Vado ferrero
IL SECOLOXIX
Vado. Sta entrando a regime la nuova gestione del centro socioassistenziale di Vado. Nel frattempo il Gruppo Segesta, che ha rilevato le attività dalla Fondazione Ferrero, ha già assegnato al complesso la nuova denominazione "Centro Vada Sabatia di cura e riabilitazione", mandando in soffitta anche la statua di Ottavia Amerio Ferrero, che non aveva più senso nell'atrio dell'edificio. Il Gruppo Segesta ha rilevato tutte le attività e proprio in questi giorni sta ridisegnando l'organizzazione e la pianta organica in modo da eliminare in partenza i problemi della vecchia gestione e porre subito le basi per il lavoro futuro. Il tutto, ovviamente, senza rischiare di provocare contraccolpi agli anziani ospiti e ai pazienti. Il primo passo è stato l'arrivo da Milano di un pool di dirigenti del Gruppo Segesta, che hanno effettuato un completo sopralluogo per valutare le strutture, le dotazioni ed il personale già in servizio, ed hanno posto le basi per il rilancio della struttura.
Il grande complesso che sorge immediatamente alle spalle dell'abitato di Vado era stato inaugurato poco più di un anno fa, ma era ben presto entrato in crisi a causa di investimenti troppo onerosi e di una politica finanziaria da parte della Fondazione che non ha portato i frutti sperati. Subito dopo l'estate la situazione era precipitata, con la minaccia da parte dei dipendenti e delle cooperative (che effettuano gran parte dei servizi interni) di sospendere l'attività se non fossero stati saldati i debiti della Fondazione nei loro confronti. Nel momento di massima tensione il sindaco di Vado, Carlo Giacobbe, aveva firmato un'ordinanza per congelare la situazione, obbligando dipendenti e cooperative a continuare il servizio, per non rischiare che i pazienti fossero trascurati. Il Comune, attraverso l'Istituzione dei servizi alla persona, aveva preso in mano le redini della questione per far fronte ad una vera emergenza ed evitare il rischio che si azzerasse il servizio.
Quando il caso appariva sempre più disperato, si è affacciato a Vado il Gruppo Segesta. L'azienda milanese fa parte della galassia del colosso francese Korian (che gestisce 172 fra case di riposo e ospedali in Francia e 13 in Italia, per un fatturato di 620 milioni di euro), all'inizio di novembre aveva raggiunto un accordo di massima con la Cordea Savils Investment, fondo a cui la Fondazione Ferrero aveva ceduto la proprietà dell'immobile. Un accordo a quel punto "benedetto" dal Comune, che proprio nella struttura aveva trasferito la sua casa di riposo.
All'inizio del 2009 i dirigenti del Gruppo Segesta dovrebbero mettere a punto anche le convenzioni con Asl e Regione per avviare definitivamente le attività. Le prospettive sono positive: oltre a rilevare i servizi già operanti sotto la gestione della Fondazione Ferrero, il Gruppo Segesta sta valutando ulteriori opportunità, segno che i servizi della struttura potrebbero ampliarsi.
Giovanni Vaccaro