11 Gennaio 2009

COMUNE NEL MIRINO PISCINA, VECCHIO S. PAOLO E PARCHEGGIO DEL S. CUORE

Delfino: “Basta proclami
ecco tutti i mali di Savona”

La minoranza va all’attacco: opere pubbliche ferme da anni
LA STAMPA
SAVONA
Puntuale come la conferenza stampa di fine anno con la quale il sindaco di Savona aveva elencato risultati del 2008 e programmi per il 2009 del Comune, arriva anche il «cahier ed doleances» della minoranza. Esce allo scoperto Vincenzo Delfino, capogruppo della lista Libera Savona ed ex candidato sindaco, elencando le tante cose (e sono davvero molte) che non vanno a Savona. Temi e questioni annose senza soluzione.
«Savona potrebbe essere considerata la città per eccellenza dove le cose si promettono e non si mantengono mai - esordisce Delfino - e anche nei proclami per il 2009 si parla di progetti futuribili invece di cercare di porre rimedio ai ritardi del passato». Delfino cita per primo il caso della piscina di corso Colombo: «Viene annunciata continuamente la ripresa dei lavori, ma l’unica cosa che si vede è un buco e nessun operaio attorno. Un altra situazione scandalosa è quella della stazione Mongrifone che da più di 5 anni è in condizioni da Terzo Mondo».
Il vecchio ospedale San Paolo è nelle attuali condizioni da 18 anni. «Mi si verrà a dire che l’attuale giunta è in carica solo da due anni e mezzo, ma che cosa è stato fatto per sollecitare le cose? In una città civile non è possibile che, quando tutto sembra sbloccarsi, spunti una lettera della Sovrintentenza che blocca nuovamente tutto l’iter», sostiene Delfino.
Il caso del parcheggio del Sacro Cuore risale addirittura al 1992. «La giunta aveva annunciato che spendendo mezzo milione in più si sarebbe potuto concludere i lavori, ma perché non è stato ancora fatto nulla?».
«Per Palazzo Santa Chiara - prosegue Delfino - è stato perso l’unico cliente davvero interessato e mi riferisco all’Autorità portuale e ci si avvia ad una soluzione che avvicina questo edificio al vecchio San Paolo».
E ancora: «Savona continua a scalare verso il basso le classifiche, non ultima quella degli impianti sportivi. Esistono strutture vecchie e obsolete, non c’è un palasport degno di questo nome né un tennis club. Il Comune ha un debito di 90 milioni di euro e non si fa assolutamente nulla per portarlo a pagamento togliendo questo macigno dal futuro dei savonesi». \