ALBENGA TENSIONI
TRA LAVORATORI, PROPRIETARI E COMUNE MENTRE LA CGIL
ANNUNCIA UNA MOBILITAZIONE CONTRO LA CHIUSURA
Testa, la crisi è sempre più
grave
LA STAMPA
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[FIRMA]ANGELO FRESIA
ALBENGA
Comune, sindacati e proprietà dello stabilimento Testa
ai ferri corti dopo l'ultimo incontro tra la dirigenza e
i rappresentanti dei lavoratori. La causa della rottura
tra le parti è la mancanza di un sito idoneo al
trasferimento dell'industria dall'attuale collocazione
di Leca. La Cgil ha annunciato una mobilitazione
straordinaria di protesta per cercare di scongiurare la
chiusura della fabbrica. Le maestranze hanno chiesto un
incontro urgente agli enti locali per capire eventuali
sbocchi alla situazione di stallo. Il sindaco Antonello
Tabbò si riunirà oggi con le proprietarie dei capannoni
per provare a risolvere la crisi. Il tempo a
disposizione continua ad assottigliarsi e il fantasma
della chiusura si fa sempre più concreto col passare
delle ore.
Ieri mattina, le sorelle Angela ed Elisa Massone hanno
comunicato ai rappresentanti dei lavoratori la strategia
dell'azienda per i prossimi giorni. «Se non si troverà
un'area adatta alla delocalizzazione entro fine anno,
gli accordi presi in estate per lo spostamento della
fabbrica saranno nulli», avrebbero detto le proprietarie
durante il vertice, scatenando le proteste dei
dipendenti.
«Siamo molto preoccupati per il futuro dell'attività
produttiva e dei lavoratori», afferma Fulvio Berruti,
segretario provinciale della Filcem (Federazione
italiana lavoratori chimici). «La proprietà sostiene di
non potere fronteggiare questa situazione di stallo e
quindi abbiamo chiesto un colloquio unitario con Comune,
Provincia e vertici aziendali, perché vogliamo capire se
c'è una soluzione percorribile all'orizzonte. Siamo in
stato di agitazione e nei prossimi giorni valuteremo
quali iniziative di protesta intraprendere per fare
sentire la nostra voce», dice il rappresentante della
Cgil.
«Stiamo facendo tutto il possibile per quanto riguarda
le nostre competenze e infatti abbiamo assicurato la
trasformazione urbanistica di regione Carrà se ci sarà
il trasferimento e il mantenimento dei livelli
occupazionali. Se ci verranno proposti siti alternativi
per lo spostamento, li valuteremo col massimo impegno
per trovare quello giusto», promette il sindaco
Antonello Tabbò. Le parole dell'amministrazione non
convincono però i sindacati. «Vorremmo capire se c'è
davvero la volontà politica di trovare una nuova
collocazione. Sono bastati pochi giorni per raggiungere
l'intesa sugli alloggi al posto dell'attuale fabbrica,
ma il percorso amministrativo per individuare un luogo
idoneo al trasferimento è ancora fermo», replica
Berruti. |
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