per le sue ripetute assenze dal presidente del consiglio
Marco Melgrati, accusi di mancata programmazione provinciale, quando
proprio lui, nel suo Comune, di questa programmazione non sente la
necessità>.
Ma il tango, il tira e molla, potrebbe benissimo prendere
concludersi con un cartello al collo anche a Filippi, a chi l'ha
preceduto. Ai troppi sindaci "falliti" ed inconcludenti.
Quanti non hanno più coraggio e forza di ribellarsi, dire basta?
Vogliono ridurci come a Napoli? Uccidere quel poco di turismo
alberghiero che ancora resiste, uccidere chi non per percepisce
stipendi e prebende pubbliche, l'avvenire delle giovani generazioni
senza colpe.
I "falliti" hanno un nome ed un indirizzo. Speriamo che il pool di
legali, a cui è stato dato mandato, possono trascinarli davanti alla
giustizia civile per "negligenza, imperizia, omissione di...", per
devolvere il ricavato, se ci sarà, ad una Fondazione.
Iniziamo il "viaggio-inchiesta" pubblicando un approfondimento (ci
scusiamo per la lunghezza) a firma di Gianluigi Salvador, referente
energia e rifiuti WWWF Veneto e del direttivo nazionale del
Movimento per la Decrescita Felice.
Trucioli Savonesi e Uomini Liberi non "sposano" nessuno, sono aperti
al contributo costruttivo di tutti, ma con un "basta rinvii", basta
giullari. La soluzione del problema rifiuti non può più essere
rinviata neppure di un giorno. Staniamo interessi trasversali,
smascheriamoli senza crociate, ma con la determinazione di chi è
stanco di subire magari in silenzio, con la sola colpa di dare
credito e fiducia ai politici "falliti", sempre gli stessi. (L.C.)
di Gianluigi Salvador
Ecco una possibile alternativa impiantistica per evitare la
produzione di
CDR.
Si specifica che in genere il trattamento di
Vedelago viene definito "trattamento di separazione
meccanica ed estrusione", è solo un dettaglio, ma sottolinea la
diversità rispetto al ciclo cosiddetto a freddo che può comprendere
il trattamento biologico (di fatto inutile in presenza di corrette
Raccolte Differenziate ). Chiaro che
Vedelago "funziona" solo se tutta l'organizzazione a
monte ha requisiti di controllo della qualità (come ben descritto
nel documento della position
WWF) che si allega alla presente.
Per “chiudere il cerchio”, in modo razionale e sicuro, senza costosi
impianti di incenerimento, perché anche
la parte residua, quella
a valle della raccolta differenziata può essere in larga
parte riutilizzata e
ritornare in un ciclo virtuoso di conservazione delle risorse. Già oggi processi industriali sperimentati, non impattanti, realizzabili in tempi brevi uniti, a raccolte differenziate di qualità, aprono prospettive che ci avvicinano al riciclo totale. Il tutto evitando sperpero di danaro pubblico, rincari delle tariffe, generando risparmio per le comunità locali e salvaguardando la salute dei cittadini. Non è più tempo di sprechi. Non chiamiamoli più rifiuti.
OGGETTO:
Un salto paradigmatico culturale ed industriale, GIA' REALIZZATO,
per l'attuazione della strategia
Rifiuti Zero (RZ), ovvero il RICICLO TOTALE dei
Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e Rifiuti Assimilati agli Urbani (RAU). MANAGEMENT SUMMARY
In un viaggio di cinque ore, assieme all'industriale Carla
Poli per andare ad un workshop a Genova Sestri
Ponente, workshop tenuto con una terza relatrice,
l'oncologa
Patrizia Gentilini, ho potuto sintetizzare una terna
di esperienze già realizzate, che sono in grado di rispondere alla
domanda ricorrente, e spesso strumentale, fatta da parte di
cittadini e curatori di interessi di cancrovalorizzatori e
discariche: " .....e della frazione secca residua degli
RSU e dei
Rifiuti Assimilati agli Urbani (RAU) cosa ne
facciamo?".
Le tre realizzazioni di Best Available Methodology (BAM) si
trovano: la prima in
Sardegna presso il
Consorzio Anglona Ambiente in provincia di
Sassari, la seconda in
Veneto in
Comune di Ponte nelle Alpi (PdA) e circondario, in
Provincia di Belluno e la terza a Colleferro
in Provincia di Roma.
Tre esperienze,
tre pezzi che improvvisamente si ordinano e si ricompongono in modo
nuovo: questa la prima caratteristica generale del mutamento
rivoluzionario (Thomas Kuhn).
La società mista pubblico-privata Anglona Ambiente,
composta da un Consorzio di
14 Comuni della Sardegna e dal
Centro Riciclo di Vedelago srl (CRV), quale parte tecnologica e di
gestione, ha sviluppato in loco un ciclo completo di Raccolta
Differenziata Spinta (RDS) e di riciclaggio totale della
Frazione Secca Residua (FSR) degli RSU e RAU.
Ponte nelle Alpi e circondario,
hanno sviluppato, dapprima col supporto metodologico del
Consorzio TV2 Priula per l’organizzazione della RDS, e
successivamente con il supporto tecnologico del CRV per la frazione
secca degli RSU e RAU, un processo che permette di conferire
all'impianto di selezione ed estrusione di Vedelago
A Colleferro,
con la consulenza del CRV, è stata autorizzata la messa in esercizio
di un impianto di selezione e riciclo a servizio del Consorzio GAIA,
composto dai Comuni della zona sud-est di
Roma. Entro il mese di ottobre 2008, entrerà in
funzione l’impianto di selezione e, a seguire, l’impianto per la
produzione di granulato dalla FSR.
I risultati consolidati dal CRV, divenuto partner industriale
dell’Istituto
CETMA ( Istituto di Ricerca partecipato da
ENEA), consentono di trasferire nelle realtà sopra
menzionate, i processi tecnologici raggiunti, tanto che le quote di
remunerazione spettanti al Centro vengono corrisposte solo al
raggiungimento degli obiettivi previsti.
"La combustione ad alta
temperatura è del tutto estranea ai cicli naturali biologici", come
afferma da sempre con insistenza il professor Gianni Tamino.
Questo dovrebbe essere la linea guida delle BAM nella gestione dei
rifiuti, rifiuti visti come scarti che si devono considerare
prodotti da ridurre e migliorare continuamente.
PRIMO ESEMPIO:
Il Consorzio sardo “Anglona Ambiente”
In
Provincia di Sassari, il Comune di Tergu,
capofila in un Consorzio di 14 Comuni per un bacino di utenza di
circa 50 mila abitanti, ospita un impianto di selezione e riciclo
simile a
Vedelago. Il Consorzio di Comuni ha individuato,
attraverso un bando pubblico, il partner tecnologico e di gestione
nel CRV costituendo con esso la società mista (49% del Centro di
Riciclo Vedelago e 51% dei Comuni locali) denominata
“
Anglona Ambiente”.
Con il supporto e la collaborazione degli enti di controllo,
in particolare l’ARPA, è stata quindi attivata una RDS che, partita
dal 7% di RD al primo mese era arrivata già al 62%, ed ora, dopo
pochi mesi, è al 75% ed in continuo miglioramento.
L'obiettivo della Società di gestione è quello di produrre, ed
attualmente è in grado di farlo, una FSR per RSU e RAU che entri in
un processo di selezione ed estrusione per il suo riciclaggio totale
in un impianto simil Vedelago, in corso di realizzazione.
L'impianto è in fase di completamento e sarà operativo per gennaio
2009. E' anche stato finanziato in parte dalla UE attraverso il
P.O.R.
Tutta l'iniziativa è stata benedetta dal governatore della
Sardegna, Soru che per questo
ha fatto cancellare
il terzo inceneritore pianificato in Sardegna.
All'iniziativa sono attualmente interessate e vogliono aderire le
province di
Olbia e Sassari, e
Il granulato certificato, derivato dal processo di estrusione della
FSR, in miscela con gli scarti derivanti dalla selezione dei RAU e
con gli scarti delle industrie locali, sarà venduto in loco a
industrie di stampaggio di manufatti in plastica e per l’uso in
edilizia, attraverso una nuova società locale collegata, creata ad
hoc che impiegherà mano d'opera locale.
SECONDO ESEMPIO:
Il comune di
Ponte nelle Alpi (PdA) e dintorni
Il comune di Ponte nelle Alpi, e qualche paese limitrofo,
attualmente all'85% di RDS, dopo una serie di azioni di
miglioramento del processo di raccolta, ora è in grado di inviare la
sua FSR al Centro di Riciclaggio di Vedelago (CRV)
che, attraverso la sua terza linea collegata direttamente
all'impianto di estrusione, produrrà estruso certificato che sarà
venduto come materia prima seconda alle industrie manufatturiere ed
edilizie.
La proposta dell'azione sinergica fatta dal CRV al comune di PdA è
stata quella di avere sia vantaggi economici sia vantaggi
ambientali.
Le azioni di miglioramento richieste dal CRV a PdA rispetto al già
ottimo processo processo di raccolta (era al 75%) sono state in
sintesi:
1 - Verificare la quantità e la qualità della FSR dopo iniziative di
riduzione e miglioramento
2 - Tracciare da quali quartieri arrivavano i carichi della FSR, per
eventuali correzioni.
3 - Esame merceologico puntuale della FSR per individuare gli scarti
più facili da eliminare con azioni informative ai cittadini (pile,
carta, organico, metalli, etc).
4 - Azioni di miglioramento qualitativo (imitando esempi del comune
di Maserada o altri) per raccolte pannolini a
parte, incentivi per conferimenti diretti all'isola ecologica, etc
In un mese dal 32 % dell'organico nella FSR si è passati al 15% in
continuo miglioramento, con riduzione drastica nella FSR anche di
carta, tessuti e metalli.
La selezione manuale che avviene al CRV si strapaga. Infatti produce
qualità del materiale e realizza buoni prezzi di vendita, nonché
facilitazione di collocamento nel mercato. Infatti, mentre con i
lettori ottici, per esempio sulla selezione della plastica, si
ottiene circa il 10% di impurità, con la selezione manuale al CRV si
viaggia sul 1-2 %, qualità che viene premiata dal consorzio italiano
riciclo plastica
COREPLA per ogni punto in meno rispetto al 10% che è
il massimo di impurità consentito. Al CRV vanno su questo migliaia
di euro di premi al mese, risparmiando anche sui lettori ottici e
fornendo occupazione.
Anche
COREPLA, che nella separazione degli imballaggi di
plastica conferiti, ne manda in discarica o incenerimento circa il
50% (al costo di circa 400 euro/t), dall’attivazione di questa linea
di estrusione, paga al CRV questo sovvallo chiamato “plasmix”, 100
euro/t per il suo
riciclo totale, lasciando in più al CRV anche i proventi per la
vendita del granulato.
Il
COREPLA è diventato uno dei maggiori clienti del
CRV.
Quindi ora nella terza linea, attualmente diventata la più
importante del CRV, entra Plasmix, FSR di PdA, Rifiuti Industriali
Assimilati agli Urbani (RIAU), ingombranti secchi e/o scarti delle
industrie.
Nella terza linea, inoltre, per migliorare l'output da estrudere, si
sono installati in serie, non uno ma due meccanismi sia di
estrazione dei metalli ferrosi sia dell'alluminio, quest'ultimo
incentivato dal consorzio dell'alluminio
CIAL.
L'input alla terza linea di estrusione, può essere modulato per
fornire ben dodici ricette di estruso, a seconda delle richieste dei
clienti delle industrie manufatturiere e dell'edilizia.
Alla produzione di granulato estruso della terza linea sarà a breve
aggiunto un impianto che amplierà le potenzialità e la qualità del
granulato certificato, emettendolo in forma sferica ed espansa, per
facilitare le lavorazioni manufatturiere e le applicazioni per la
coibentazione nell'edilizia.
Le applicazioni pratiche e di processo vengono sviluppate in
collaborazione col CRV, dal settore ricerca della Società spagnola
ACCIONA, operante nel settore del calcestruzzo, con
finanziamenti UE per 300 mila euro per l‘impianto (max finanziamento
60%) e 250 mila euro per la ricerca.
Inoltre il CRV, in partnership con
CETMA, un consorzio brindisino (che comprende l'ENEA),
di 82 ricercatori, cofinanziato dalla UE e dalla Regione
Puglia per un budget di ricerca pari a 16 mln di euro,
produrrà delle iniziative sulla ricerca ed il miglioramento della
qualità di questi prodotti per procurare eventuali miglioramento
degli standard europei.
L'assessore all'ambiente della provincia di
Belluno, Pison, sull'esempio economicamente ed
ambientalmente vantaggioso di PdA ha promesso pubblicamente di
portare avanti per i Comuni della Provincia, un processo di gestione
della FSR attraverso l'estrusione col metodo CRV.
TERZO ESEMPIO:
Il Consorzio GAIA di
Colleferro (Roma)
Il Centro Riciclo Colleferro (CRC), Società
privata, è stato autorizzato alla costruzione e gestione di un
impianto di selezione, cui farà seguito un impianto di riciclo, a
servizio del Consorzio Gaia, composto da 52 comuni,
attualmente diretto dal sig. Galuppo (ex direttore
APS di Padova), in rapporto di consulenza con il
Centro Riciclo di Vedelago.
L'input all'impianto del processo di estrusione verrà dai Comuni del
consorzio GAIA e sarà composto dalla frazione secca
residua (FSR), raccolta in modo ottimale per essere estrusa e dalle
frazioni secche riciclabili della plastica.
Con la consulenza del CRV, il Consorzio GAIA ha
sviluppato un piano di raccolta che per ottobre-novembre 2008 sarà
in grado di avere una FSR adatta per l'impianto di estrusione.
Il sig. Talone, gestore della discarica di
Colleferro, collocherà l'impianto di estrusione a fianco
della discarica di Colleferro che è prossima
all’esaurimento.
La paura dell'esaurimento della discarica di
Colleferro ha spinto anche il Consorzio GAIA
ad adottare con sollecitudine questo metodo di riciclo
totale dei RSU, guadagnandoci.
Infatti, il granulato certificato dell'estruso sarà utilizzato dal
sig. Talone nei manufatti in cemento per l'attività
edilizia che possiede già, come qui da noi nel Veneto
lo stanno utilizzando le industrie edilizie Fassa e
Gregolin.
CONCLUSIONI
Con questa breve relazione ho voluto descrivere quanto importante
sia la sinergia tra etica ecologica ed etica industriale, due
direttici che portano in definitiva verso un'unica direzione, la
capacità di conciliare risparmio ed efficienza per un futuro
migliore.
In questo senso invito alla chiusura del cerchio verso RZ anche il
Consorzio Priula TV2 e TV3, consorzi con eccellenti
metodi e risultati di RDS, ma che non sono ancora in grado di
rispondere al riciclo totale della FSR. Infatti nei loro ultimi
bollettini consortili si parla di realizzare CDR di qualità da
smaltire. Inoltre il Presidente del TV3 ha
pubblicamente affermato a settembre
2008 che occorre un cancrovalorizzatore perché hanno tanto
residuo che rimane dopo
Invito quindi il
TV2 e TV3, che attualmente sono in fase di
ristrutturazione impiantistica per le frazioni riciclabili e residue
secche, ad orientarsi subito a miglioramenti di RDS in modo che
possano produrre una FSR per i RSU e RAU che possa essere riciclata
totalmente attraverso un processo tipo CRV.
Assieme a
TV2 e TV3 si invitano anche tutti gli altri piccoli
e grossi operatori istituzionali pubblici, semipubblici e privati ad
operare urgentemente affinché sia seguita questa strada già
tracciata perché oramai non sono ammessi ritardi a causa dei
limiti delle risorse terrestri ed dell'inquinamento ambientale.
Invito tutte le organizzazioni ecologiste ed i comitati che si
battono contro i cancrovalorizzatori e le discariche, a far proprio
questo documento il quale dimostra che la filosofia RZ non è più
un'utopia.
Li invito a premere affinché si moltiplichino in modo
capillare, e siano replicate a centinaia, queste esperienze
flessibili, magari in tutti gli 8100 Comuni italiani. Infatti esse
sono basate prevalentemente sulla
migliore cultura
metodologica e sulla semplificazione dei processi industriali.
Una filosofia che soddisfa in pieno due principi base nella gestione
dei rifiuti: il principio di
responsabilità
individuale attraverso la raccolta domiciliare spinta ed il
principio di prossimità
cioè la capacità di smaltimento totale in loco dei propri scarti,
attraverso il riciclaggio totale.
L'obiettivo
è quello di FERMARE gradualmente la sessantina di
cancrovalorizzatori di RSU e RAU
esistenti in Italia e le decine di nuovi cancrovalorizzatori
pianificati irresponsabilmente.
Ridurre inoltre la saturazione delle discariche, allungando la vita
delle esistenti, possibilmente all'infinito, senza doverne aprire di
nuove.
Nel nome della tutela della salute e della biodiversità
dell'ecosistema, per la nostra e per le future generazioni.
Gianluigi Salvador Referente energia e rifiuti WWF Veneto
Del direttivo nazionale MDF (Movimento per
|