09 Gennaio 2009

il caso

Gli inquilini:
Il Comune nasconde
alcuni documenti

ANGELO FRESIA


Palazzo sequestrato
la rabbia dei compratori

ALBENGA
LA STAMPA
Scoppia la guerra delle consulenze sui palazzi sequestrati di via Carloforte. Ieri mattina, gli acquirenti degli alloggi hanno partecipato alla riunione della commissione consiliare Territorio, convocata dal presidente Tullio Ghiglione per trovare una soluzione alla situazione di stallo. I rappresentanti dei clienti hanno consegnato ai consiglieri albenganesi una relazione tecnica dell’avvocato genovese Roberto Damonte.
«Il Comune prima ha richiesto il parere al legale, poi lo ha cestinato quando ha visto che dava ragione all’impresa Giallombardo e ammetteva la possibilità di una sanatoria. Il dramma è che la maggior parte dei politici albenganesi, appartenenti a maggioranza e opposizione, non conoscevano questo documento, che potrebbe essere la chiave di volta per chiarire la vicenda», spiegano i portavoce dei compratori.
A conclusione dell’incontro, i clienti hanno confermato la loro sfiducia nei confronti del Comune. «È stata una riunione inutile e inconcludente. Aldilà delle questioni tecniche, abbiamo l’impressione che ci siano problemi politici alla base di questo blocco. Il vicesindaco Vazio ci ha consigliato di trovarci un buon avvocato per difendere i nostri interessi, ma non è stata spesa una parola per rassicurarci sui tempi con cui si concluderà il sequestro», racconta Antonio Pollicina, milanese e acquirente di un alloggio dal valore di 250 mila euro, di cui 200 mila euro già versati.
«I politici ci hanno fatto solo la cronistoria dell’operazione e del sequestro, che peraltro conosciamo già benissimo. Ci sembra che tutti siano molto preoccupati della forma e nessuno della sostanza: ci sono sessanta famiglie che aspettano da anni di andare a vivere in quelli alloggi, sui quali hanno investito i risparmi di una vita, e non sanno ancora quando potranno occupare le case e in che condizioni le troveranno. Gli amministratori stanno giocando alla roulette coi nostri soldi e non hanno la minima volontà di chiudere positivamente la questione, tutelando le uniche vittime, che siamo noi», sottolinea Loris Bollea, torinese, in attesa da tre anni di entrare in possesso dell’alloggio.
«Possiamo solo sollecitare il Tribunale amministrativo ad esprimersi in tempi brevi, anche se resterà aperto il procedimento penale, sul quale non possiamo esprimerci», commenta Tullio Ghiglione, presidente della commissione Territorio. E assicura: «Chiederemo alla magistratura il permesso di compiere un sopralluogo per verificare lo stato di conservazione e ripristinare i sigilli». L’opposizione intanto promette battaglia e il consigliere Angelo Barbero annuncia: «Presenterò un’interrogazione in Regione».