NOLI. Nel nuovo piano degli alberghi che
l'amministrazione Repetto conta di portare
in approvazione entro la fine di gennaio è
previsto un incremento del 20 per cento dei
posti letto, cioè 200 in più dell'esistente.
Attualmente sono mille i posti letto
disponibili in strutture medio-piccole i cui
gestori, negli anni, nonostante le
difficoltà del settore, hanno investito e
migliorato servizi e arredi.
Un esempio su tutti l'hotel Italia,
affacciato sul lungomare e simbolo della
ricettività nella Quinta repubblica
marinara, tornato in mano alla famiglia
Torelli, proprietaria dell'immobile e
gestito dal figlio Renato, che ha eseguito
un intervento radicale di ristrutturazione
tale da far meritare alla struttura la
classificazione quattro stelle. L'hotel, che
oggi conta 14 camere, di cui due suite e due
appartamentini in Rta, è stato dotato di
ascensore e di impianto di aria
condizionata.
«Nel nuovo piano in corso di ultimazione -
ha detto il sindaco Ambrogio Repetto -
abbiamo individuato alcune zone che
potrebbero ospitare alcune nuove strutture
ricettive. Alcuni operatori, per lo più
nolesi, si sono già detti interessati a
investire». Una volta concluso l'iter del
piano turistico-alberghiero da allegare al
Prg si potranno attivare le procedure,
tramite lo Sportello unico delle attività
produttive, per l'approvazione dei nuovi
alberghi.
Intanto sia l'ex hotel "Pontevecchio" sia il
"Diana", chiuso ormai da due anni, sarebbero
stati acquistati da due società. «Non le ho
ancora incontrate - ha premesso il sindaco -
anche se pare che la società alessandrina
proprietaria del Diana sarebbe intenzionata
a trasformare la struttura, mentre quella
che ha acquisito il Pontevecchio avrebbe
intenzione di ristrutturare l'immobile per
riaprirlo come albergo». L'amministrazione,
avvalendosi della legge regionale Ruggeri
che ha bloccato la trasformazione
alberghiera per alcune tipologie di
strutture, ha sottolineato l'assoluta
impossibilità di trasformare l'ex hotel
Diana che dovrà mantenere l'originaria
destinazione.
Intanto, probabilmente a seguito della frana
che aveva portato alla chiusura dell'Aurelia
per sei mesi con gravi perdite per tutti i
settori economici, è nato un consorzio per
la promozione turistica denominato "Promotur".
Ne fanno parte una trentina di commercianti,
albergatori e titolari di bagni marini che
hanno superato l'individualismo che aveva
contraddistinto per anni il settore
economico per lavorare insieme con unico
obiettivo promuovere Noli e le sue
potenzialità su mercati turistici nazionali
ed internazionali.
«È un grande passo avanti per il nostro
paese il fatto che gli operatori abbiano
compreso l'importanza di collaborare -
sottolinea il sindaco - Finalmente
l'amministrazione comunale può avere un
punto di riferimento per relazionarsi con le
categorie».
Noli non era mai riuscita a eleggere
rappresentanti di categoria, ad eccezione
dell'Associazione bagni marini. Anche gli
albergatori, rimasti privi del presidente
circa tre anni fa dopo le dimissioni di Pino
Belcastro, sono attualmente senza un
rappresentante, mentre i commercianti non lo
hanno praticamente mai eletto. Con la
nascita di Promotur invece le categorie sono
riuscite a partecipare insieme al Comune
alla Fiera di Lugano e a occuparsi delle
luminarie natalizie.
«In entrambi in casi, grazie alla
collaborazione con le categorie, abbiamo
raggiunto ottimi risultati - sottolinea
Repetto - A Lugano abbiamo distribuito 20
mila copie di una brochure promozionale di
Noli e dei suoi servizi. Per Natale, la
Promotur ha sostenuto le spese per le
illuminazioni, mentre il Comune si è
occupato degli allacci. Spero che questo
consorzio possa diventare il soggetto con
cui interloquire, facilitando così i
rapporti».
silvia andreetto
I costruttori abbandonano il quattro
stelle |
spotorno |
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LA SOCIETA'
1-Ottantasette che
avrebbe dovuto costruire
l'albergo quattro stelle
da 66 camere in località
Maremma ha inviato una
nota scritta
all'amministrazione
comunale in cui,
confermando di non
essere più interessata
all'operazione, chiede
di poter trasformare
l'ex hotel Pippo in
alloggi. «La
sopravvenuta congiuntura
economica negativa,
l'insufficienza di
risorse finanziarie, le
restrizioni creditizie,
la debolezza della
domanda e la riscontrata
mancanza di interesse
del mercato a effettuare
investimenti nel settore
alberghiero" sono le
motivazioni addotte. La
richiesta non sarà
accolta perché
contrastante con la
linea
dell'amministrazione e
legge Ruggeri che vieta
le trasformazioni
alberghiere. Resta la
speranza che qualche
altro soggetto
imprenditoriali rilevi
il tutto e ci sono
alcune voci che
farebbero sperare il
meglio.
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