L’AMMINISTRATORE
DELEGATO LANCIA ACCUSE DI IMMOBILISMO SU ENTI LOCALI E
SINDACATI
“Ferrania
è in stato comatoso”
LA STAMPA |
[FIRMA]MAURO CAMOIRANO
CAIRO MONTENOTTE
Ferrania, l’azienda non abbassa il tiro, ed accusa il
Comune di Cairo e gli altri enti istituzionali: «E’
stupefacente come, in un simile periodo di crisi,
licenziamenti, ricorsi sempre più massicci alla cassa
integrazione, a fronte di un piano industriale che
prevede 110 milioni di euro di investimento e 400 posti
di lavoro, tra diretti (280) ed indotto, gli enti locali
continuino nella loro politica dell’immobilismo, del
"bastone tra le ruote"».
Così, dopo l’ultimatum «o viene approvato il piano
industriale entro la metà del mese, o l’azionista
potrebbe decidere di non ricapitalizzare e portare i
libri contabili in tribunale per decretare il fallimento
della Ferrania,, ecco il ricorso al TAR contro il Comune
di Cairo, «perchè inadempiente rispetto all’accordo di
programma»; e la lettera alla Regione, nella quale, se
non verranno attivati i contributi per la ricerca
relativi alla PIattaforma Tecnologica (10 milioni),
l’azienda minaccia di strappare l’accordo per la cassa
integrazione e attivare per tutti i dipendenti le
procedure di mobilità.
Azioni duramente criticate dai sindacati ed attaccate
dal sindaco di Cairo, Fulvio Briano, che ha avanzato
seri dubbi sulla reale volontà del gruppo Messina di
portare avanti un progetto industriale.
Risponde, però, l’Ad della Ferrania, Giuseppe Cortesi:
«Si parla di coerenza e di patti da rispettare...
L’accordo siglato nel 2007 impegnava la proprietà a
prendersi in carico di 450 persone per un biennio, e ciò
è stato fatto, anzi, finora l’azionista ha investito 30
milioni di euro senza un centesimo di contributo
pubblico. Semmai sono altri a mostrare poca coerenza,
visto che abbiamo presentato un piano industriale serio
a novembre e dopo due mesi non si hanno ancora risposte.
Vorrei poi aggiungere - prosegue Cortesi - che non è
ancora partito nessun progetto di quelli ventilati
semplicemente perchè avevamo messo delle pregiudiziali:
competitività da un punto di vista energetico, ed il
Comune di Cairo sta stoppando la centrale a biomasse,
che tra l’altro avevamo arricchito con l’ipotesi di
teleriscaldamento, coinvolgendo anche un partner che
opera in Piemonte; e piattaforma tecnologica che è
importantissima per la ricerca, ma che è importante non
solo per Ferrania, ma per il prospettato corollario di
piccole e medie imprese». Insomma, «questi enti locali
hanno la cecità di non vedere che per creare sviluppo ed
occupazione occorre innanzitutto decollare con i
progetti».
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