I "bisonti" carichi di rifiutisconvolgono San Genesio
viaggio nella frazione dopo l'arrivo della spazzatura da magliolo
Gli abitanti: i liquami colano dai camion e non vanno più via dalla strada
IL SECOLOXIX
Vado. La signora Maria apre tutte le mattine le persiane della sua casa di San Genesio per salutare l'alba. Il sole si leva sopra ad un panorama fatto dal parco carbone del Tri e dallo stabilimento della Owens Corning Vetrotex, un po' più lontane, sulla destra, le immancabili ciminiere della centrale Tirreno Power, che praticamente si vedono da ogni angolo di Vado. Sotto alle sue finestre, già alle sette di mattina, cominciano a transitare i camion diretti alla discarica del Boscaccio e alla cava Mei. «Se si cammina per le viuzze tra le case - racconta - è un piccolo paese in cui si sta bene. C'è tranquillità, ci conosciamo tutti, ci diamo una mano. D'estate c'è la sagra della Sms. I problemi arrivano quando c'è vento forte, che solleva la polvere di carbone che si insinua nelle case, si attacca alla biancheria stesa. E poi c'è quella strada in cui passano i "bisonti"».
I bisonti sono i camion che portano i rifiuti, ormai di quasi tutta la provincia, all'impianto di EcoSavona. Salgono su per le curve strette della strada, incrociando le auto dei genitori che scendono per portare i figli a scuola. Negli ultimi anni il loro numero è aumentato. Dopo la chiusura della discarica di Cima Montà, i rifiuti di Savona hanno preso la strada di Vado, da qualche giorno arrivano anche quelli del Ponente, che sino alla fine del 2008 andavano a Magliolo.
È una convivenza difficile, quella tra gli abitanti della frazione e l'attività della discarica del Boscaccio. Una convivenza che procede fra alti e bassi, fra proteste e gesti di distensione, gli abitanti di San Genesio hanno sempre combattuto per i loro diritti con molta civiltà e obiettività. La stessa giunta del sindaco Carlo Giacobbe ha partecipato a numerose assemblee con gli abitanti, ora si tratta di pazientare fino all'autunno, quando dovrebbe essere ultimata la nuova strada che eviterà ai camion di attraversare la frazione.
«I problemi per ora sono molti - spiega Tomaso Robatto -. Non si è ancora riusciti a risolvere quello dei liquami che colano dai camion dei rifiuti. La spazzatrice passa, ma quella roba resta sull'asfalto e con la pioggia cola negli scarichi e inquina. È una guerra persa, io stesso avevo fatto una denuncia all'Arpal, ma i risultati sono pochi. Va detto che proprio EcoSavona è l'unica ad aver mantenuto tutti gli impegni presi». Nel centro di San Genesio spicca un parco giochi per i bambini attrezzato di tutto punto. All'ingresso la targa in ceramica: "Realizzato da EcoSavona". «Speriamo che con la nuova strada la situazione migliori - commenta Giacomo Baldi -, finora i problemi sono stati tanti. Non ci resta che sperare nel futuro».
«C'è un limite di velocità di 30 km/h - spiega Paolo Silvano -, ma sono parecchi gli abitanti che hanno avuto un incidente con i camion dei rifiuti. Me compreso. Per fortuna andavamo piano e non ho riportato ferite gravi, ma anche se ha frenato, il camion ha urtato la mia auto con grossi danni. Il problema è che la strada è stretta e i camion sono obbligati a tagliare le curve per la loro dimensioni. È anche pericoloso portare la spazzatura: i bidoni sono sull'altro lato della strada e bisogna attraversare in punti con curve senza visibilità. Non possiamo mandare i bambini a buttare i sacchetti e dobbiamo fare attenzione noi stessi». «Servono più controlli - chiede Gianfranco Brunasso -, all'inizio i vigili c'erano spesso e hanno fatto anche delle multe. Poi l'attenzione è un po' calata. Purtroppo la nostra è rimasta l'unica discarica e il traffico è parecchio. Speriamo che arrivi presto la nuova strada».
«Il traffico dei mezzi pesanti si sente - commenta Paolo Petrini -. Sono iniziati i lavori per la strada nuova, ma non siamo troppo contenti. Il timore è che possa diventare più facile portare i carichi qui, che sia un modo per portare a Vado ancora più spazzatura». «Un grosso investimento per eliminare poche curve - aggiunge Giuseppe Scarfò -, l'unico lato positivo è che i carichi non passeranno più qui davanti. Sarebbe stato meglio impiegare delle risorse per interventi più decisi. Il problema dei rifiuti va risolto più a monte, a livello provinciale».
Giovanni Vaccaro